Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Esercizio fisico nel verde aumenta i benefici per la salute di ognuno di noi?

Una revisione della ricerca porta a nuove intuizioni e strategie che potrebbero aiutarci a diventare più in forma fisicamente e mentalmente.

 

I professionisti della salute e gli appassionati di forma fisica sanno da tempo che l'attività fisica regolare offre numerosi benefici alla salute, inclusa la prevenzione di condizioni croniche come malattie cardiovascolari, diabete, alcuni tumori e osteoporosi. Inoltre, l'esercizio fisico migliora la funzione immunitaria e il controllo del dolore, riduce il rischio di caduta e estende l'aspettativa di vita. I benefici alla salute mentale comprendono umore migliore, ansia ridotta e rischio minore di demenza e depressione.


Nonostante tutti questi benefici, più di 3 adulti su 4 negli Stati Uniti fanno molto meno esercizio fisico dei 150/300 minuti alla settimana raccomandati di attività fisica moderata o i 75/150 minuti alla settimana di attività fisica vigorosa. Studi hanno scoperto anche che luoghi esterni come parchi e sentieri sono ambienti efficaci per l'attività fisica, la pandemia di Covid-19 lo ha reso particolarmente chiaro. Inoltre, immergersi nella natura dà benefici alla salute fisica e mentale simili a quelli dell'attività fisica.


Finora si sapeva poco su eventuali potenziali benefici additivi dell'impegno nell'attività fisica in contesti naturali. Stare all'aperto potrebbe aumentare gli effetti dell'esercizio fisico incoraggiando allo stesso tempo più persone a fare esercizio? E in tal caso, come potrebbero i professionisti della salute promuovere questo comportamento?


Per rispondere a queste domande e altro ancora, Jay Maddock, professore della facoltà di sanità pubblica alla Texas A&M University e direttore del Centro Salute e Natura dell'università, insieme a Howard Frumkin, docente, vicepresidente senior e direttore del Land and People Lab, ha valutato le attuali prove scientifiche sull'attività fisica in contesti naturali e ha sviluppato strategie per promuovere queste attività.


Lo studio, pubblicato sull'American Journal of Lifestyle Medicine, ha identificato diversi fattori che influenzano la frequenza con cui le persone vanno nei parchi e negli ambienti naturali, la misura in cui si impegnano in attività fisiche una volta lì e i benefici che ottengono da questa attività. Maddock e Frumkin hanno scoperto che la ricerca suggerisce che l'esercizio in un parco o in altri ambienti naturali dà più vantaggi rispetto all'esercizio all'interno. Però, questi studi si sono concentrati su esiti a breve termine, meno di un anno, e quindi è da verificare se questi benefici restano a lungo termine.


"Nonostante ciò, la ricerca è chiara che gli ambienti naturali potrebbero essere un luogo efficace per promuovere l'attività fisica", ha detto Maddock. "Le persone generalmente amano restare all'aperto, con parchi, sentieri e giardini della comunità come luoghi più popolari".


I fattori che rendono questi luoghi così attraenti per i visitatori includono caratteristiche fisiche come centri comunitari, campi da gioco, luce naturale e segnaletica chiara, nonché caratteristiche naturali come copertura arborea e corpi d'acqua ben mantenuti. Anche le attività come corsi e festival contribuiscono alla loro popolarità, così come un ambiente accogliente, una percezione della sicurezza e la forte sensazione di connessione dei visitatori con la natura e la convinzione che trascorrere del tempo in questi spazi sia importante.


"Parchi e sentieri sono particolarmente importanti per la loro accessibilità e disponibilità diffusa, ma l'accesso varia in modo significativo per geografia e le aree rurali spesso hanno meno accesso agli spazi naturali perché hanno più terreni privati", ha affermato Maddock. "Ad esempio, quasi il 98% dei residenti dell'Illinois vive entro 700 metri da un parco, rispetto solo al 29% del Mississippi".


Maddock e Frumkin hanno scoperto anche che l'uso di parchi e spazi verdi per l'attività fisica varia tra i gruppi demografici, con gli uomini più proni rispetto alle donne di usare questi spazi per l'attività fisica. Inoltre, uno studio sui parchi di Los Angeles ha scoperto che gli adulti neri hanno meno probabilità dei bianchi di impegnarsi nell'attività fisica nei parchi, mentre i latini di lingua inglese hanno la stessa probabilità e gli asiatici e gli isolani del Pacifico ne hanno di più.


"Alcuni gruppi (neri, indigeni e altre persone di colore e immigrati e rifugiati, ad esempio) hanno spesso il peso di una discriminazione storica o attuale che ostacola l'uso di spazi naturali e hanno abitualmente meno accesso ai parchi di alta qualità", ha detto Frumkin. “Inoltre, bambini, anziani e persone con disabilità hanno di fronte sfide nell'accesso agli spazi naturali. Garantire che questi spazi siano sicuri e facili da navigare, con una programmazione adeguata, potrebbe aiutare ad aumentare la loro fruizione".


Con queste complessità in mente, Maddock e Frumkin offrono quattro opzioni che i professionisti sanitari potrebbero implementare per incoraggiare l'uso di parchi e altri ambienti naturali da parte dei loro pazienti.

  1. Il primo è semplicemente quello di 'prescrivere' il contatto naturale ai pazienti. "Raccomandare che i pazienti trascorrano più tempo in questi contesti è chiamata 'prescrizione della natura' e, sebbene siano necessarie ulteriori ricerche, gli studi fatti fino ad oggi suggeriscono che questo approccio è efficace", ha affermato Maddock.
  2. Un altro è dare l'esempio di questo comportamento impegnandosi in esso loro stessi. Questa modellizzazione è risultata efficace nel promuovere comportamenti sani migliorando al contempo il benessere dei professionisti sanitari.
  3. Un terzo approccio è che i professionisti sanitari si impegnino in sforzi comunitari che promuovono l'uso di spazi esterni, come l'iniziativa Be Well Communities di Houston, che è supportata dal M.D. Anderson Cancer Center.
  4. Infine, gli operatori sanitari potrebbero aiutare a creare e mantenere parchi e spazi verdi dirottando fondi verso questi sforzi attraverso valutazioni dei bisogni sanitari della comunità, fondi Medicaid e fondi dalle fondazioni di conversione dell'assistenza sanitaria.


"È chiaro che l'uso di parchi e ambienti naturali per le attività fisiche potrebbe essere uno strumento potenzialmente potente per promuovere allo stesso tempo due importanti comportamenti di salute", ha affermato Maddock. "Ciò potrebbe essere particolarmente importante dato che la maggior parte degli americani non fa abbastanza esercizio fisico, né trascorre abbastanza tempo all'aperto".

 

 

 


Fonte: Ann Kellett in Texas A&M University (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: JE Maddock, H Frumkin. Physical Activity in Natural Settings: An Opportunity for Lifestyle Medicine. Am J Lifestyle Medicine, 2024, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Farmaco per Alzheimer non cambia l'eliminazione dei rifiuti a breve termi…

24.11.2025 | Ricerche

Dopo il trattamento con il farmaco, le scansioni MRI non mostrano alcun cambiamento a breve termi...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

Il litio potrebbe spiegare, e trattare, l'Alzheimer?

19.08.2025 | Ricerche

Qual è la prima scintilla che innesca la marcia ruba-memoria del morbo di Alzheimer (MA)...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

[Domenic Praticò] Consigli pratici per diventare un super-anziano

1.12.2025 | Esperienze & Opinioni

Quando si parla di invecchiamento, sappiamo che esso non è un processo uniforme e uguale per tutt...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)