Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Anziani con demenza ma senza famiglia: chi sono? E chi si prende cura di loro?

Graying but grinning Despite physical ailments older adults happier

Cosa succede agli anziani che non hanno una famiglia vicina quando sviluppano la demenza? La verità è che ne sappiamo proprio poco. La popolazione che invecchia, con mutevoli schemi di matrimonio e di educazione dei figli, implica che un numero crescente di persone in Nord America raggiunge l'età avanzata senza coniuge o figli viventi.


Ciò è importante perché l'incidenza della demenza aumenta con l'età e sono necessari supporto e assistenza in quantità per vivere bene, mentre la condizione progredisce. La stragrande maggioranza di questa cura è fornita da coniugi e figli. C'è motivo di preoccuparsi che gli anziani che non hanno la famiglia in queste due categorie di relazioni possano essere particolarmente vulnerabili se sviluppano la demenza. Fino ad ora, tuttavia, pochissime ricerche hanno esaminato l'argomento.

 

Anziani con demenza senza parenti stretti

Sono un'antropologa medica e faccio ricerca sulle dimensioni sociali e culturali della malattia e dell'assistenza sanitaria. (Sono anche figlia di una madre che ha avuto la demenza per molto tempo). Negli ultimi anni, ho lavorato con un team di altri quindici ricercatori, in campi che vanno dal lavoro sociale alla sanità pubblica, alle politiche pubbliche, alla demografia, all'assistenza infermieristica e a diverse specialità mediche, per scoprire cosa succede agli anziani 'senza parenti' (cioè non hanno un coniuge o figli viventi) al momento in cui sviluppano la demenza.


Il nostro team ha lavorato con le informazioni raccolte nell'ambito di uno studio di ricerca medica di lunga data sulla demenza chiamato Adult Changes in Thought (ACT). Dall'inizio degli anni '90, questo studio ha seguito i partecipanti reclutati all'interno di un'organizzazione sanitaria integrata di Seattle, per identificare coloro che sviluppano la demenza.


Il nostro team ha esaminato i dati di ricerca e i documenti amministrativi generati dallo studio ACT, con un occhio a ciò che possono dirci delle circostanze e delle esigenze degli anziani che erano senza parenti quando hanno sviluppato la demenza. L'analisi qualitativa dei documenti amministrativi ACT, alcuni dei quali contenevano note nelle cartelle cliniche dei partecipanti, si sono rivelate una fonte di dati particolarmente ricca e informativa.

 

Risultati sorprendenti

Di recente abbiamo pubblicato (vedi rif.) quello che crediamo sia il primo studio sugli anziani con demenza senza parenti, e alcuni dei risultati potrebbero sorprenderti:

  • Questa circostanza non è rara. Nel nostro campione di anziani residenti in comunità, abbiamo scoperto che l'8,4% era senza parenti al momento in cui aveva sviluppato la demenza. (Questa è probabilmente una stima conservativa, perché molti altri probabilmente hanno perso i parenti dopo l'inizio della demenza, alla morte di un coniuge e/o di un figlio).

  • Questa è una situazione a cui può essere suscettibile chiunque. Le traiettorie di vita che hanno portato le persone nel nostro campione ad essere senza parenti al momento in cui hanno sviluppato la demenza erano piuttosto varie. Alcuni non si erano mai sposati o non avevano avuto figli, ma altri erano sopravvissuti sia ai coniugi che ai figli.

  • L'età media degli anziani senza parenti nel nostro campione nel momento in cui hanno sviluppato la demenza era di 87 anni. La metà viveva da sola a quel punto e un terzo viveva con persone non correlate come i caregiver pagati. La maggior parte erano donne che sono diventate senza parenti tardi nella vita e inaspettatamente.

  • Il ruolo di una persona come caregiver (al momento in cui ha sviluppato la demenza, o in precedenza) poteva avere conseguenze importanti per la propria capacità di accedere alle cure. Ad esempio, alcuni nel nostro campione si erano precedentemente trasferiti in una casa di cura per soddisfare le esigenze di un coniuge, il che significava che erano ben piazzati per accedere alle cure in seguito. Dall'altra parte, almeno uno dei 64 anziani con demenza senza parenti nel nostro campione era caregiver di un compagno di stanza (anch'egli con demenza), fatto che ha richiesto un intervento quando si è stabilità una situazione pericolosa per entrambi.

  • Alcuni degli anziani senza parenti nel nostro campione sembravano avere scarso supporto, ma altri hanno ricevuto un notevole sostegno da parenti come nipotine/nipotini, sorelle, nipoti e altri.

  • Alcuni hanno ricevuto supporto da vicini e amici che in alcuni casi poteva comportare cure pratiche piuttosto estese. In molti casi, tuttavia, i vicini e gli altri membri della comunità sembravano essere coinvolti solo nei momenti di crisi, come forma di soccorso.


Questa ricerca offre una rara finestra sulle circostanze e le esigenze di un gruppo potenzialmente molto vulnerabile che fino ad ora è rimasto in gran parte invisibile. I nostri risultati hanno implicazioni per i medici e i sistemi sanitari, ma anche per la società in senso più ampio. "Chi se ne occupa?" è, a un certo livello, una domanda informativa sulle reti di caregiving, una a cui il nostro team, attraverso questa ricerca, ha iniziato a rispondere.


Ad un altro livello, tuttavia, "Chi se ne occupa?" è una provocazione. La situazione degli anziani senza parentela con demenza dovrebbe provocare tutti noi a lavorare per sostenere meglio le persone che affrontano una forma di precarità, a cui chiunque potrebbe essere suscettibile in tarda età.

 

 

 


Fonte: Janelle S. Taylor (prof.ssa di antropologia medica, Università di Toronto) in Conversation (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: JS Taylor, ...[+15]. Kinless Older Adults with Dementia: Qualitative Analysis of Data from the Adult Changes in Thought (ACT) Study. The Journals of Gerontology: Series B, 21 Feb 2023, DOI
Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

 

Notizie da non perdere

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee g...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle cap...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.