Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Come gestire il wandering di una persona con Alzheimer?

Il wandering (vagare, girovagare, perdersi) è molto comune nelle persone con morbo di Alzheimer (MA) e può verificarsi in qualsiasi fase del viaggio della malattia. Secondo l'Alzheimer's Association, 6 individui su 10 con MA avranno questo comportamento.


Ogni anno, oltre 125.000 persone con MA o altra demenza diventano vagabondi critici negli Stati Uniti (dbS Productions, LLC. “Alzheimer’s Disease and Related Disorders SAR Research/Wandering Overview"). Gli studi dimostrano che coloro che vagano erano di solito guardati nelle ore diurne dai caregiver o dai familiari.


Chi vaga di solito va nella direzione della sua mano dominante, e c'è anche la tendenza a viaggiare in direzione del sole o della luce. Ci sono alcune cose che possono aiutare caregiver e operatori professionali a prevenire e/o gestire questo comportamento.


In primo luogo, si deve considerare la storia della persona con MA. Se il vagabondaggio avviene in un momento particolare, prendi nota. Che cosa faceva in quei momenti nei giorni prima della diagnosi di MA? Alle 5 del pomeriggio usciva dal lavoro, andava al lavoro, cucinava per la cena, andava al supermercato, o ...? Se questi erano stati modelli per la maggior parte della sua vita, allora i comportamenti erranti coincidono con tali obblighi tradizionali. Tieni un registro giornaliero dei comportamenti erranti per aiutare a trovare cosa li scatena.


Il wandering può anche avvenire perché la persona interessata è a disagio in un ambiente non familiare. Anche i cambi di farmaci possono scatenare comportamenti erranti, così come la noia e la confusione. La persona può essere alla ricerca di una parvenza di familiarità.


Per la maggior parte, il wandering in sé stesso non danneggia la persona con MA, se può farlo in un ambiente sicuro e protetto con una stretta supervisione. A volte, il movimento può effettivamente contribuire ad alleviare l'ansia e fornire un certo esercizio tanto necessario.


Cerca di mantenere la persona interessata coinvolta in attività significative e produttive per tutta la giornata, e se nascono comportamenti erranti, devia la sua attenzione su queste attività favorite e/o offri uno spuntino o una bevanda. Non sfidarla o chiederle costantemente: “Dove vai?”


Dovrebbero essere soddisfatti i suoi bisogni fondamentali, che comprendono fame, sete, andare in bagno, noia o variazioni di temperatura. Si dovrebbero rimuovere le distrazioni ambientali, come il rumore dei televisori o la musica. Le porte di uscita possono essere nascoste con tende o altri oggetti e devono essere verniciate dello stesso colore delle pareti. Si potrebbero aggiungere allarmi alle porte e proteggere con recinzioni le aree esterne.


I caregiver devono sviluppare un piano di risposta al wandering, predisponendo materiali come foto e dati identificativi della persona interessata, un elenco di farmaci e annotare se l'individuo è mancino o destro.


Quando il wandering diventa estremamente fastidioso o critico, i caregiver devono contattare e discutere tali questioni con il proprio medico, che comprende il discutere dei possibili effetti collaterali dei farmaci. Si dovrebbero evitare vincoli fisici e chimici.

 

 

 


Fonte: Dana Territo in The Advocate (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.