Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Stimolazione profonda del cervello durante il sonno rafforza la memoria

I ricercatori riferiscono anche la prima prova diretta a sostegno della teoria principale su come la memoria umana si consolida durante il sonno.

Deep brain stimulation scheme

Anche se sappiamo che il sonno ha un ruolo cruciale nel rafforzare la memoria, gli scienziati stanno ancora cercando di decodificare il modo in cui questo processo si realizza nel cervello durante la notte.


Nuove ricerche condotte da scienziati dell'Università della California di Los Angeles e dell'Università di Tel Aviv forniscono le prime prove fisiologiche all'interno del cervello umano a sostegno della teoria scientifica dominante su come il cervello consolida la memoria durante il sonno.


Inoltre, i ricercatori hanno scoperto che la stimolazione mirata del cervello profondo durante un periodo critico nel ciclo del sonno sembra migliorare il consolidamento della memoria. Ciò è stato ottenuto da un nuovo sistema 'a ciclo chiuso' che invia impulsi elettrici in una regione cerebrale sincronizzata con precisione con l'attività cerebrale registrata da un'altra regione.


La ricerca, pubblicata il 1° giugno 2023 su Nature Neuroscience, offre nuovi indizi su come la stimolazione del cervello profondo durante il sonno potrebbe un giorno aiutare i pazienti con disturbi della memoria come il morbo di Alzheimer, ha detto il coautore senior dello studio Itzhak Fried MD/PhD.


Secondo la teoria dominante del modo in cui il cervello converte nuove informazioni in ricordi a lungo termine durante il sonno, c'è un dialogo notturno tra l'ippocampo (il centro della memoria del cervello) e la corteccia cerebrale, che è associata a funzioni cerebrali più elevate come il ragionamento e la pianificazione. Ciò avviene in una fase di sonno profondo, quando le onde cerebrali sono particolarmente lente e i neuroni nelle regioni cerebrali alternano 'spari' rapidi di sincronizzazione e silenzio.


"Ciò fornisce le prime prove importanti a livello di singoli neuroni che esiste davvero questo meccanismo di interazione tra il centro della memoria e l'intera corteccia"
, ha affermato Fried, direttore di chirurgia dell'epilessia all'UCLA Health e professore di neurochirurgia, psichiatria e scienze comportamentali all'UCLA. "Ha sia un valore scientifico in termini di comprensione di come funziona la memoria nell'uomo, che per l'uso di quella conoscenza per potenziare davvero la memoria".


I ricercatori hanno avuto un'opportunità unica per testare questa teoria del consolidamento della memoria usando elettrodi impiantati nel cervello di 18 pazienti con epilessia all'UCLA Health. Gli elettrodi erano stati impiantati nel cervello dei pazienti per aiutare a identificare la fonte delle loro convulsioni durante ricoveri ospedalieri, in genere lunghi circa 10 giorni.


Lo studio è stato condotto per due notti e due mattine. Poco prima di coricarsi, ai partecipanti allo studio sono stati mostrati abbinamenti di animali e 25 celebrità, comprese stelle facilmente identificabili come Marilyn Monroe e Jack Nicholson. Sono stati testati immediatamente sulla loro capacità di ricordare quale celebrità era accoppiata con un certo animale, e testati di nuovo al mattino dopo una notte di sonno indisturbato.


La notte succeesiva, hanno visto 25 nuovi abbinamenti animali - celebrità prima di coricarsi. Questa volta, hanno ricevuto una stimolazione elettrica mirata durante la notte e la loro capacità di ricordare gli accoppiamenti è stata testata al mattino. Per eseguire questa stimolazione elettrica, i ricercatori avevano creato un sistema a ciclo chiuso in tempo reale che Fried paragona a un direttore musicale: il sistema 'ascolta' i segnali elettrici del cervello e quando i pazienti cadono nel periodo di sonno profondo associato al consolidamento della memoria, invia impulsi elettrici delicati che istruiscono i neuroni che stanno 'sparando' rapidamente a farlo in modo sincronizzato.


Ogni individuo testato è andato meglio nei test di memoria dopo una notte di sonno con la stimolazione elettrica rispetto a una notte di sonno indisturbato. Anche i marcatori elettrofisiologici chiave hanno indicato che le informazioni fluiscono meglio tra l'ippocampo e in tutta la corteccia, fornendo prove fisiche a supporto del consolidamento della memoria.


"Abbiamo scoperto di aver migliorato sostanzialmente questa autostrada attraverso la quale le informazioni fluiscono in luoghi di conservazione più permanenti nel cervello", ha detto Fried.


Fried nel 2012 ha firmato uno studio pubblicato del New England Journal of Medicine che, per la prima volta, ha mostrato che la stimolazione elettrica può rafforzare la memoria. Ha continuato a esplorare come la stimolazione del cervello profondo potrebbe migliorare la memoria e la sua ricerca si sta ora spostando nella fase critica del sonno. Di recente ha ricevuto una sovvenzione dai NIH di $ 7 milioni per studiare se l'intelligenza artificiale può aiutare a individuare e rafforzare ricordi specifici nel cervello.


"Nel nostro nuovo studio, abbiamo dimostrato che possiamo migliorare la memoria in generale", ha detto Fried. "La prossima sfida è tentare di modulare ricordi specifici".

 

 

 


Fonte: University of California - Los Angeles (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: M Geva-Sagiv, [+7], I Fried. Augmenting hippocampal–prefrontal neuronal synchrony during sleep enhances memory consolidation in humans. Nature Neuroscience, 2023, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 



Notizie da non perdere

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.