Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Come gestire una persona con Alzheimer intermedio che si tira i capelli?

Gli individui con morbo di Alzheimer (MA), corea di Huntington, morbo di Parkinson, demenza da corpi di Lewy e altre forme di demenza a volte sviluppano comportamenti ripetitivi, come tirarsi i capelli (o altri peli del corpo).


Questa condizione è nota come tricotillomania ed è caratterizzata dall'impulso ripetuto di tirarsi i capelli dal proprio cuoio capelluto, dalle sopracciglia, dalle ascelle e dalle braccia, o da tutto il corpo. È in genere più comune nelle donne che negli uomini.


Non è chiaro il legame tra la tricotillomania e il MA o gli altri disturbi correlati alla demenza. La condizione è considerata una forma di comportamento ossessivo-compulsivo, e spesso inizia durante l'infanzia e può essere un disturbo per tutta la vita. Eppure, molte persone riferiscono che tirarsi i capelli è una cosa che avviene per la prima volta nelle persone che hanno la demenza.


Gli esseri umani hanno un bisogno naturale e profondamente radicato di movimenti ripetitivi, che sono partiti dalle sensazioni ritmiche degli spintoni nel grembo della madre. Inoltre, questi modelli ritmici sono continuati quando la madre dondolava il figlio, un movimento profondamente calmante e confortante per lui. Queste sensazioni ritmiche offrono comfort e sollievo dall'ansia.


Anche se questi movimenti ripetitivi sono naturali, può essere preoccupante e potenzialmente dannoso per le persone incanalare questi bisogni tirandosi i capelli. C'è una serie di possibili cause primarie nell'insorgenza della tricotillomania.


Poiché la comunicazione con il malato di MA o altra demenza è molto impegnativa, spesso questi comportamenti di tirarsi i capelli insorgono quando quella persona sta cercando di esprimere un bisogno o un dolore. Il comportamento può anche essere un mezzo per ricevere attenzione, trasmettendo che qualcosa non va.


Proprio come il dondolio può essere calmante, così può esserlo il tirarsi i capelli. Diventa un mezzo di far fronte a varie emozioni che l'individuo non riesce a verbalizzare. Se il tuo caro tende a tirarsi i capelli dopo essersi arrabbiato, allora potrebbe essere un modo inconscio di scaricare la tensione.


La depressione, la noia e la deprivazione sensoriale sono estremamente comuni nel processo della malattia. I caregiver hanno difficoltà a fornire attività appropriate e significative per impegnare e stimolare la persona con demenza. Pertanto, la persona cara potrebbe creare le proprie sensazioni fisiche come strattonare, torcere, aggrovigliare o tirarsi i capelli.


O potrebbe essere un modo per distrarsi dal disagio. Presta particolare attenzione ai segni premonitori di dolore, come smorfie, lamenti o mancanza di respiro. E se li noti, segnalali al medico del tuo caro per predisporre il miglior trattamento. Inoltre, verifica con il suo medico che non ci sia alcun problema medico sottostante che causa il comportamento di tirarsi i capelli.


Prova a minimizzare i comportamenti di tirarsi i capelli, rendendo meno accessibili le aree da cui la persona si tira i cappelli o i peli, come farle indossare maniche lunghe o un cappello, se possibile. Distrai la persona con battiti ritmici e incoraggiala a dare tocchi con le dita dei piedi o a battere le mani. Fai un massaggio confortevole alle mani e aumenta gli stimoli sensoriali, fornendo cose da odorare, gustare, toccare e vedere.


Un'altra misura efficace è dare una spazzola con setole morbide. Spazzolare i capelli spesso soddisfa un bisogno simile a tirare i capelli e può essere molto rilassante. Inoltre, prova a sviare l'attenzione sui capelli, offrendo alcune attività significative e propositive, quelle che gradisce particolarmente.

 

 

 


Fonte: Dana Territo in The Advocate (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Questo approccio di medicina di precisione potrebbe aiutarti a ritardare la de…

5.12.2025 | Ricerche

Secondo un nuovo studio condotto alla Università della California di San Francisco, la c...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

[Dana Territo] Sii delicato e paziente quando parli ad amici e familiari della…

30.09.2025 | Esperienze & Opinioni

Come parlare alla famiglia della mia diagnosi di Alzheimer?

È difficile discerne...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.