Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Interazione proteica tra tau e PQBP1 induce infiammazione nel cervello

I ricercatori della Tokyo Medical and Dental University hanno chiarito il ruolo del recettore cellulare PQBP1 nell'infiammazione cerebrale indotta dalla proteina TAU nella neurodegenerazione.

56302 ext 05 8.jpg 1638929123Due percorsi attivano in modo indipendente le microglia. La proteina tau è incorporata nelle microglia dal recettore della superficie cellulare LRP1 e quindi si lega al PQBP1 per attivare la via CGAS-Sting e l'espressione dei geni pro-infiammatori. Nel frattempo, Tau si lega al Trem2 attivando un'altra via di segnalazione.

Proprio come un sistema di sicurezza domestica può avvisare il proprietario di casa alla presenza di un intruso, la proteina polyglutamine binding protein-1 (PQBP1), presente nelle cellule cerebrali, può avvisare il corpo alla presenza di virus 'invasori' come il virus dell'immunodeficienza umana (HIV). Ora, dei ricercatori in Giappone hanno fatto nuova luce sul ruolo della PQBP1 nel rilevare proteine ​​disfunzionali associate ai disturbi neurodegenerativi.


In un nuovo studio pubblicato su Nature Communications, i ricercatori della Tokyo Medical e Dental University (TMDU) hanno svelato il ruolo del recettore intracellulare PQBP1 in risposta alla tau, una proteina contenuta principalmente nei neuroni, che ha un ruolo chiave nella progressione dei disturbi neurodegenerativi come il morbo di Alzheimer (MA).


In precedenza si era dimostrato che la PQBP1 percepisce e lega il DNA dell'HIV e innesca il percorso immune cGAS-STING che avvia una risposta infiammatoria. Nonostante sapessimo che la PQBP1 interagisce anche con proteine ​​disfunzionali, come quelle implicate nel disturbo neurodegenerativo di Huntington, non era chiaro il suo ruolo specifico nelle risposte infiammatorie neurodegenerative. Per capire meglio questa relazione, i ricercatori della TMDU si sono proposti di chiarire la natura dell'interazione PQBP1-tau.


"Caratterizzando la relazione tra PQBP1 e tau, abbiamo chiarito un meccanismo di infiammazione nel cervello che è in atto sia nell'infezione virale che nella neurodegenerazione"
, afferma l'autore senior dello studio, Hitoshi Okazawa.


I ricercatori hanno eseguito analisi in vitro usando le microglia, che sono cellule immunitarie che esprimono la PQBP1 presente nel cervello, per dimostrare che la tau interagisce con la PQBP1 e che questa interazione guida una risposta immunitaria attraverso l'attivazione del percorso cGAS-STING.


Il loro studio ha scoperto che il percorso PQBP1-cGAS-STING funziona in parallelo con il percorso mediato da Trem2, la cui mutazione è nota per l'associazione genetica al MA. Hanno proseguito lavorando su topi modello con la PQBP1 disattivata condizionalmente nelle microglia, dimostrando che l'espressione della PQBP1 è necessaria perché ci sia una risposta infiammatoria indotta dalla tau in vivo.


"Siamo stati lieti di scoprire che disattivare la PQBP1 nelle microglia nei topi modello ha ridotto l'infiammazione cerebrale in risposta all'iniezione di tau nel cervello", afferma Okazawa.


Il team ha inoltre trovato che mutazioni nelle regioni della tau che legano la PQBP1 hanno ridotto l'infiammazione nel cervello in risposta all'iniezione di tau. Questi risultati indicano che la PQBP1 può rappresentare un obiettivo potenziale per lo sviluppo di terapie per trattare le malattie neurodegenerative mediate dalla tau.

 

 

 


Fonte: Tokyo Medical and Dental University (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Meihua Jin, Hiroki Shiwaku, Hikari Tanaka, Takayuki Obita, Sakurako Ohuchi, Yuki Yoshioka, Xiaocen Jin, Kanoh Kondo, Kyota Fujita, Hidenori Homma, Kazuyuki Nakajima, Mineyuki Mizuguchi, Hitoshi Okazawa. Tau activates microglia via the PQBP1-cGAS-STING pathway to promote brain inflammation. Nature Communications, 2021, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.