Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Insonnia: un problema diffuso con gravi conseguenze

In questo post, rivedo brevemente le cause dell'insonnia, un problema che colpisce un terzo degli adulti ed è associato a vari problemi di salute mentale e medica. Nei prossimi post, vedremo le prove esistenti per i trattamenti tradizionali disponibili dell'insonnia, così come per quelli complementari e alternativi, compresi i prodotti a base di erbe, gli integratori naturali non a base di erbe, la meditazione, la medicina cinese e altri.

 

 

Disturbi del sonno colpiscono tutti i segmenti della popolazione

Circa un terzo degli adulti ha problemi di sonno, come difficoltà ad addormentarsi, risveglio precoce e sonno interrotto, e il 5% soddisfa i criteri diagnostici per un disturbo del sonno. Gli individui con insonnia cronica spesso soffrono di una stanchezza durante il giorno che interferisce con le loro prestazioni lavorative.


Il sonno disturbato è un problema particolarmente importante tra gli anziani e le persone con malattie mentali. Quasi il 60% delle persone che cercano assistenza per la salute mentale riferiscono insonnia cronica e il 75% dei pazienti ambulatoriali visitati in cliniche specializzate nel sonno ha almeno un disturbo psichiatrico (Buysse et al., 1994).


L'insonnia può essere causata da problemi di salute fisica e mentale che interferiscono direttamente o indirettamente con il sonno normale. Il 20% dei bambini e il 10% degli adulti subiscono incubi ricorrenti.


Nei paesi industrializzati, la metà di tutti i casi di insonnia sono probabilmente correlati a fattori psicologici, come ansia, umore depresso, stress cronico e abuso di sostanze. Sindromi dolorose, apnee notturne, malattie neurologiche, squilibri endocrinologici e problemi del ritmo circadiano sono le cause fisiologiche comuni dell'insonnia.

 

 

Molti neurotrasmettitori sono coinvolti nella regolazione del sonno

Molti neurotrasmettitori contribuiscono al normale sonno e veglia. L'acido gamma-aminobutirrico (GABA) inibisce il rilascio di serotonina, norepinefrina e altri neurotrasmettitori che mantengono la veglia ed è considerato il regolatore più importante del sonno.


I livelli cerebrali di norepinefrina aumentano con il normale invecchiamento, spiegando forse l'aumento osservato di incidenza della frammentazione del sonno negli anziani. L'ipocretina è un neurotrasmettitore recentemente scoperto che probabilmente ha un ruolo centrale nel mantenimento della veglia normale.


Sia il GABA che l'ipocretina sono sintetizzati e rilasciati dall'ipotalamo, la parte del cervello che regola i cicli di sonno e veglia in relazione ai ritmi circadiani del corpo. In un normale ciclo del sonno, il sonno REM (movimento oculare rapido) si alterna al sonno non REM in intervalli di circa 90 minuti durante la notte.


I periodi di sonno REM e non REM sono associati ad attività caratteristiche dell'elettroencefalografia (EEG). Il sonno non-REM normalmente predomina nelle prime ore di sonno, mentre il sonno REM rappresenta la maggior parte delle ore finali di sonno.

 

 

Ci sono molte cause di insonnia

I cambiamenti nel normale schema di sonno notturno o nella veglia diurna sono spesso causati da effetti collaterali di farmaci, abuso di sostanze e problemi medici che influenzano direttamente o indirettamente i neurotrasmettitori regolatori del sonno.


Le malattie cardiache, il diabete, le sindromi dolorose croniche e le malattie respiratorie sono spesso associate ad eccessiva sonnolenza diurna o veglia notturna. Disturbi del sonno si verificano più spesso negli anziani e nei malati di salute rispetto agli individui più giovani o sani e sono frequentemente associati a umore depresso, ansia cronica, Alzheimer e altre malattie neurodegenerative.


Le persone anziane con grave insonnia hanno un declino cognitivo più rapido rispetto agli individui con sonno normale (Cricco, Simonsick, e Foley, 2001). Le relazioni complesse tra sonno disturbato e umore depresso o altri problemi di salute mentale non sono state chiaramente stabilite, ma possono comportare una disregolazione dell'asse ipotalamo-ipofisi-surrene che influenza sia l'umore che la veglia (Richardson e Roth, 2001).


Il sonno disturbato è perciò associato di solito a un umore depresso, che è un criterio diagnostico del disturbo depressivo grave. Circa il 90% dei pazienti depressi e il 70% dei pazienti ansiosi lamentano insonnia cronica e quasi la metà delle persone che riferiscono di insonnia cronica soddisfano i criteri diagnostici per almeno un disturbo psichiatrico.


Esiste anche una forte correlazione tra abuso di sostanze e disturbi del sonno. La metà degli alcolisti riferisce insonnia persistente.


Molti farmaci da prescrizione influenzano il sonno in modo deleterio. Molti farmaci usati per trattare problemi di salute mentale influenzano negativamente il sonno. Ad esempio, i farmaci psicostimolanti come il metilfenidato (Ritalin™) e i cosiddetti antidepressivi attivanti come il bupropione (Wellbutrin™) e la venlafaxina (Effexor™) spesso provocano un sonno interrotto; altri antidepressivi, inclusi molti inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI), causano sonnolenza diurna.

 

 

Linea di fondo

Se tu o una persona cara lottate con l'insonnia, è importante cercare assistenza per poter essere adeguatamente valutati e trattati. A causa dell'elevato numero di cause mediche, psichiatriche e di altro tipo dell'insonnia, una valutazione approfondita con un professionista sanitario qualificato è un primo passo importante.

 

 

 


Fonte: James Lake MD, visiting assistant professor di medicina dell'Università dell'Arizona.

Pubblicato su Psychology Today (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Il litio potrebbe spiegare, e trattare, l'Alzheimer?

19.08.2025 | Ricerche

Qual è la prima scintilla che innesca la marcia ruba-memoria del morbo di Alzheimer (MA)...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

Come evitare che la demenza derubi i tuoi cari del loro senso di personalità, …

25.11.2025 | Esperienze & Opinioni

Ogni tre secondi, qualcuno nel mondo sviluppa la demenza; sono oltre 57 milioni di perso...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Per capire l'Alzheimer, ricercatori di Yale si rivolgono alla guaina di m…

4.07.2025 | Ricerche

L'interruzione degli assoni, la parte simile a una coda nelle cellule nervose che trasme...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Cervello del toporagno si restringe in inverno e rinasce in estate: c'è q…

10.09.2025 | Ricerche

I toporagni comuni sono uno dei pochi mammiferi noti per restringere e far ricrescere in...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)