Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Sostanza presente nei melograni può migliorare il trattamento dell'Alzheimer

Dimenticanza, difficoltà a trovare le parole e confusione su tempo e luogo: questi sono alcuni dei sintomi più comuni del morbo di Alzheimer (MA). Ora, ricercatori dell'Università di Copenaghen hanno scoperto che un frutto normale può aiutare.


Vilhelm Bohr, professore del Dipartimento di Medicina Cellulare e Molecolare dell'Università di Copenaghen ed ex presidente di dipartimento al National Institute on Aging degli USA, afferma:

“Il nostro studio su topi modello di MA mostra che l'urolitina A, che è una sostanza naturale, presente per esempio nei melograni, può alleviare i problemi di memoria e altre conseguenze della demenza.

"Questa è una buona notizia per i pazienti con demenza, una malattia che è difficile da trattare. Anche se lo studio è stato condotto su topi modello, le prospettive sono positive. Finora, la ricerca ha mostrato risultati promettenti della sostanza sui muscoli e si stanno pianificando studi clinici sull'uomo".

 

La sostanza migliora la funzione cerebrale

I ricercatori in precedenza avevano scoperto che una molecola specifica, nicotinamide riboside (integratore NAD), ha un ruolo chiave nelle malattie neurodegenerative come il MA e il Parkinson, in quanto aiuta attivamente a rimuovere i mitocondri danneggiati dal cervello.


“Molti pazienti con malattie neurodegenerative hanno una disfunzione mitocondriale, la mitofagia. Ciò significa che il cervello ha difficoltà a rimuovere i mitocondri deboli, che si accumulano e influenzano così la funzione cerebrale. Se fossimo in grado di stimolare il processo di mitofagia, rimuovendo i mitocondri deboli, vedremmo alcuni risultati molto positivi", spiega Vilhelm Bohr.


I risultati del nuovo studio, pubblicato su Alzheimer’s & Dementia, mostrano che una sostanza presente nei melograni, l'urolitina A, rimuove i mitocondri deboli dal cervello in modo altrettanto efficace dell'integratore NAD.

 

Possibile effetto preventivo

I ricercatori non sanno ancora quanta urolitina A sia necessaria per migliorare la memoria e alleviare i sintomi di MA. Vilhelm Bohr afferma:

“Non possiamo ancora dire nulla di conclusivo sul dosaggio. Ma immagino che sia più di un melograno al giorno. Tuttavia, la sostanza è già disponibile in forma di pillola e attualmente stiamo cercando di trovare il dosaggio giusto, e spero anche che la sostanza possa essere usata per scopi preventivi senza effetti collaterali significativi.

"Il vantaggio di lavorare con una sostanza naturale è il rischio ridotto di effetti collaterali. Numerosi studi hanno finora mostrato che non ci sono gravi effetti collaterali dell'integrazione NAD. La nostra conoscenza dell'urolitina A è più limitata, ma come ho già detto, gli studi clinici con urolitina A sono stati efficaci nelle malattie muscolari e ora dobbiamo guardare al MA.

"Se vogliamo mangiare qualcosa in futuro per ridurre il rischio di MA, di cui parliamo molto, dobbiamo assicurarci che non ci siano effetti collaterali significativi".

 

 

 


Fonte: University of Copenhagen (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Y Hou, [+11], VA Bohr. Urolithin A improves Alzheimer's disease cognition and restores mitophagy and lysosomal functions. Alzheimer's Dementia, 2024, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 



Notizie da non perdere

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Nuova 'teoria unificata della mente': implicazioni per la prevenzion…

17.07.2025 | Ricerche

In un nuovo studio con implicazioni sulla prevenzione del morbo di Alzheimer (MA) e altr...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.