Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Scienziati russi trovano un metodo per proteggere dall'Alzheimer


Uno studio congiunto sulla proteina Lynx1 ha scoperto che questa proteina compete con i recettori nicotinici umani per legarsi all'amiloide, che è la causa principale dello sviluppo dell'Alzheimer.


In futuro, la proteina potrebbe essere usata per sviluppare nuove terapie o combinazioni per trattare la malattia.


I risultati dell'esperimento sono stati pubblicati sulla rivista Neurobiology of Aging.


Gli scienziati si sono concentrati sull'Alzheimer, una malattia neurodegenerativa accompagnata da perdita di memoria, disturbi del linguaggio e disturbi nell'orientamento spaziale e nelle funzioni cognitive.


Come già assodato, una delle caratteristiche di questa malattia è l'accumulo di amiloide, cioè di peptidi che formano placche nei tessuti cerebrali. Queste placche creano dei complessi con i recettori nicotinici, che portano alla perturbazione dei processi cognitivi.


La base di conoscenza attuale di questa malattia non permette ancora di stabilire un quadro chiaro dei meccanismi della malattia. Tuttavia, un team di scienziati, composto da ricercatori dell'Istituto di Chimica Bioorganica dell'Accademia Russa delle Scienze (IBCh RAS), ha recentemente fatto un passo rivoluzionario verso la comprensione della sua natura.


La loro ricerca ha rivelato il meccanismo di interazione tra la proteina Lynx1 (responsabile della neuroplasticità del cervello) e il recettore nicotinico (che assicura la trasmissione degli impulsi nervosi), e il loro ruolo nello sviluppo dell'Alzheimer.


Ekaterina Lyukmanova PhD, uno degli autori dell'articolo, spiega:

"Sappiamo che il peptide Aβ1-42 ha un ruolo importante nello sviluppo dell'Alzheimer. Questo peptide forma molecole di oligomeri, che a loro volta formano le placche amiloidi.

"Gli studi preliminari sulla malattia, che intendevano combattere questo peptide, lavoravano in tre modi per risolvere il problema: impedendo la formazione di peptidi, impedendo la creazione di oligomeri e intraprendendo azioni correttive contro gli effetti conseguenti alla formazione di placche amiloidi.

"Abbiamo dimostrato che esiste una concorrenza tra la proteina umana Lynx1 (che possiamo facilmente ottenere con il sistema di produzione ricombinante che si trova nelle cellule dell'E.coli) e il peptide Aβ1-42, per legarsi al recettore nicotinico".


La Ekaterina e i suoi colleghi hanno accertato la capacità della Lynx1 di legarsi a diverse subunità del recettore nicotinico che sono state isolate da differenti regioni del cervello di ratti ed esseri umani.


I ricercatori hanno poi dimostrato che la pre-incubazione di tessuto cerebrale con un peptide determina una diminuzione significativa nella percentuale di subunità del recettore nicotinico estratta usando la Lynx1. Questo indica la concorrenza che esiste tra la Lynx1 e il peptide amiloide per legarsi al recettore nicotinico. I ricercatori hanno anche dimostrato che la Lynx1 riduce di oltre il 50 per cento l'entità del danno tissutale causato dal peptide Aβ1-42 sui neuroni corticali di topi.


"Abbiamo inoltre ottenuto ulteriori prove dell'ipotesi sul rapporto tra i peptidi Lynx1 e l'Aβ1-42 nell'Alzheimer", conferma la Ekaterina. "Il contenuto di Lynx1 nei neuroni corticali di topi transgenici con patologie simili all'Alzheimer era sceso, rispetto a quello dei topi sani. Al contrario è aumentato il contenuto di peptide Aβ1-42. Ciò indica l'effettiva assenza di un effetto protettivo della Lynx1 negli animali transgenici".


Il procedimento di interazione della Lynx1 con il recettore, nonché uno studio dettagliato della competizione che esiste tra la proteina e il peptide amiloide per il legame con il recettore, potrebbe avviare una nuova serie di esperimenti nello studio dell'Alzheimer. Questo meccanismo potrebbe essere determinante per lo sviluppo di nuovi metodi di trattamento, o può aiutare nella creazione di combinazioni di trattamento potenzialmente promettenti.

 

 

 


Fonte: Institute of Bioorganic Chemistry of the Russian Academy of Sciences via MedicalXpress (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Morten S. Thomsen, Maria Arvaniti, Majbrit M. Jensen, Mikhail A. Shulepko, Dmitry A. Dolgikh, Lars H. Pinborg, Wolfgang Härtig, Ekaterina N. Lyukmanova, Jens D. Mikkelsen. Lynx1 and Aβ1-42 bind competitively to multiple nicotinic acetylcholine receptor subtypes, Neurobiology of Aging (2016). DOI: 10.1016/j.neurobiolaging.2016.06.009

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.