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Inquinamento dell'aria e Alzheimer: ci sono ancora molte domande sul possibile collegamento

L'inquinamento atmosferico è legato alla demenza?

L'inquinamento dell'aria è costituito da diversi componenti, che includono gas, composti chimici, metalli e piccole particelle chiamate particolato. L'esposizione a lungo termine o ad alti livelli di inquinamento atmosferico possono essere pericolosi, portando a patologie che colpiscono polmoni e cuore.


Diversi studi sull'inquinamento dell'aria si sono concentrati sul rischio cognitivo e sul rischio di demenza. Ci sono prove che piccole particelle di inquinamento possono entrare nel cervello, ma in questo momento i ricercatori non possono confermare se queste particelle di inquinamento atmosferico hanno un ruolo nello sviluppo della demenza.


Una forma di ferro chiamata magnetite si trova spesso all'interno del particolato fine dell'inquinamento atmosferico e può essere studiata nel corpo per le sue proprietà magnetiche. Queste particelle di magnetite vengono rilasciate nell'aria dal carburante e sono anche prodotte naturalmente nel cervello.


Uno studio del 2016 sul tessuto cerebrale di abitanti di Città del Messico e di Manchester ha confermato che la magnetite dall'inquinamento atmosferico può passare nel cervello attraverso il flusso sanguigno o direttamente attraverso il sottile rivestimento del naso. Queste particelle sono state osservate all'interno dei depositi proteici chiamati placche amiloidi, caratteristiche del morbo di Alzheimer (MA), il che porta all'ipotesi che la magnetite potrebbe essere coinvolta nello sviluppo della malattia.


Tuttavia, va notato che lo studio non ha fornito prove che la magnetite sia coinvolta nella formazione di placche amiloidi o che possa portare alla morte delle cellule cerebrali. Queste particelle di magnetite, d'altra parte, potrebbero entrare nel cervello con l'aria inquinata e finire nelle placche amiloidi a causa dei processi di smaltimento dei rifiuti del cervello.


Secondo l'Alzheimer Society, studi su topi e cani che vivono in aree inquinate suggeriscono che l'inquinamento atmosferico potrebbe essere associato alla compromissione cognitiva. L'esposizione dei topi all'inquinamento del traffico in laboratorio ha portato a sintomi come carenze di apprendimento, memoria e capacità motorie.


In alcuni studi con esseri umani esposti ad alti livelli di inquinanti, la ricerca ha dimostrato che, nel tempo, questa esposizione è fonte di prestazioni più scarse sui livelli cognitivi, ma ciò non significa che quei partecipanti avessero già, o potessero sviluppare, la demenza.


Uno studio del 2016 su 6,6 milioni di canadesi ha riferito un potenziale legame tra demenza la residenza vicino a strade molto trafficate. Lo studio ha scoperto che coloro che vivevano entro 50 metri da una strada principale avevano il 7% in più di probabilità di sviluppare la demenza rispetto alle persone che vivevano a più di 300 metri di distanza, in cui i livelli di particolato fine possono essere fino a 10 volte più bassi. Poiché ci sono altri fattori associati alla vita su una strada trafficata, come l'inquinamento acustico elevato e lo stress, quello studio non ha dimostrato che l'inquinamento atmosferico provoca la demenza.


Finora non è stato trovato un legame diretto tra inquinamento atmosferico e demenza; tuttavia, la presenza di molte domande senza risposta suggerisce che studi su inquinamento atmosferico e demenza dovrebbero essere prioritari nella ricerca.

 

 

 


Fonte: Dana Territo in The Advocate (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

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