Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Esperti presentano una visione pionieristica sulla riduzione dei disturbi cerebrali entro il 2050

Un supplemento speciale del Journal of Alzheimer's Disease presenta approfondimenti e nuove direzioni nella ricerca sia di base che clinica sulle malattie neurodegenerative. Poiché entro il 2050, si stima che il numero di persone con disturbi cerebrali raggiungerà i 155 milioni, ora è il momento di pensare in modo innovativo a nuovi percorsi per futuri studi sul cervello.

Necroptosis or programmed necrosis is activated in Alzheimer brainsLa necroptosi è una forma di necrosi programmata che promuove la morte cellulare e la neuroinfiammazione. Si ritiene che sia attivata nel cervello di Alzheimer, con conseguente morte neuronale e difficoltà cognitiva. (Fonte: R. Zhang, Y. Song, X. Su)

I disturbi neurodegenerativi come il morbo di Alzheimer (MA) e di Parkinson stanno attualmente colpendo 55 milioni di persone in tutto il mondo. Senza cure in vista, è di vitale importanza comprendere meglio la biologia del nostro cervello per alleviare l'onere dei disturbi cerebrali.


Il redattore del supplemento Jagannatha Rao Kosagisharaf PhD spiega:

"Una delle questioni chiave è la maggiore incidenza dei disturbi neurodegenerativi nella popolazione mondiale, principalmente a causa di un aumento dell'aspettativa di vita. Nonostante il grande aumento della comprensione dei percorsi cellulari e molecolari associati alla morte delle cellule, non sono ancora stati scoperti i determinanti molecolari chiave che modulano questi processi nelle malattie umane, ostacolando lo sviluppo di trattamenti efficaci e di percorsi di prevenzione per l'invecchiamento e la neurodegenerazione. Nell'immediato, sono necessari molti nuovi approcci innovativi per comprendere nuovi percorsi molecolari e terapie nelle malattie neurodegenerative".


Questo supplemento è una raccolta tematica di revisioni e di documenti di ricerca su nuovi percorsi molecolari e sfide terapeutiche nelle malattie neurodegenerative. Esplora i seguenti temi:

  • Nuove piccole molecole con proprietà di neuroprotezione.
  • Nuovi approcci terapeutici diversi dalle molecole chimiche.
  • Ruolo del microbiota intestinale nella terapia della neurodegenerazione.
  • Nuovi e innovativi percorsi metabolici nella morte delle cellule neuronali, inclusi nuovi biomarcatori.


Il supplemento comprende diversi approcci pionieristici per comprendere le malattie neurodegenerative, come afferma il redattore Muralidhar L. Hegde PhD:

"Con una serie di studi, esploriamo nuovi percorsi molecolari, potenziali bersagli terapeutici, trattamenti non chimici e il ruolo del microbiota intestinale e delle vie metaboliche nella neurodegenerazione. Ogni studio dà un contributo unico alla nostra comprensione, offrendo nuove prospettive sulle proprietà della neuroprotezione, strategie di modifica della malattia e potenziali biomarcatori nelle condizioni neurodegenerative".


Uno degli studi ha esaminato i benefici della terapia di agopuntura (AT) nel migliorare la demenza. Studi precedenti avevano dimostrato che migliora positivamente la funzione cognitiva dei pazienti con demenza, ma gli studi sistematici multi-obiettivo e multi-meccanismo su pazienti con demenza rimangono limitati e necessitano di ulteriori esplorazioni.


Il primo autore Yaogang Wang PhD, della Tianjin University of Traditional Chinese Medicine e della Tianjin Medical University, in Cina, nota:

"Abbiamo condotto un'analisi integrata dell'AT nel trattamento del MA e della demenza vascolare per identificare obiettivi terapeutici e meccanismi biologici condivisi e reciprocamente indipendenti, e fornire una prospettiva completa sui potenziali effetti terapeutici dell'AT. Concludiamo che l'agopuntura come trattamento efficace e sicuro ha ulteriori e considerevoli benefici nell'evitare o mitigare i possibili effetti collaterali a lungo termine della terapia farmacologica, nell'assistere l'attuale strategia di gestione, oltre a migliorare la qualità della vita dei pazienti e alleviare la pressione sui sistemi sanitari".


George Perry PhD, caporedattore della rivista, e docente di neurobiologia alla University of Texas di San Antonio, commenta:

"Le famiglie di coloro che hanno il MA stanno aspettando nuove intuizioni che possono portare a terapie efficaci e infine a una cura. Questa uscita riunisce idee da alcune delle menti più luminose per far avanzare il campo”.


Il dott. Jagannatha Rao conclude:

"Questo supplemento rappresenta i progressi significativi nell'esplorazione in atto delle malattie neurodegenerative. Offre una vasta gamma di approfondimenti che migliorano la nostra comprensione di queste condizioni, fornendo speranza per un futuro più luminoso nelle neuroterapie. Gli sviluppi promettenti presentati sottolineano l'urgenza e il potenziale nella ricerca neurodegenerativa e illuminano il nostro percorso verso il superamento entro il 2050 di questi problemi di salute impegnativi".

 

 

 


Fonte: IOS Press (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Novel Molecular Pathways and Therapeutic Challenges in Neurodegenerative Diseases. Journal of Alzheimer’s Disease,

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

[Domenic Praticò] Consigli pratici per diventare un super-anziano

1.12.2025 | Esperienze & Opinioni

Quando si parla di invecchiamento, sappiamo che esso non è un processo uniforme e uguale per tutt...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

[Dana Territo] Sii delicato e paziente quando parli ad amici e familiari della…

30.09.2025 | Esperienze & Opinioni

Come parlare alla famiglia della mia diagnosi di Alzheimer?

È difficile discerne...

Il litio potrebbe spiegare, e trattare, l'Alzheimer?

19.08.2025 | Ricerche

Qual è la prima scintilla che innesca la marcia ruba-memoria del morbo di Alzheimer (MA)...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)