Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Apnea notturna non trattata aumenta il rischio di Alzheimer: cruciale trattare il disturbo del sonno

I ricercatori del Mount Sinai di New York hanno condotto uno dei primi studi che mostra l'effetto acuto dell'apnea ostruttiva del sonno sui biomarcatori del morbo di Alzheimer (MA), su una molecola biologica nel corpo che segnala la malattia o un'anomalia e la capacità di misurare persino i biomarcatori del MA dal sangue.


Per trattare i pazienti con un'apnea notturna ostruttiva grave si usa la terapia con 'pressione positiva delle vie aeree (PAP, positive airway pressure). Questo studio usa un paradigma incrociato di astinenza da PAP in pazienti che normalmente rispondono alla PAP a casa propria, per valutare i cambiamenti durante la notte dei biomarcatori del MA nel plasma, una volta che la terapia viene improvvisamente interrotta (astinenza acuta).


I ricercatori hanno anche valutato se e come fluttuano i modelli di sonno, comprese le misurazioni del respiro, il tempo di sonno e i valori di ipossiemia (livelli bassi di ossigeno) con e senza terapia PAP, per determinare se queste condizioni sono correlate ai cambiamenti nei biomarcatori di MA nel plasma.


Hanno analizzato il sangue raccolto la sera e la mattina successiva durante una notte di sonno registrato in 30 pazienti con grave apnea ostruttiva del sonno durante l'uso di PAP terapeutico o la terza notte consecutiva senza alcuna terapia PAP.


Quando hanno esaminato un paziente che è passato dalla terapia PAP alla sua interruzione improvvisa, i ricercatori hanno osservato differenze significative nel cambiamento durante la notte del neurofilamento a catena leggera, un marcatore di lesioni neurali e nell'amiloide-beta 40 (Aβ40), un peptide che funge da elemento costitutivo delle placche amiloidi nel cervello.


I risultati suggeriscono che l'apnea ostruttiva del sonno senza trattamento PAP promuove criticamente le lesioni neurali e può favorire la formazione di placca durante il sonno di notte, mentre l'uso di questo trattamento impedisce questi cambiamenti. Questa nuova evidenza conclude che l'onere dei bassi livelli di ossigeno e la frammentazione del sonno provocati dall'apnea ostruttiva del sonno possono essere fattori che contribuiscono alle lesioni neurali durante la notte.


Perché la ricerca è interessante: questo studio chiarisce che l'interruzione della terapia PAP è legata ai cambiamenti nei biomarcatori di MA nel plasma e suggerisce l'importanza delle terapie PAP per ripristinare la continuità del sonno e l'ossigenazione del paziente.


Il team del Mount Sinai ha affermato che sono necessarie ulteriori ricerche per determinare se i cambiamenti rapidi osservati nel mancato trattamento PAP possono anche prevedere il rischio a lungo termine e la progressione verso il MA.


Il dott. Andrew Varga del Mount Sinai a proposito della ricerca ha detto:

"I nostri risultati si aggiungono a una letteratura in crescita che suggerisce che l'apnea del sonno non trattata è pessima per la salute del cervello e può aumentare il rischio di malattie neurodegenerative.

"Riteniamo che questa ricerca scatenerà ulteriori indagini sui meccanismi con cui l'ipossia intermittente o la frammentazione del sonno feriscono i neuroni e se dobbiamo considerare metriche oltre l'indice apnea-ipopnea nel valutare il rischio sulla salute cerebrale derivante dall'apnea del sonno, come cogliere un nuovo valore dell'onere ipossico".


A questo studio hanno contribuito anche ricercatori della Johns Hopkins University e della New York University.

 

 

 


Fonte: Mount Sinai via NewsWise (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Korey Kam , ...[+10], Andrew Varga. Acute OSA Impacts Diurnal Alzheimer’s Biomarkers Through Nocturnal Hypoxemia and State Transitions. American Journal of Respiratory and Critical Care Medicine, June 2022, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)