Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Conoscere i fattori di rischio per aiutare a prevenire la demenza

Open-air exerciseLa ricerca mostra che la gestione e il trattamento dei fattori di rischio delle malattie vascolari non hanno solo benefici per la prevenzione delle malattie cardiache e dell'ictus, ma anche per le forme più comuni di demenza.

Il Dr. Gustavo C. Roman, direttore del Nantz National Alzheimer Center al Methodist Neurological Institute di Houston, riassume decenni di ricerca correlata alla demenza in un articolo-rassegna pubblicato su Alzheimer's Disease and Associated Disorders.


Roman ha detto che, anche se è necessaria più ricerca conclusiva, concentrarsi sui seguenti fattori di rischio può aiutare molto a ridurre il rischio di demenza vascolare e la demenza mista (combinazione di demenza vascolare e Alzheimer). Per il 2050, da 11 a 16 milioni di americani soffriranno di una qualche forma di demenza.


Ipertensione:
Controllare la pressione arteriosa riduce il rischio di ictus e malattie cardiache. Studi stanno anche iniziando a mostrare che l'ipertensione aumenta la probabilità che le persone con decadimento cognitivo lieve sviluppino demenza in seguito .


Iperlipidemia:
Studi epidemiologici dimostrano che, oltre alle malattie cardiovascolari, alla pressione alta e al diabete, un colesterolo elevato nel sangue è un importante fattore di rischio per la demenza, compreso l'Alzheimer.


Fumo:
Non solo il fumo è associato ad aumento del rischio di cancro ai polmoni, di malattie cardiovascolari e di enfisema, ma ha anche effetti negativi sul flusso di sangue al cervello che può portare a declino cognitivo e demenza.


Diabete:
Studi hanno già collegato l'epidemia di obesità al maggiore rischio di ipertensione, sindrome metabolica, malattie cardiovascolari, ictus, insufficienza renale, malattia vascolare periferica, apnea ostruttiva del sonno e diabete mellito tipo 2. In realtà, le persone con questa forma di diabete insulino-resistente hanno una probabilità da due a tre volte maggiore di fronteggiare la diagnosi di Alzheimer, in parte a causa di complicazioni vascolari.


Dieta ed esercizio fisico:
Uno stile di vita sano in generale diminuisce il rischio di demenza con l'invecchiamento, in particolare della demenza vascolare. Qui, il punto è: basso indice di massa corporea (25 o inferiore), dieta sana (basata su latticini, carne, pesce, frutta, verdura, cereali, poco alcol, e il rapporto tra grassi monoinsaturi e saturi), ed esercizio aerobico.


Iperomocisteinemia: L'omocisteina è un aminoacido nel sangue, e livelli ematici elevati sono legati a un rischio maggiore di sviluppare l'Alzheimer. Le persone che mostrano già segni di demenza e risultano positivi nel test per gli elevati livelli di omocisteina, hanno maggiori probabilità di rispondere bene a grandi dosi di vitamine del gruppo B. La ricerca ha dimostrato che l'assunzione di grandi dosi di vitamine del complesso B può ridurre il tasso di restringimento del cervello della metà, nei pazienti anziani con problemi di memoria, e rallentare la progressione della demenza.

 

 

 

***********************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

***********************
Fonte: Materiale del Methodist Hospital, Houston, via Newswise.

Pubblicato in ScienceDaily il 5 Ottobre 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:



Notizie da non perdere

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Nuova 'teoria unificata della mente': implicazioni per la prevenzion…

17.07.2025 | Ricerche

In un nuovo studio con implicazioni sulla prevenzione del morbo di Alzheimer (MA) e altr...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.