Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Guidatori con deterioramento cognitivo hanno meno probabilità di causare incidenti se affiancati da un passeggero

Ricercatori dell'Università di Tsukuba (Giappone) hanno esaminato le variazioni nella probabilità che i conducenti anziani causino incidenti stradali in base alla presenza di un passeggero, usando dati sugli incidenti stradali a livello nazionale tra il 2014 e il 2020. La loro analisi ha rivelato che persino i conducenti con danno cognitivo avevano un rischio ridotto di causare schianti quando accompagnati da un passaggio.

senior driving car with passenger wife Image by prostooleh on [url=www.freepik.com[/url]

Per ridurre gli incidenti stradali che coinvolgono i conducenti anziani, le lezioni di guida e le valutazioni cognitive fanno da tempo parte dei processi di rinnovo della patente di guida. Recentemente, gli sforzi si sono ampliati per includere la promozione di veicoli dotati di tecnologie avanzate di assistenza alla guida.


In questo studio, i ricercatori si sono basati sui risultati di studi condotti al di fuori del Giappone, che indicavano che i conducenti anziani hanno meno probabilità di essere coinvolti in incidenti quando accompagnati da un passeggero.


Inoltre, alcuni paesi hanno implementato sistemi di patente condizionale che richiedono ai conducenti anziani di avere un passeggero nella propria auto. I ricercatori hanno ipotizzato che anche tra i conducenti con una funzione cognitiva compromessa, il rischio di causare un incidente sarebbe più basso se accompagnati da un passeggero.


Questo studio si è concentrato sui titolari di patente over-75 che hanno subito valutazioni cognitive e rinnovato la patente tra il 2014 e il 2017. Tra questi guidatori, quelli coinvolti in incidenti automobilistici durante i tre anni dopo il rinnovo della patente sono stati classificati come parte principale (in torto) o secondaria (non-in-torto).


I ricercatori hanno quindi confrontato la presenza di un passeggero al momento dell'incidente in base ai risultati della valutazione cognitiva, compresi quelli identificati come sospetti di demenza. La presenza dei passeggeri è stata anche analizzata per genere.


L'analisi ha rivelato che, indipendentemente dalle funzioni cognitive, i conducenti parte secondaria avevano maggiori probabilità di essere stati accompagnati da un passeggero rispetto ai conducenti parte principale, sia per i maschi che per le femmine. Tuttavia, non sono state riscontrate differenze significative in altri fattori che potenzialmente contribuiscono al verificarsi di un incidente, come l'età, la storia di incidenti precedenti o il tempo, il meteo e la posizione dell'incidente.


Questi risultati suggeriscono che i conducenti anziani, anche quelli contrassegnati per il potenziale declino cognitivo o la sospetta demenza durante le valutazioni, possono avere una probabilità ridotta di essere la parte principale negli incidenti automobilistici, se accompagnati da un passeggero.


Sebbene i risultati non stabiliscano la causalità, evidenziano il potenziale ruolo dei passeggeri nel promuovere una guida più sicura tra i conducenti anziani.

 

 

 


Fonte: University of Tsukuba (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: M Ichikawa, [+2], N Takubo. Association between the presence of passengers and at-fault crash risk among older drivers with and without cognitive decline. J Safety Res, 2025, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.