Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


La scienza spiega perchè la musica migliora la memoria e l'intelligenza verbale

L'idea che la formazione musicale può avere effetti positivi sulle funzioni cognitive diverse dalla musica è da molto tempo fonte di interesse. 


La ricerca è iniziata agli inizi del 20° secolo. Le valutazioni standardizzate del QI e delle abilità musicale hanno suggerito che i due sono legati, e si è pensato che partecipare alla formazione musicale può migliorare il QI.


Di recente la ricerca ha spostato l'attenzione dagli effetti della formazione musicale sull'intelligenza globale e si è invece concentrata sui vantaggi per competenze e compiti specifici dei singoli individui.


La formazione musicale ha dimostrato di portare miglioramenti in una vasta gamma di competenze diverse, per esempio alla memoria e all'apprendimento spaziale. In più le competenze linguistiche, come la memoria verbale, l'alfabetizzazione e l'intelligenza verbale, hanno dimostrato di beneficiare fortemente della formazione musicale.


I musicisti sono anche più abili ad elaborare il discorso in ambienti dove c'è molto rumore di fondo, possiedono una maggiore propensione ad elaborare i segnali uditivi che sono in qualche modo degradati e mostrano un vantaggio rispetto ai loro omologhi non-musicisti quando si tratta di dare un tono sia alla musica che al linguaggio. I recenti progressi nelle tecnologie hanno anche permesso ai ricercatori di sondare le basi neurali (funzionali, strutturali ed elettrofisiologiche) di questi adattamenti.

 

Il cervello risponde

Un nuovo studio, appena pubblicato nei Proceedings of the National Academy of Sciences, ha cercato di valutare il neurosviluppo nell'adolescenza e l'impatto che certe forme di esperienza, come la formazione musicale, potrebbero avere in questo processo.


I ricercatori hanno adottato metodi neuro-fisiologici per misurare le risposte subcorticali e corticali al parlato, nel cervello di due gruppi di adolescenti in una scuola superiore della zona di Chicago. Un gruppo ha preso parte alla formazione musicale di gruppo e un gruppo ha partecipato a un programma Junior Reserve Officer Training Corps. L'iscrizione a uno di questi due programmi faceva parte del curriculum delle scuole con cui ha lavorato il capo ricercatore Adam Tierney della Northwestern University.


Il metodo ha permesso a Tierney e ai suoi colleghi di valutare come il cervello dei partecipanti codifica il discorso prima e dopo i tre anni di partecipazione ai due diversi tipi di formazione. Le competenze linguistiche sono stati valutate attraverso un compito di consapevolezza fonologica, che comprendeva la richiesta ai ragazzi di creare una nuova parola facendo cadere una sillaba, o un'unità di suono, da una parola pronunciata.


Sono stati anche valutati usando un compito di memoria fonologica, in cui dovevano ripetere di nuovo gli elenchi di cifre o di parole non inglesi, e un compito di denominazione rapida, dove dovevano leggere ad alta voce un elenco di lettere o cifre più rapidamente e con precisione che potevano.


Durante l'adolescenza il cervello non è completamente sviluppato e aree specifiche devono ancora maturare, il che rende questa un'età interessante per fare questi test. I risultati hanno mostrato che entrambi i gruppi hanno avuto miglioramenti in tutti i compiti linguistici, come ci si aspetterebbe in questo periodo nel loro sviluppo ... ma, in aggiunta, il grado di miglioramento era più grande nel compito di consapevolezza fonologica per il gruppo che aveva subito la formazione musicale.


I metodi usati hanno permesso ai ricercatori di monitorare il livello di sviluppo neurale presente nel cervello dei partecipanti. Grazie a questo sono stati poi in grado di misurare il consueto corso di tempo dei cambiamenti che si sono verificati in questa fase di sviluppo e di valutare eventuali alterazioni dovute alla partecipazione alla formazione musicale, o a quella di funzionario.


I ricercatori hanno osservato il normale sviluppo cerebrale che avviene a questa età in entrambi i gruppi. Tuttavia, per coloro che hanno partecipato alla formazione musicale, il periodo di tempo durante il quale erano in sviluppo le aree del cervello responsabili dell'elaborazione uditiva, è stato più esteso rispetto a quelli che hanno subito l'altra formazione. I gruppi preparati musicalmente hanno anche mostrato un andamento temporale accelerato per raggiungere lo sviluppo corticale degli adulti.


I risultati suggeriscono quindi che la partecipazione alla formazione musicale può accelerare lo sviluppo del cervello e che questo può dare benefici all'alfabetizzazione.

 

Musica e linguaggio

La musica potrebbe potenzialmente essere un campo di addestramento per le competenze linguistiche e può potenzialmente offrire un'attività efficace, economica e divertente che potrebbe contribuire a migliorare le competenze linguistiche dei ragazzi di tutto il mondo, se usata nelle scuole. Dare agli adolescenti la formazione musicale potrebbe aiutare a rilanciare e accelerare la maturazione del loro cervello.


Questi vantaggi possono anche potenzialmente fornire miglioramenti a una gamma più ampia di competenze, come ad esempio l'apprendimento di una seconda lingua. Lo studio suggerisce che la formazione musicale potrebbe aiutare a prolungare la finestra di tempo in cui il cervello si sviluppa ed è in grado di affrontare stimoli uditivi complessi in ingresso, che a sua volta potrebbe rendere l'apprendimento della seconda lingua più realizzabile per persone che altrimenti potrebbero avere difficoltà.


È importante notare, tuttavia, che anche se la formazione musicale ha mostrato di produrre benefici per i compiti linguistici di consapevolezza fonologica, per gli altri due test di memoria fonologica e di denominazione rapida, non è stata rilevata alcuna differenza tra i due gruppi di adolescenti. Questo suggerisce che, anche se la formazione musicale ha il potenziale per migliorare alcune forme di conoscenza della lingua, ci sono zone che non migliora.

 

 

 


Fonte: Amy Spray in Washington Post (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Adam T. Tierney, Jennifer Krizman and Nina Kraus. Music training alters the course of adolescent auditory development. PNAS 20 July 2015 doi: 10.1073/pnas.1505114112

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)