Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Sappiamo troppo poco dei funghi e dei loro effetti nocivi sull'uomo

Sappiamo troppo poco sui funghi e sui loro effetti nocivi sulla salute umanaImmagine al microscopio del fungo Aspergillus fumigatus, uno dei più grandi killer di pazienti con sistema immunitario debole. (Foto: Mark Stappers / Kevin Mackenzie)

I funghi sono onnipresenti in natura. Nessuno sa davvero quante specie di funghi ci sono; una stima dice tra 2,2 e 3,8 milioni, ma ne sono state documentate solo 120.000. Funghi e muffe racchiudono una gamma vertiginosa di forme e attributi fisici, vivendo in ambienti temperati e in condizioni estreme di caldo, freddo o nelle profondità dell'oceano.

La maggior parte ha un ruolo vitale, ma invisibile, scomponendo la materia vegetale e ridistribuendo i nutrienti attraverso il suolo. Alcuni sono buoni da mangiare: i lieviti, ad esempio, sono parte integrante della creazione di pane, birra e altri prodotti alimentari che hanno modellato società e culture nel corso di molti secoli.

Ma molti altri sono tossici, per esempio l'Amanita phalloides il famigerato 'angelo della morte'. I funghi hanno avuto talvolta effetti terribili sul mondo naturale: l'epidemia di funghi chitridimocoti ha decimato le popolazioni di anfibi in tutto il mondo, portando le specie verso l'estinzione, e altri funghi hanno attaccato colture alimentari di base, mettendo in pericolo la sicurezza alimentare.

Ma meno compresa è l'influenza delle infezioni fungine sugli esseri umani, che è aumentata notevolmente negli ultimi decenni. C'è una marea crescente di funghi invisibili agli occhi che ci danneggia, che possiamo vederli o meno.

 

I funghi sono diffusi e persistenti

Circa il 25% della popolazione mondiale contrae ogni anno un'infezione fungina del capello, della pelle o delle unghie, come il piede dell'atleta. La maggior parte delle donne soffre di almeno una infezione fungina come la candidosi e per una significativa percentuale in modo regolare. Mentre la maggior parte di queste cosiddette infezioni fungine "superficiali" sono relativamente facili da diagnosticare e trattare, alcune causano infezioni debilitanti e sfiguranti per le quali esistono opzioni terapeutiche molto limitate. E la resistenza ai farmaci sta crescendo.

 

Sono letali

Incredibilmente, le infezioni fungine invasive uccidono il triplo di persone della malaria. Solo pochi funghi possono causare malattie mortali nelle persone sane, e questi sono generalmente rari e sono presenti solo in alcune regioni geografiche, come nel Sud America. Ma di maggiore preoccupazione sono le infezioni di funghi normalmente innocui che insorgono in chi ha un sistema immunitario indebolito. Ad esempio, i moderni farmaci immunosoppressori usati per trapianti di organi o per il trattamento dell'HIV / AIDS hanno visto un enorme aumento del numero di persone infette.

È spaventoso come queste infezioni possano essere letali, con un tasso di mortalità che spesso supera il 50%. Recenti statistiche suggeriscono che almeno 1,6 milioni di persone muoiono ogni anno, un numero simile ai morti per tubercolosi in tutto il mondo. Come altri agenti patogeni, la maggior parte dei decessi correlati si verifica nei paesi a basso e medio reddito in cui le opzioni terapeutiche sono limitate.

 

Difficile da diagnosticare, difficile da trattare

Le infezioni fungine sono molto difficili da diagnosticare e curare, e questo è in parte il motivo per cui le malattie fungine invasive hanno un tasso di mortalità così elevato. Con poche eccezioni, gli attuali approcci per diagnosticare le infezioni fungine sono densi di problemi intorno alla capacità di rilevarli con precisione. Ciò porta a ritardi nell'iniziare il trattamento, spesso con conseguenze fatali.

Anche il nostro arsenale terapeutico è limitato. Abbiamo relativamente pochi farmaci e molti di questi sono tossici o interagiscono male con altri farmaci comuni. Possono essere efficaci solo su uno spettro ristretto di funghi o possono essere problematici da somministrare. Questo ci dice che non esiste un singolo vaccino contro le infezioni fungine nell'uso clinico corrente.

E' preoccupante che aumenti la resistenza ai farmaci e che ci siano pochissimi nuovi farmaci nello sviluppo clinico. E molti farmaci antifungini cruciali sono anche inaccessibili o non disponibili nei paesi a basso e medio reddito dove sono più necessari.

 

Collegati a malattie che non capiamo

I funghi sono sempre più legati a una miriade di malattie umane, come le malattie allergiche e asmatiche che colpiscono milioni di persone. I funghi causano oltre un milione di infezioni oculari ogni anno, molte delle quali causano cecità. Prove recenti, per lo più da modelli animali, suggeriscono che le alterazioni dei componenti fungini dell'intestino possono influenzare la gravità delle ulcere gastriche, della colite ulcerosa, della malattia di Crohn, delle allergie alimentari e persino delle malattie epatiche alcoliche. Ci sono anche alcuni rapporti che collegano i funghi a disturbi neurologici come l'Alzheimer.

 

E non stiamo dando abbastanza attenzione

La nostra capacità di affrontare le malattie fungine è gravemente ostacolata da una mancanza mondiale di scienziati e clinici che lavorano in questo settore. Questa mancanza di capacità è particolarmente grave nei paesi in via di sviluppo, che subiscono il maggior onere della malattia.

Rispetto all'enorme quantità di ricerche condotte su batteri infettivi o virus, la maggior parte delle ricerche sull'infezione fungina è condotta da piccoli gruppi o individui. Ci sono solo alcuni grandi centri di ricerca in tutto il mondo, uno di questi è il nostro Centre for Medical Mycology di Aberdeen.

Il finanziamento della ricerca sui funghi rappresenta meno del 3% dei budget per le malattie infettive dei principali finanziatori internazionali (almeno nel Regno Unito e negli Stati Uniti), il che riflette la mancanza di richieste di finanziamento presentate.

Se vogliamo attirare esperti per costruire la maggiore capacità di ricerca che è assolutamente necessaria per affrontare queste sfide, è vitale acquisire più consapevolezza dei crescenti danni alla salute causati dalle infezioni fungine.

 

 

 


Fonte: Gordon Brown, cattedra di immunologia e direttore del Centre for Medical Mycology della University of Aberdeen

Pubblicato su The Conversation (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.