Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Nuova ricerca 'fiuta' come si forma la memoria associativa

L'aroma dei biscotti al cioccolato appena sfornati ti ha mai portato indietro ai pomeriggi a casa della nonna? Una vecchia canzone ti ha mai richiamato ricordi del primo appuntamento? La capacità di ricordare relazioni tra elementi non legati (un odore e una posizione, una canzone e un evento) è chiamata 'memoria associativa'.


Gli psicologi hanno iniziato a studiare la memoria associativa nel 1800, con William James che ha descritto il fenomeno nel suo classico del 1890, 'I principi della psicologia'. Gli scienziati oggi concordano che le strutture responsabili della formazione della memoria associativa si trovano nel lobo temporale mediale, il famoso 'centro della memoria' nel cervello, ma le particolari cellule coinvolte e come sono controllate, erano rimaste finora un mistero.


I neuroscienziati dell'Università della California di Irvine hanno scoperto dei tipi specifici di neuroni all'interno del centro della memoria del cervello che sono responsabili dell'acquisizione di nuovi ricordi associativi. Inoltre, hanno scoperto come sono controllati questi neuroni della memoria associativa.


Facciamo affidamento sui ricordi associativi nella nostra vita quotidiana e questa ricerca è un passo importante per capire il meccanismo dettagliato del modo in cui si forma questo tipo di ricordi nel cervello.


"Sebbene la memoria associativa sia una delle forme più basilari di memoria nella nostra vita quotidiana, i suoi meccanismi sottostanti sono tuttora poco chiari", ha detto il ricercatore senior Kei Igarashi, del Centro per la Neurobiologia dell'Apprendimento e della Memoria e assistente professore di anatomia e neurobiologia all'UCI.


Lo studio pubblicato su Nature riferisce per la prima volta che cellule specifiche nella corteccia laterale interinale del lobo mediale temporale, chiamate 'cellule fan', sono necessarie per l'acquisizione di nuova memoria associativa e che queste cellule sono controllate dalla dopamina, una sostanza chimica cerebrale nota per essere coinvolta nella nostra esperienza di piacere o ricompensa.


Nello studio, i ricercatori hanno usato registrazioni elettrofisiologiche e l'optogenetica per registrare e controllare l'attività dalle cellule fan nei topi mentre imparavano ad associare odori specifici con un premio. Questo approccio ha portato i ricercatori a scoprire che le cellule fan calcolano e rappresentano l'associazione dei due nuovi elementi non correlati (odore e ricompensa).


Queste cellule fan sono necessarie per acquisire correttamente i nuovi ricordi associativi. Senza queste cellule, le associazioni pre-apprese possono essere recuperate, ma quelle nuove non possono essere acquisite. Inoltre, acquisire nuove associazioni richiede anche la dopamina.


"Non ci saremmo mai aspettati che la dopamina fosse coinvolta nel circuito della memoria. Tuttavia, quando le prove si sono accumulate, è diventato gradualmente chiaro che la dopamina è coinvolta", ha detto Igarashi. "Questi esperimenti sono stati come un romanzo poliziesco per noi, e siamo entusiasti dei risultati".


Questa scoperta è un parte importante della comprensione del modo in cui si formano i ricordi nel cervello e getta le basi su cui altri ricercatori possono continuare a lavorare.


È noto che le abilità della memoria associativa declinano nelle malattie neurodegenerative come l'Alzheimer. Comprendere il meccanismo neurobiologico della formazione di questi ricordi è il primo passo per sviluppare agenti terapeutici che rallentano la perdita delle capacità di formare memoria associativa nell'Alzheimer.

 

 

 


Fonte: University of California - Irvine (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Jason Lee, Heechul Jun, Shogo Soma, Tomoaki Nakazono, Kaori Shiraiwa, Ananya Dasgupta, Tatsuki Nakagawa, Jiayun Xie, Jasmine Chavez, Rodrigo Romo, Sandra Yungblut, Meiko Hagihara, Koshi Murata, Kei Igarashi. Dopamine facilitates associative memory encoding in the entorhinal cortex. Nature, 22 Sep 2021, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Cervello del toporagno si restringe in inverno e rinasce in estate: c'è q…

10.09.2025 | Ricerche

I toporagni comuni sono uno dei pochi mammiferi noti per restringere e far ricrescere in...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

[Dana Territo] Sii delicato e paziente quando parli ad amici e familiari della…

30.09.2025 | Esperienze & Opinioni

Come parlare alla famiglia della mia diagnosi di Alzheimer?

È difficile discerne...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Il litio potrebbe spiegare, e trattare, l'Alzheimer?

19.08.2025 | Ricerche

Qual è la prima scintilla che innesca la marcia ruba-memoria del morbo di Alzheimer (MA)...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.