Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Pulire i 'ciuffi proteici' tossici potrebbe prevenire la demenza

Trajectory map of individual Fyn molecules in hippocampal neurons by QBIMappa della traiettoria delle singole molecole Fyn nei neuroni dell'ippocampo.

La pulizia dei 'ciuffi proteici' cellulari potrebbe impedire l'insorgenza di alcuni tipi di demenza, secondo un nuovo studio eseguito all'Università del Queensland (Australia) pubblicato su Molecular Psychiatry. I ricercatori del Queensland Brain Institute hanno fatto la scoperta dopo essersi concentrati sulla relazione tra l'enzima Fyn e la proteina tau nella demenza frontotemporale.


La squadra, guidata dal professor Frederic Meunier e dal dott. Ramón Martínez-Mármol, ha scoperto che il Fyn, un giocatore importante nell'apprendimento e nella memoria, diventa altamente attivo quando è immobilizzato all'interno delle sinapsi, che sono i punti di connessione tra i neuroni, in cui si svolge la loro comunicazione.


"Usando la microscopia a super risoluzione, ora possiamo vedere questi enzimi singolarmente e in tempo reale, muovendoci casualmente tra i neuroni vivi", ha affermato il primo autore Martínez-Mármol.


Il team ha scoperto che quando questi enzimi si attivano, cambiano verso una struttura aperta (come un fiore che sboccia) e rallentano il loro movimento, aggregandosi per formare grumi o gruppi di proteine, prima di ri-piegarsi e disperdersi per ricominciare il loro ciclo.


"Quando hanno bisogno di completare un'azione, gli enzimi Fyn rallentano e si riuniscono nella sinapsi per iniziare la loro funzione", ha detto il dott. Martínez-Mármol.

 

Gruppi di proteine ​cruciali ​per l'apprendimento e la memoria

Normalmente, questo processo si verifica naturalmente migliaia di volte nelle sinapsi tra i neuroni ed è necessario per mantenere la comunicazione neuronale, che è la base dell'apprendimento e della memoria. Il professor Frederic Meunier ha spiegato che per l'apprendimento e la memoria, il Fyn deve formare questi gruppi dinamici, ma ...

"... se modifichi l'equilibrio in qualche modo, hai troppo poco o troppo raggruppamento, e sviluppi problemi patologici".


La ricerca segue il lavoro precedente del team, con la quale aveva scoperto che la tau influisce su un meccanismo critico nella funzione di memoria. Il team ha mostrato, con la microscopia a super risoluzione, che quando i neuroni sono esposti a una versione mutante di tau presente nella demenza frontotemporale, si accentua l'aggregazione dell'enzima Fyn, con il potenziale di innescare una reazione a catena debilitante.


L'associazione tra Fyn e tau necessaria per la progressione di diverse forme di demenza, compreso l'Alzheimer e la demenza frontotemporale, è stata dimostrata da molti laboratori in tutto il mondo; tuttavia, i meccanismi molecolari precisi alla base di questa interazione patologica finora non erano noti.

 

Tau tossica crea la rete di ragno della demenza

È importante sottolineare che questa tau mutante ha una maggiore propensione a formare ciò che chiamiamo 'condensati biomolecolari', che sono piccole goccioline simili a gel all'interno delle cellule. Alcune proteine, in condizioni specifiche, tendono ad aggregarsi spontaneamente, formando goccioline che ricordano l'olio che cade in una soluzione acquosa. La tau è una di queste proteine.


Se formate nelle sinapsi neuronali, queste goccioline di tau creano la trappola perfetta per le molecole Fyn, mantenendole altamente immobili e accentuando il loro raggruppamento e allungandone l'attivazione. Il dott. Martínez-Mármol spiega:

"È come una ragnatela. Di norma, il Fyn si ferma e si muove, si ferma e si muove. Nella demenza frontotemporale, il Fyn si ferma di più, in quanto si blocca in questa struttura a forma di gel. Le goccioline di tau, quindi, attirano ulteriori proteine ​​Fyn nella sinapsi".


Il professor Meunier ha affermato che i condensati biomolecolari di tau potrebbero contenere la chiave per rivisitare questa reazione a catena tossica:

"Riteniamo che siano l'obiettivo perfetto per una futura terapia per ristabilire le normali dinamiche dell'aggregazione del Fyn. Teoricamente, attaccare la formazione di condensati biomolecolari tau tossici dovrebbe impedire che si verifichi il processo di demenza".

 

 

 

 

 


Fonte: University of Queensland (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: R Martínez-Mármol, ...[+7], FA Meunier. Fyn nanoclustering requires switching to an open conformation and is enhanced by FTLD-Tau biomolecular condensates. Molecular Psychiatry, 18 Oct 2022, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)