Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Un nuovo approccio per rilevare l'Alzheimer

Dei ricercatori hanno combinato misurazioni non invasive del flusso sanguigno cerebrale e dell'attività elettrica, usando nuovi metodi di analisi sviluppati alla Lancaster University.

Altered neurovascular phase coherence Immagine: Bjerkan et al / Brain Communication

La ricerca, guidata dalla Lancaster University, ha trovato nel morbo di Alzheimer (MA) prove chiare che cambiamenti nell'orchestrazione della dinamica dell'ossigenazione cerebrale e della funzione neuronale contribuiscono alla neurodegenerazione. Lo studio, pubblicato su Brain Communication, ha avuto come autrice senior Aneta Stefanovska e coautori Juliane Bjerkan, Gemma Lancaster, Peter McClintock e Trevor Crawford della Lancaster University, nonché Bernard Meglič e Jan Kobal del Centro medico dell'Università di Ljubljana (Slovenia).


La prof.ssa Stefanovska ha dichiarato: "Si può ipotizzare che il MA sia il risultato di una nutrizione non appropriata del cervello attraverso i vasi sanguigni (sistema vascolare)". Il dott. Bernard Meglič, coordinatore clinico dello studio, ha dichiarato: “Il sistema vascolare e il cervello lavorano insieme per garantire che quest'ultimo riceva energia sufficiente. In effetti, il cervello ha bisogno del 20% dell'energia complessiva del corpo nonostante costituisca solo il 2% del suo peso".


L'«unità neurovascolare» (NVU) è costituita da capillari collegati ai neuroni tramite cellule cerebrali chiamate astrociti, e garantisce che questa cooperazione abbia successo. Per valutare la funzione della NVU, i ricercatori hanno combinato misurazioni non invasive del flusso sanguigno cerebrale e dell'attività elettrica con nuovi metodi di analisi sviluppati dal Gruppo Fisica Non-Lineare e Biomedica della Lancaster.


Hanno misurato l'attività elettrica del cervello e l'ossigenazione usando sonde elettriche e ottiche sul cuoio capelluto mentre un elettrocardiogramma misurava la frequenza cardiaca, e una cintura avvolta attorno al torace del partecipante misurava la respirazione. Misurando contemporaneamente l'ossigenazione del sangue, l'attività elettrica cerebrale, la respirazione e l'attività elettrica del cuore, i ricercatori sono riusciti a cogliere i ritmi fisiologici e i loro tempi imperfetti.


Il funzionamento efficiente del cervello dipende dalla buona qualità della  orchestrazione di tutti questi ritmi. Per valutare l'efficienza della NVU, è stata valutata sia la forza che il coordinamento di questi ritmi, calcolando la loro 'potenza' e 'coerenza di fase' usando algoritmi matematici. I ricercatori hanno scoperto che il tasso di respirazione mediana era di circa 13 respiri al minuto per il gruppo di controllo e circa 17 respiri al minuto per il gruppo di MA.


La prof.ssa Stefanovska ha dichiarato: “Inaspettatamente, abbiamo anche visto che la frequenza respiratoria a riposo è significativamente più elevata nei soggetti con MA. Questa è una scoperta interessante - secondo me rivoluzionaria - che può aprire un mondo completamente nuovo nello studio del MA. Molto probabilmente riflette un'infiammazione, forse nel cervello, che una volta rilevata può probabilmente essere trattata, riuscendo a prevenire gli stati gravi del MA in futuro".


Il dott. Meglič ha dichiarato: "Con i risultati deludenti degli studi farmacologici incentrati sulle proteine, il sistema vascolare e l'unità  neurovascolare sono obiettivi promettenti per i futuri trattamenti del MA".


La prof.ssa Stefanovska ha dichiarato: “Questi sono risultati chiari del nostro approccio e di come possiamo rilevare il MA in modo semplice, non invasivo ed economico. Il metodo ha un grande potenziale e stiamo discutendo le possibilità che l'università crei una nuova società per andare avanti con esso. Naturalmente, sono necessarie ulteriori ricerche".

 

 

 


Fonte: Lancaster University (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: J Bjerkan, [+5], A Stefanovska. Neurovascular phase coherence is altered in Alzheimer’s disease, Brain Comm, 2025, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Cervello del toporagno si restringe in inverno e rinasce in estate: c'è q…

10.09.2025 | Ricerche

I toporagni comuni sono uno dei pochi mammiferi noti per restringere e far ricrescere in...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Farmaco per Alzheimer non cambia l'eliminazione dei rifiuti a breve termi…

24.11.2025 | Ricerche

Dopo il trattamento con il farmaco, le scansioni MRI non mostrano alcun cambiamento a breve termi...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)