Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Urbanistica: spazi migliori per le persone anziane

Il progetto di ricerca OPUS ('Older People's Use of Unfamiliar Space - Uso di spazi non familiari da parte di persone anziane') ha esaminato le strategie utilizzate da persone anziane per trovare la strada in ambienti non familiari, sia come pedoni che come utenti del trasporto pubblico.

Nell'ambito della ricerca, alle persone anziane sono state mostrate scene di città e di percorsi pedonali e hanno fornito commenti sulla segnaletica, la facilità di orientamento e le impressioni generali. La loro frequenza cardiaca è stata misurata per monitorare i livelli di stress.

I partecipanti sono stati anche portati in un centro città a percorrere di persona gli stessi tragitti. I primi risultati indicano che:

  • I segnali sono di utilità limitata, anche in nuove aree non familiari - perchè erano spesso posizionati in modo errato o troppo in alto, e senza indicare la distanza alla destinazione;
  • Progettare spazi all'aperto che sono più facilmente individuabili e percorribili è importante per rendere l'ambiente meno stressante e ansiogeno;
  • Edifici e monumenti sono particolarmente importanti come aiuto all'orientamento, soprattutto le chiese.

Il progetto di ricerca ha anche condotto interviste con i pianificatori territoriali per esaminare come gli anziani sono stati inclusi nel processo di pianificazione. Le risposte hanno indicato che gli anziani sono sempre più considerati, anche attraverso la valutazione d'impatto di parità, dove sono rappresentati gli anziani come un gruppo importante.

I progettisti hanno considerato che gli anziani di oggi hanno una maggiore consapevolezza e potere politico e sono in grado di collaborare nel processo. Gli sforzi sono attualmente fatti per rendere gli spazi pubblici 'amichevoli agli anziani' nel quadro delle linee guida sui luoghi di uso intensivo - per esempio posizione e numero delle pensiline nelle farmate dei bus, posti a sedere e bagni pubblici. I bisogni degli anziani sono anche considerati in relazione alla questione degli alloggi, come la localizzazione, le implicazione con i vicini e le necessità di terreno per abitazioni speciali, e i meccanismi per incoraggiare gli anziani a ridimensionarsi.

Tuttavia, la diversità delle persone anziane e le loro diverse esigenze non sono pienamente riconosciute. La pianificazione tende a focalizzarsi sulla lotta a questioni particolari come la criminalità giovanile e l'alcolismo, o sulle esigenze di mobilità delle persone anziane. C'è ancora bisogno di capire diverse esigenze delle persone anziane nel loro uso dello spazio, che riflettano la loro diversità e le diverse provenienze. 

Mentre alcuni sono viaggiatori esperti, abituati a trovare la strada in spazi sconosciuti, altri possono subire danni cognitivi che rendono loro irriconoscibili le aree precedentemente familiari richiedendo spunti diversi nell'ambiente.

La ricerca conclude che trattare l'età come una categoria a parte può dunque essere inutile per i progettisti nella progettazione di spazi urbani. "Viaggiando, gli anziani stanno sempre più sperimentando luoghi non familiari. Creare spazi che rendono l'ambiente urbano più accogliente e piacevole sarà sempre più importante per consentire agli anziani di restare indipendenti", commenta il ricercatore Professor Judith Phillips. "Le scoperte di OPUS hanno un significato per i progettisti  nel ridisegnare i centri urbani, consentendo loro di sviluppare ambienti completi che siano significativi per le persone anziane".

Fonte: Materiale fornito dalla Economic & Social Research Council, via EurekAlert!, un servizio di AAAS.

ScienceDaily, 21 dicembre 2010

Notizie da non perdere

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Questo approccio di medicina di precisione potrebbe aiutarti a ritardare la de…

5.12.2025 | Ricerche

Secondo un nuovo studio condotto alla Università della California di San Francisco, la c...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.