Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Esercizio in solitario fa bene, ma con gli altri è meglio

Uno studio dell'Università di Tsukuba (Giappone) ha rilevato che l'esercizio di routine aiuta a scongiurare il deterioramento cognitivo negli anziani: l'esercizio da solo fa bene, ma farlo con gli altri ha un effetto ancora più positivo

L'esercizio fisico dà vantaggi in modi ovvi, come avere un corpo più magro e più forte, ma i suoi benefici possono anche migliorare il cervello, compreso quello degli anziani. Anche la socializzazione può avere benefici cognitivi.


Ora, uno studio pubblicato su Archives of Gerontology and Geriatrics, non solo ha trovato benefici cognitivi dell'esercizio fisico regolare tra gli anziani, ma ha visto benefici ancora maggiori quando l'esercizio fisico viene fatto con altri.


Il numero globale di pazienti con demenza dovrebbe superare i 150 milioni entro il 2050. Di conseguenza, sta aumentando l'interesse nelle attività gestibili, come l'esercizio e la socializzazione, che possono ridurre il rischio di disturbi cognitivi legati all'età.


"L'esercizio fisico è gestibile per molte persone anziane e abbiamo visto benefici cognitivi rispetto a coloro che non lo fanno"
, afferma il prof. Tomohiro Okura, autore senior dello studio eseguito all'Università di Tsukuba. "Ma è ancora più degno di nota il fatto che abbiamo riscontrato che i benefici dell'esercizio aumentano (15 punti percentuali nel nostro studio) quando è eseguito con altri e almeno due volte alla settimana".


Lo studio del professor Okura ha raccolto dati su 4.358 anziani (in media 76,9 anni, ±5,6) di una città a circa 100 km a nord di Tokyo. Ciò è avvenuto nel 2017, per ottenere dati di base sulla frequenza con cui queste persone si esercitavano da sole o con altri. Il team di studio ha anche usato un database del governo locale per raccogliere i dati dei 4 anni successivi sulla condizione cognitiva delle persone.


I ricercatori hanno analizzato e calcolato i dati per trovare la relazione tra declino cognitivo, esercizio fisico ed esercizio fisico in compagnia. Hanno scoperto che i partecipanti che si sono esercitati da soli, due o più volte alla settimana, hanno ridotto del 15,1% il rischio di sviluppare un deterioramento cognitivo. Però coloro che si sono esercitati con altri, due o più volte alla settimana, hanno mostrato una riduzione del 29,2%.


Gli studi rafforzano questi risultati in vari modi: l'esercizio fisico può dare esiti fisici e mentali favorevoli, e può anche ridurre le malattie croniche come ipertensione e diabete. L'esercizio in gruppo introduce un elemento sociale e si è scoperto che anche la socializzazione riduce potenzialmente lo sviluppo di disturbi cognitivi.


"La maggior parte degli anziani nel nostro studio ha fatto esercizio in solitudine e possiamo vedere i benefici cognitivi quando lo ha fatto almeno due volte alla settimana", afferma il prof. Okura. "L'aggiunta dell'elemento sociale, tuttavia, può rendere l'esercizio fisico regolare ancora più preventivo. Questa abitudine potrebbe essere estremamente utile".


Ulteriori studi ora devono esaminare fattori come l'intensità e il tipo di esercizio. Questi risultati possono informare lo sviluppo di programmi di esercizi specializzati che combinano esercizio fisico e demenza, per prevenire la demenza e altre condizioni correlate.

 

 

 


Fonte: University of Tsukuba (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: K Nagata, ...[+3], T Okura. Impact of exercising alone and exercising with others on the risk of cognitive impairment among older Japanese adults. Arch of Geront & Geriat, 2022, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.