Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Perché il deterioramento del lobo frontale danneggia la memoria nella demenza

frontal temporal lobes and hippocampus

Quando pensiamo a un episodio della nostra vita, che sia stato prendere un caffè con un amico la scorsa settimana o il nostro viaggio in Europa dell'anno scorso, potremmo trovarci a rivivere a soffiare su quella tazza fumante di cappuccino o ad intravedere la Torre Eiffel attraverso i finestrini del taxi.


La nostra capacità di viaggiare mentalmente indietro nel tempo o in un luogo precedente è una delle cose più incredibili che la nostra mente possa fare. Ma anche negli individui sani, la memoria non è sempre accurata. Potremmo avere problemi ad apprendere le informazioni. Potremmo dimenticare certe informazioni o eventi. E potremmo sperimentare una distorsione della memoria o dei veri e propri ricordi falsi, per cose che non sono mai accadute.


Tutti questi problemi con la memoria si verificano più di frequente nella demenza. In questo post, impareremo come i lobi frontali contribuiscono alla memoria normale e cosa succede quando si deteriorano nella demenza.

 

 

I lobi frontali focalizzano l'attenzione per creare e recuperare i ricordi.

I lobi frontali ti aiutano a focalizzare l'attenzione per creare e recuperare i ricordi. Si trovano, come ci si aspetterebbe, nella parte anteriore del cervello, appena dietro la fronte. I lobi frontali ti aiutano a scegliere esattamente a cosa prestare attenzione, che, a sua volta, determina ciò che ricorderai.


Immagina di prendere un caffè con un amico. Pensa a tutte le diverse immagini che entrano dai tuoi occhi, i suoni dalle tue orecchie, gusti e odori dalla tua bocca e dal tuo naso, e i pensieri e le emozioni che arrivano da altre parti del tuo cervello. I lobi frontali ti permettono di scegliere se prestare attenzione alla conversazione con il tuo amico, al gusto agrodolce del cappuccino o al tenero bambino che gira per il bar. A qualunque cosa tu abbia scelto di dare attenzione, questo è ciò che ricorderai.


I lobi frontali ti aiutano anche a cercare e recuperare un ricordo quando ne hai bisogno. Quindi, quando stai 'cercando di ricordare qualcosa', come dove si trova il bar, sono i tuoi lobi frontali che stanno facendo il 'tentativo', cercando nei tuoi ricordi le informazioni corrette.

 

L'attenzione alterata dovuta alla disfunzione del lobo frontale può causare problemi nell'apprendimento e nel recupero delle informazioni.

Non prestare abbastanza attenzione è un motivo comune per cui le persone con demenza e gli individui sani hanno difficoltà a ricordare nuove informazioni. Ad esempio, se stai guardando la partita di calcio e un'altra persona entra nella stanza e inizia a parlare con te, potresti non ricordare ciò che ha detto la persona, perché la tua attenzione era troppo dedicata alla partita e troppo poco a ciò che stava dicendo la persona. Chiunque è distratto e non presta attenzione troverà difficile ricordare nuove informazioni.


Una scarsa attenzione può anche compromettere la capacità di recupero delle informazioni. Un esempio comune e normale è quando entri in una stanza per fare qualcosa, ma non riesci a ricordare cosa. Ciò che in genere accade è che entri per prendere un oggetto particolare, vedi qualcos'altro che fa scattare un pensiero nuovo e diverso, ti distrae, perdi il centro dell'attenzione e poi non riesci a ricordare perché sei andato lì.


Ad esempio, diciamo che stai andando nel seminterrato a prendere il bucato. Scendi le scale e noti una scatola con il tuo disco preferito di Tony Bennett. Vedere il disco potrebbe distrarti abbastanza da non ricordare più per che motivo sei scesa/o. Questa interruzione di attenzione ha interferito con il recupero della memoria.


Come accennato in precedenza, sono i lobi frontali che ci permettono di focalizzare l'attenzione. Si è scoperto che quasi tutte le cause di demenza danneggiano direttamente i lobi frontali o le connessioni cerebrali importanti che vanno ai, e dai, lobi frontali. Poiché i lobi frontali non funzionano bene, le persone con demenza si distraggono spesso, smettono di prestare attenzione e incontrano difficoltà nell'apprendimento e nel recupero di informazioni rilevanti.

 

I ricordi falsi e distorti sono comuni nella demenza.

Generalmente ci aspettiamo che quando recuperiamo un ricordo, questo sia accurato. Risulta, tuttavia, che i ricordi spesso diventano distorti, confusi con altri ricordi o altrimenti confusi. Hai mai pensato che uno dei tuoi amici ti abbia detto qualcosa, ma in seguito ti sei resa/o conto che si trattava di un altro amico?


Anche se mescolare elementi di ricordi succede di frequente negli individui sani, è ancora più comune in quelli con demenza. Poiché i lobi frontali organizzano i nostri ricordi, l'aumento dei falsi ricordi nella demenza può essere un'altra manifestazione del danno ai lobi frontali che si verifica con la demenza.

 

 

 


Fonte: Andrew Budson MD, professore di neurologia all'Università di Boston e di Harvard

Pubblicato su Psychology Today (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Antiossidanti aiutano contro vari problemi di salute, ma è complicato capire q…

3.11.2025 | Esperienze & Opinioni

La descrizione di antiossidante è tutta nel nome: gli antiossidanti contrastano gli ossi...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

[Dana Territo] Sii delicato e paziente quando parli ad amici e familiari della…

30.09.2025 | Esperienze & Opinioni

Come parlare alla famiglia della mia diagnosi di Alzheimer?

È difficile discerne...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)