Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Una scoperta sull'amiloide potrebbe portare a nuove terapie per l'Alzheimer

Una ricerca ha rivelato che le placche di proteine associate alla malattia sono più appiccicose di quanto si pensava.

fluorescent dye molecule binds to a second binding site on the amyloid beta protein fibrilUna molecola di colorante fluorescente si lega a un secondo sito sulla fibrilla della proteina amiloide-beta. (Fonte: Università di Miami)

Gli scienziati della Rice University stanno usando la durata della fluorescenza (fluorescence-lifetime) per far luce su un peptide associato al morbo di Alzheimer (MA), che secondo stime dei Centri per il Controllo delle Malattie USA interesserà quasi 14 milioni di persone negli Stati Uniti entro il 2060.


Con un nuovo approccio che usa la spettroscopia risolta nel tempo (time-resolved spectroscopy) e la chimica computazionale, Angel Martí e il suo team, in uno studio pubblicato su Chemical Science hanno trovato prove sperimentali di un sito di legame alternativo sugli aggregati di amiloide-beta (Aβ). I depositi di placca amiloide nel cervello sono una delle caratteristiche principali del MA.


Martí, professore di chimica, bioingegneria e scienza dei materiali e nano-ingegneria e direttore di facoltà alla Rice, ha affermato:

"L'Aβ è un peptide che si aggrega nel cervello delle persone che soffrono di MA, formando queste fibre sopramolecolari su nanoscala (fibrille). Una volta che crescono a sufficienza, queste fibrille precipitano e formano quelle che chiamiamo placche amiloidi.

"Comprendere come le molecole in generale si legano all'Aβ è particolarmente importante non solo per lo sviluppo di farmaci che si legheranno con migliore affinità ai suoi aggregati, ma anche per capire chi sono gli altri giocatori che contribuiscono alla tossicità del tessuto cerebrale".


Il gruppo di Martí aveva in precedenza identificato un primo sito di legame per i depositi di Aβ, scoprendo che le molecole metalliche di tintura erano in grado di legarsi alle tasche formate dalle fibrille. La capacità delle molecole di essere fluorescenti (emettere luce se eccitate sotto uno spettroscopio) ha indicato la presenza del sito di legame. Martí spiega:

"La spettroscopia risolta nel tempo, usata nel laboratorio per l'ultima scoperta, è una tecnica sperimentale che guarda al tempo trascorso dalle molecole in uno stato eccitato. Eccitiamo la molecola con la luce, la molecola assorbe l'energia dai fotoni di luce e arriva a uno stato eccitato, uno stato più energico.

"Questo stato energizzato è responsabile del bagliore fluorescente. Possiamo misurare il tempo che le molecole trascorrono nello stato eccitato, che si chiama lifetime (durata di vita), e quindi usiamo tali informazioni per valutare l'equilibrio legante delle piccole molecole con l'Aβ" .


Oltre al secondo sito di legame, il laboratorio e i collaboratori dell'Università di Miami hanno scoperto che diversi coloranti fluorescenti, che non si aspettavano potessero legarsi ai depositi di amiloide, in effetti lo fanno.


"Questi risultati ci consentono di creare una mappa di siti di legame nell'Aβ e un registro delle composizioni di aminoacidi richieste per la formazione di tasche di legame nelle fibrille di Aβ", ha detto Martí.


Il fatto che la spettroscopia risolta nel tempo è sensibile all'ambiente attorno alla molecola di colorante ha permesso a Martí di dedurre la presenza del secondo sito di legame:

“Quando la molecola è libera in soluzione, la sua fluorescenza ha una durata particolare dovuta a questo ambiente. Tuttavia, quando la molecola è legata alle fibre amiloidi, il microambiente è diverso e di conseguenza lo è anche la durata della fluorescenza. Per la molecola legata alle fibre amiloidi, abbiamo osservato due diverse vite di fluorescenza.

“La molecola non si legava a un sito unico nell'Aβ ma a due siti diversi. E questo è estremamente interessante perché i nostri studi precedenti avevano indicato solo un sito di legame. Ciò è accaduto perché non siamo stati in grado di vedere tutti i componenti con le tecnologie in uso a quel tempo".


La scoperta ha suggerito altri esperimenti.


"Abbiamo deciso di esaminare ulteriormente questo, non solo attraverso la sonda che abbiamo progettato, ma anche con altre molecole usate da decenni nella fotochimica inorganica", ha detto. “L'idea era trovare un controllo negativo, una molecola che non si legasse all'Aβ. Ma ciò che abbiamo scoperto è che queste molecole, che non ci aspettavamo si legassero all'Aβ, in realtà si legavano ad essa con un'affinità decente".


Martí ha affermato che i risultati avranno un impatto anche sullo studio di "molte malattie associate ad altri tipi di amiloidi: Parkinson, sclerosi laterale amiotrofica (SLA), diabete di tipo 2, amiloidosi sistemica". Comprendere i meccanismi di legame delle proteine amiloidi è utile anche per studiare gli amiloidi non patogeni e le loro potenziali applicazioni nello sviluppo di farmaci e nella scienza dei materiali.


"Esistono amiloidi funzionali che il nostro corpo e altri organismi producono per diversi motivi, e non sono associati a malattie"
, ha detto Martí. “Esistono organismi che producono amiloidi che hanno effetti antibatterici. Esistono organismi che producono amiloidi per scopi strutturali, per creare barriere e altri che usano amiloidi per lo stoccaggio chimico. Lo studio degli amiloidi non patogeni è un'area emergente della scienza, quindi questo è un altro percorso che i nostri risultati possono aiutare a sviluppare".

 

 

 


Fonte: Rice University (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: B Jiang, ...[+7], AA Martí. Deconvoluting binding sites in amyloid nanofibrils using time-resolved spectroscopy. Chemical Science, 2023, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

 

Notizie da non perdere

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.