Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Nuovo biomarcatore rileva i primi cambiamenti cerebrali che portano a degrado cognitivo e demenza

Una ricerca guidata dall'UCLA conferma ed espande il ruolo di una proteina nella permeabilità dei vasi sanguigni, nelle fasi che portano a lesioni alla sostanza bianca e al declino cognitivo

collecting blood sample Image by stefamerpik on Freepik

Per identificare e seguire i cambiamenti cerebrali legati ai vasi sanguigni, che contribuiscono alla compromissione cognitiva e alla demenza, ricercatori e medici in genere si affidano alla risonanza magnetica (MRI) per valutare i marcatori biologici 'a valle', quelli alla fine di una cascata di eventi. Ma uno studio multicentrico guidato da ricercatori dell'UCLA potrebbe portare a un esame del sangue economico che identifica i cambiamenti che avvengono vicino all'inizio della catena, identificando prima, potenzialmente, i pazienti a rischio.


“Abbiamo studiato una proteina nel sangue che è fondamentale nella formazione dei vasi sanguigni, ma che sembra anche avere un ruolo nella permeabilità vascolare associata al declino cognitivo. Valutando i dati di un folto gruppo di pazienti con una gamma di profili di rischio vascolare e una cognizione che va dalla piena salute alla demenza lieve, abbiamo scoperto che i livelli plasmatici di questa proteina, il 'fattore di crescita placentale' (PlGF, placental growth factor), potrebbero essere potenzialmente usati come biomarcatore per individuare e monitorare la compromissione cognitiva e la demenza", ha affermato Jason Hinman MD/PhD, neurologo vascolare di UCLA Health, condirettore ad interim del Centro Ricerca e Cura dell'Alzheimer all'UCLA, e autore senior di uno studio apparso su Alzheimer's & Dementia.


Le cellule disfunzionali che rivestono i vasi sanguigni nel cervello sono sempre più riconosciute come guida cruciale dei processi che portano alla microangiopatia (CSVD, cerebral small vessel disease), che contribuisce in modo importante al declino cognitivo e alla demenza. Si ritiene che i vasi permeabili permettano a molecole fluide e infiammatorie di penetrare nel tessuto cerebrale. La CSVD viene in genere diagnosticata attraverso costose MRI cerebrali, in cui le aree di lesione mediata da vascolarità appaiono come punti luminosi su sequenze di MRI clinica, chiamate 'iperintensità della materia bianca' (WMH, white matter hyperintensities). Le WMH e altri cambiamenti strutturali sono marcatori tardivi di lesioni cerebrali vascolari.


I ricercatori hanno studiato possibili associazioni che coinvolgono diversi fattori: livelli plasmatici di PlGF, un valore MRI di ricerca altamente sensibile dell'accumulo di fluidi nel cervello chiamato 'white matter free water' (FW), iperintensità della materia bianca e punteggi dei pazienti sulle valutazioni cognitive. I risultati sono coerenti con i modelli che suggeriscono che la PlGF elevata aumenta la permeabilità vascolare, portando all'accumulo di fluido nella sostanza bianca del cervello, allo sviluppo di iperintensità della materia bianca e al successivo deterioramento cognitivo.


“Come biomarcatore della CSVD e contributo vascolare alla compromissione cognitiva e alla demenza (VCID, cognitive impairment and dementia), la PlGF potrebbe diventare strumento di rilevamento economico per identificare i pazienti a rischio di lesioni cerebrali vascolari, prima dell'insidiosa insorgenza del declino cognitivo", ha dichiarato l primo autore Kyle Kern MD, neurologo vascolare dell'UCLA Health e ricercatore dell'UCLA. "Come semplice esame del sangue, un tale strumento sarebbe prezioso non solo per pazienti e medici, ma anche per i ricercatori che devono identificare i pazienti per gli studi clinici".


Lo studio è stato condotto da ricercatori coinvolti nel MarkVCID, un consorzio multisito fondato per convalidare i biomarcatori candidati per la CSVD, reclutando partecipanti da diversi contesti razziali ed etnici, con una serie di fattori di rischio vascolare e nell'intero spettro di difficoltà cognitive. I partecipanti avevano 55 anni o più e hanno subito test cerebrali ed esami del sangue per rilevare i livelli di PlGF.


Gli autori hanno affermato che sebbene la progettazione multicentrica dello studio e il campione ampio e diversificato supportino l'uso del PlGF come biomarcatore, sono necessari ulteriori studi longitudinali per raggiungere conclusioni su causalità e tempi nelle relazioni tra PlGF, FW, WMH e cognizione. Idealmente, la PlGF potrebbe essere usata per individuare le popolazioni più giovani per le quali i trattamenti attualmente disponibili e le modifiche dello stile di vita possono prevenire o invertire gli effetti deleteri della lesione vascolare, prima dell'insorgenza della disfunzione cognitiva. Il gruppo di ricerca sta reclutando pazienti per studi futuri.

 

 

 


Fonte: University of California - Los Angeles (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: KC Kern, [+23], JD Hinman. White matter free water mediates the associations between placental growth factor, white matter hyperintensities, and cognitive status. Alz&Dem, 2024, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Come evitare che la demenza derubi i tuoi cari del loro senso di personalità, …

25.11.2025 | Esperienze & Opinioni

Ogni tre secondi, qualcuno nel mondo sviluppa la demenza; sono oltre 57 milioni di perso...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)