Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Alzheimer: una pillola o una passeggiata?

La malattia di Alzheimer appare nelle notizie di ogni giorno.

Alcune storie danno speranza, come le promesse di porre fine alla malattia entro cinque anni, o le promesse che i biomarcatori renderanno possibile la diagnosi precoce in un tempo molto breve, come se sapere di avere una demenza possa aiutare.

Gli esperti informati sanno che, nonostante le notizie positive della ricerca scientifica, i farmaci per migliorare la cognitività sono attualmente utili solo per alcune persone e per qualche tempo, e solo quando prescritte con giudizio.

Le notizie sui farmaci sono particolarmente deludenti, ultimamente. Ad esempio, l'uso off-label di un farmaco frequentemente prescritto nelle prime fasi della malattia, che si è rivelato inefficace[off-label = prescritto per un uso diverso da quello per il quale era stato approvato].

In realtà, i cambiamenti dello stile di vita non dipendenti da farmaci sono più promettenti per l'immediato; le statistiche spesso segnalano correlazioni significative o relazioni di causalità nelle persone con demenza tra qualità di vita migliore e la musica, l'esercizio fisico, la conoscenza di una seconda lingua, o camminare (vedi articolo del London Telegraph: ½ ora di cammino taglia il rischio di Alzheimer). Dobbiamo continuare ad attendere con ansia una pillola per risolvere i nostri problemi con la demenza, o è il momento di cercare seriamente altri modi per affrontare questa patologia? Dipende da come usiamo il nostro tempo.

Per i vostri e i miei figli e nipoti, le scoperte scientifiche e  farmaceutiche possono preannunciare un futuro positivo. Perché così tanto tempo? Perché anche se ci fosse una svolta scientifica significativa oggi nei modelli animali o in una capsula di Petri, è probabile che sarà necessario un decennio o di più per tradurre la ricerca in un farmaco utile per rigenerare il cervello o rallentare significativamente i sintomi. Per coloro che vivono oggi con la demenza (5.4 milioni di americani, più di 30 milioni di persone in tutto il mondo) e per il 44 per cento degli adulti negli Stati Uniti con un familiare o un amico con l'Alzheimer, dobbiamo guardare ai metodi non-farmacologici per migliorare la nostra qualità di vita con demenza, come andare a musei, fare un corso di tai chi, tenere un diario di memorie, apprendere una seconda lingua o fare una passeggiata ogni giorno.

Cosa si può fare?

Può una persona con perdita lieve o moderata di memoria fare una passeggiata sicura regolarmente senza confondersi su tempi e luoghi? Si, si può, ecco cosa si può fare per aiutare.

Se ti è stato diagnosticato l'Alzheimer, pianifica un itinerario, chiedi ad altri che conosci di camminare insieme e inizia a camminare. Chiamalo "Club del cammino". Coinvolgi il tuo partner, i vicini, gli amici e i figli. Stabilisci una routine che soddisfa il tuo stile di vita: sveglia alle 8, colazione alle 8:30, vestirsi per la passeggiata alle 9, arrivano gli amici alle 9:15, uscire alle 9,30, lo stesso percorso di 30 minuti ogni giorno, e ritorno alle 10. Appendi al muro un calendario con caratteri grandi; plastificalo in modo che sembri ufficiale. Metti una mappa del percorso pedonale che hai deciso, con le immagini dei punti di riferimento significativi e le indicazioni dettagliate; inserisci quante volte si passerà per ogni punto di riferimento per arrivare a casa. Se camminare non è fatto per te, trova un altro modo di fare esercizio fisico per 30 minuti al giorno, e forma il gruppo del Club "30-minuti-al-giorno".

Se vivi o ti occupi di un malato di Alzheimer, probabilmente non è una cattiva idea fare una passeggiata ogni giorno: l'esercizio abbassa il colesterolo, riduce il bisogno di insulina per i diabetici e mantiene la prontezza mentale. Organizzati per fare una passeggiata di mezz'ora al giorno, alla stessa ora. Invita il malato a camminare con te, dille che non ti piace camminare da sola/o e che hai bisogno di aiuto per essere sicura/o di insistere con le passeggiate quotidiane, entrambe verità. Se dice di no, cammina da sola/o per cominciare, e rifai l'invito [considerare che "no" è la risposta comune dei malati di Alzheimer, è caratteristico della malattia].

Il percorso migliore è quello semplice e chiaro, con confini da entrambe le parti (per esempio alberi) e passa vicino a punti di riferimento come un negozio d'angolo o una scuola.

Non c'è possibilità di confusione su un percorso semplice così. Se ci sono i negozi lungo il percorso, fermati per far sapere ai negozianti cosa stai facendo, in modo che possano essere parte della vostra rete di sicurezza. Per ogni evenienza, lasciare loro un biglietto con una foto, il nome di un amico e un numero di telefono. Non essere imbarazzato a coinvolgere la comunità. Con il progredire della demenza, il paziente sarà in grado di ripetere la strada che ha appreso in questa fase.

Attivati nella tua comunità e supporta la crezione di gruppi escursionistici nei parchi pubblici per le persone con problemi di memoria ed i loro partner, tipo i gruppi che l'organizzazione chiamata Dementia Adventure sta promuovendo in tutto il Regno Unito. Non dimenticare mai che, anche se la demenza è una condizione terribile, milioni di persone con diagnosi di Alzheimer negli Stati Uniti e in tutto il mondo si stanno mantenendo sani, meglio che possono, sia nel corpo che nella mente.

 


John Zeisel, Ph.D.Scritto da John Zeisel, Ph.D. Fondatore e Presidente della fondazione "I'm Still Here" e della "Hearthstone Alzheimer Care"

Pubblicato in The Huffington Post il 24 maggio 2011 - Traduzione di Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer Riese. I siti terzi raggiungibili dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente; in particolare si segnala la presenza frequente di una istituzione medica con base in Germania (xcell-Center) che propone la cura dell'Alzheimer con cellule staminali; la Società Tedesca di Neuroscienze ha più volte messo in guardia da questa proposta il cui effetto non è dimostrato. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione, una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e a informarti:

Notizie da non perdere

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Acetil-L-carnitina può aiutare la memoria, anche insieme a Vinpocetina e Huper…

27.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Demenza grave, neuropatie (nervi dolorosi), disturbi dell'umore, deficit di attenzione e...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Per capire l'Alzheimer, ricercatori di Yale si rivolgono alla guaina di m…

4.07.2025 | Ricerche

L'interruzione degli assoni, la parte simile a una coda nelle cellule nervose che trasme...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)