Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


I benefici poco discussi dell'esercizio fisico

Quando stavo per compiere i 40 anni, ho iniziato ad allenarmi regolarmente dopo anni di inattività. Nel sudare con esercizi cardio, pesi e corsi di ballo, ho notato che l'esercizio fisico non stava cambiando solo il mio corpo. Stava trasformando profondamente anche il mio cervello ... in meglio.


Gli effetti immediati dell'esercizio sul mio umore e sul processo di pensiero hanno dimostrato di essere un potente strumento motivazionale. E come neuroscienziato e devoto all'allenamento, sono arrivato a credere che questi benefici neurologici potrebbero avere profonde implicazioni per il modo in cui viviamo, impariamo e invecchiamo come società.

  • Cominciamo con uno dei vantaggi pratici più immediati dello sforzo: l'esercizio combatte lo stress. L'esercizio fisico è un modo efficace per combattere sentimenti di stress perché provoca un aumento immediato dei livelli di neurotrasmettitori chiave, tipo la serotonina, la noradrenalina, la dopamina e le endorfine, che sono spesso esaurite dall'ansia e dalla depressione. Ecco perché andare a correre o passare 30 minuti sull'ellittica può aumentare il nostro umore immediatamente, lottando contro i sentimenti negativi che spesso associamo ai fattori di stress cronico con cui abbiamo a che fare ogni giorno.

  • Nel mio laboratorio, abbiamo anche dimostrato che l'esercizio fisico migliora la nostra capacità di spostare e concentrare l'attenzione. Anche chi si esercita in modo occasionale riconosce questo effetto. E' quel senso di messa a fuoco che si sente subito dopo aver avuto un buon sangue che scorre, che si tratti di una breve passeggiata con il cane o di un allenamento Crossfit completo. Questi risultati suggeriscono che se si ha una presentazione importante o una riunione in cui è necessario il massimo di concentrazione e attenzione, si dovrebbe fare un allenamento prima del tempo, per ottimizzare le funzioni cerebrali.

  • Ma la mia motivazione neuroscientifica preferita per l'esercizio ha a che fare con i suoi effetti sull'ippocampo, una struttura chiave del cervello che è fondamentale per la memoria a lungo termine. Tutti noi abbiamo due ippocampi: uno sul lato destro del cervello e l'altro sul lato sinistro. L'ippocampo è speciale perché è una delle due uniche aree del cervello in cui continuano a generarsi nuove cellule cerebrali per tutta la vita, un processo chiamato «neurogenesi ippocampale adulta».
    Gli studi sui roditori hanno dimostrato che un aumento dei livelli di esercizio fisico può indurre un miglioramento della memoria, aumentando sia il tasso di natalità che quello di sopravvivenza di nuove cellule cerebrali dell'ippocampo. L'esercizio favorisce la crescita a lungo termine delle cellule dell'ippocampo da subito, aumentando i livelli di un fattore di crescita fondamentale nell'ippocampo chiamato «fattore neurotrofico derivato dal cervello» (BDNF). Ora, quando faccio esercizio, immagino che i livelli di BDNF si impennino nel mio ippocampo, incoraggiando la crescita di tutte quelle nuove cellule dell'ippocampo.

  • Tutto questo dovrebbe essere una motivazione forte per una regolare attività fisica. Ma i benefici immediati e a lungo termine dell'esercizio fisico sul cervello hanno implicazioni ancora maggiori. Consideriamo solo come potrebbe essere alterato il sistema educativo se riconoscessimo la capacità dell'esercizio di ravvivare il nostro umore, ridurre lo stress e migliorare la capacità di attenzione e memoria. La crescente evidenza che l'esercizio fisico migliora queste funzioni cerebrali chiave dovrebbe incoraggiare le scuole di tutto il mondo ad aumentare - non diminuire - l'attività fisica degli studenti. Non solo questo aiuta agli studenti ad assorbire meglio tutto, dalle lezioni di storia agli esperimenti di chimica, ma sarebbero anche molto più felici.
    Gli effetti positivi dell'esercizio sul cervello in termini di istruzione sono altrettanto rilevanti per i bambini molto piccoli. La crescente popolarità delle scuole all'aperto sono un segno promettente che questo messaggio sta iniziando a passare.
    Questi effetti cerebrali dell'esercizio hanno anche implicazioni per la nostra ricerca di quella pillola magica dell'«intelligenza» che crediamo possa renderci più produttivi, di successo, e, se crediamo al film di Bradley Cooper "Limitless" [senza limiti], pure molto più sexy. E se la vera magia non arrivasse sotto forma di pillola, ma nella forma di un regime di esercizio?
    Questo è esattamente ciò che suggerisce la ricerca neuroscientifica. In realtà, il mio laboratorio cerca di capire come possiamo usare a tutte le età l'esercizio per ottimizzare la funzione del cervello, i livelli e le abilità della forma fisica. Se l'esercizio regolare diventasse routine per la stragrande maggioranza dei bambini e degli adulti, potremmo avere una popolazione che non solo è più sana e meno stressata, ma anche più produttiva.

  • Le buone notizie non finiscono qui. Recenti scoperte hanno suggerito che l'ippocampo del cervello è coinvolto anche nel dare alle persone la capacità di immaginare nuove situazioni. Poiché sappiamo che l'esercizio fisico migliora la nascita di nuove cellule cerebrali nell'ippocampo e può migliorare le funzioni della memoria, questa scoperta suggerisce che l'esercizio potrebbe migliorare anche le funzioni immaginative dell'ippocampo. Questa idea non è stata ancora testata nelle persone, ma solleva la possibilità emozionante che l'esercizio potrebbe rendere gli studenti più fantasiosi a scuola e gli adulti più creativi al lavoro, con benefici vasti per la società nel suo complesso.

  • E' anche interessante notare uno dei benefici più profondi a lungo termine dell'esercizio sul cervello. Cioè, più a lungo e più regolarmente ci si esercita nel corso della vita, minore è la probabilità di soffrire di declino cognitivo e di demenza con l'età. Parte di questo effetto può essere attribuito all'accumulo del numero di cellule giovani ippocampali sane quando ci si esercita nel corso degli anni.
    Certo, questo è un vantaggio molto a lungo termine che non può essere visto per decine di anni. Ma se ci saranno più persone in palestra questo mese e restano realmente perseveranti, saremo di più ad evitare il declino cognitivo debilitante, risparmiando miliardi di dollari alla società, quando si invecchia. Questo problema è ancora più rilevante per i paesi con una popolazione particolarmente grande di vecchi, per esempio l'Italia, la Francia, gli Stati Uniti, il Giappone e la Germania.


Questo è uno dei modi in cui le neuroscienze ci danno un quadro per capire l'esercizio come strumento per una migliore istruzione, una maggiore produttività nel mondo del lavoro e per la lotta contro il declino cognitivo. E' tempo che smettiamo di usare la prospettiva incombente della stagione in spiaggia come motivazione per l'esercizio, e che portiamo invece l'attenzione al fatto che rimanere attivi può cambiare il nostro modo di vivere.

 

 

 


Fonte: Wendy A. Suzuki, neurologa della New York University, in Quartz.com (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Come evitare che la demenza derubi i tuoi cari del loro senso di personalità, …

25.11.2025 | Esperienze & Opinioni

Ogni tre secondi, qualcuno nel mondo sviluppa la demenza; sono oltre 57 milioni di perso...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

[Domenic Praticò] Consigli pratici per diventare un super-anziano

1.12.2025 | Esperienze & Opinioni

Quando si parla di invecchiamento, sappiamo che esso non è un processo uniforme e uguale per tutt...

Nuova 'teoria unificata della mente': implicazioni per la prevenzion…

17.07.2025 | Ricerche

In un nuovo studio con implicazioni sulla prevenzione del morbo di Alzheimer (MA) e altr...

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

[Dana Territo] Sii delicato e paziente quando parli ad amici e familiari della…

30.09.2025 | Esperienze & Opinioni

Come parlare alla famiglia della mia diagnosi di Alzheimer?

È difficile discerne...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.