Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Il profilo della persona con segni di demenza, ma che rifiuta i test diagnostici

Due terzi degli over-65 positivi allo screening per il deterioramento cognitivo rifiutano la successiva valutazione, secondo il primo studio di questo tipo ad esaminare la volontà degli anziani di sottoporsi a valutazione diagnostica.


Lo studio, svolto alla Indiana University, al Regenstrief Institute e alla Eskenazi Health su circa 500 anziani, ha scoperto che gli individui che vivono da soli sono i meno propensi ad accettare la valutazione diagnostica a seguito di un test positivo di screening della demenza.


Lo screening è stato progettato per rilevare se esiste un problema, mentre la valutazione diagnostica fornisce una diagnosi basata sui migliori test disponibili. La ricerca è pubblicata sul numero di giugno di Alzheimer's & Dementia: Diagnosis, Assessment & Disease Monitoring, una rivista ad accesso libero e peer-reviewed [a controllo dei pari] dell'Alzheimer's Association.


Il rifiuto a sottoporsi a valutazione diagnostica è determinato, oltre al vivere da solo, dai preconcetti negativi di un individuo sullo stigma che circonda la demenza; anche se, a sorpresa, manca la riluttanza a sottoporsi allo screening iniziale.


Coloro che hanno accettato di passare dallo screening positivo alla valutazione diagnostica avevano anche più probabilità di essere d'accordo con le dichiarazioni positive su altri tipi di controlli, come la colonscopia. Età, sesso e razza non sembrano avere alcun impatto sulla decisione di un anziano di far seguire un risultato positivo dello screening per deficit cognitivo con una valutazione diagnostica.


Nicole Fowler PhD, ricercatrice del Center for Aging Research della IU e del Regenstrief Institute, che ha condotto il nuovo studio, ha detto:

"I risultati del nostro studio sono importanti dati i tassi bassi di rilevamento della demenza e l'alta percentuale di anziani con demenza che non ricevono una valutazione cognitiva.

"L'intervento precoce, l'informazione ai pazienti e ai loro caregiver sulla demenza, e lo screening per la demenza, potrebbero aumentare il numero di pazienti in cerca di valutazione diagnostica e informare gli sforzi che affrontano gli stigmi che vengono associati allo screening della demenza.

"Anche se lo screening e la valutazione non possono ritardare o modificare la progressione della demenza, la diagnosi definitiva sulla base di una valutazione cognitiva può allertare i medici sui sintomi curabili e permettere agli anziani e ai famigliari di prepararsi per il futuro declino cognitivo"
.


I partecipanti allo studio non avevano una diagnosi precedente di demenza. Hanno ricevuto cure primarie alla Eskenazi Health, una delle più grandi reti di sicurezza sanitarie degli Stati Uniti.


"Capire l'atteggiamento dei pazienti sui rischi e i benefici dell'identificazione precoce della demenza, e come questi atteggiamenti si traducono in comportamenti verso lo screening, è fondamentale per assegnare un valore allo screening della demenza sulla popolazione", ha detto la Dott.ssa Fowler, che è anche assistente professore di medicina alla Facoltà di Medicina della IU.

 

 

 


Fonte: Indiana University (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Nicole R. Fowler, Amie Frame, Anthony J. Perkins, Sujuan Gao, Dennis P. Watson, Patrick Monahan, Malaz A. Boustani. Traits of patients who screen positive for dementia and refuse diagnostic assessment. Alzheimer's & Dementia: Diagnosis, Assessment & Disease Monitoring, June 2015, Volume 1, Issue 2, Pages 236–241 DOI: 10.1016/j.dadm.2015.01.002

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.