Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


'La nonna non sa il mio nome!' Aiutare un bambino a convivere con l'Alzheimer

I bambini possono essere profondamente colpiti quando un nonno amato sviluppa l'Alzheimer.

Possono diventare impauriti, confusi, tristi, arrabbiati, frustrati, colpevoli, preoccupati o imbarazzati - solo per citarne alcuni sentimenti potenziali.

Anche se ogni bambino reagisce in modo diverso, ci sono alcune paure più comuni:

1. Il nonno non li ama più
2. I nonni potrebbero essere pazzi
3. E' colpa loro se il nonno è malato
4. Essi possono contrarre la malattia
5. Il loro genitore la può contrarre

 

Segni che il bambino può avere problemi a farcela

L'Alzheimer's Association ha pubblicato un opuscolo per i genitori che elenca i seguenti comportamenti che i figli possono esibire se stanno passando un momento difficile a comprendere o accettare la malattia:

1. Ritirarsi o perdere la pazienza con la persona
2. Andare male a scuola
3. Esprimere dolore fisico, come un mal di stomaco o mal di testa
4. Passare più tempo lontano da casa
5. Non invitare più gli amici a casa
6. Discutere di più con gli altri in casa, in particolare con chi si occupa del malato di Alzheimer

 

Problemi speciali per gli adolescenti

Gli adolescenti possono esprimere una varietà di pensieri - sia positivi che negativi- su come è cambiata la loro vita a causa della demenza di uno dei nonni. Secondo l'opuscolo di cui sopra, questi pensieri possono includere:

1. Non mi piace parlare di quello che succede a casa con i miei amici
2. Quando aiuto con i miei nonni mi sento come se la mia famiglia ha davvero bisogno di me
3. Mi sento bene sapendo fare le piccole cose che fanno la differenza per i miei nonni
4. A volte mi sento imbarazzato per come agisce mio nonno
5. Non mi sento a mio agio con i miei amici in casa
6. Non mi sono mai sentito più vicino a mia mamma adesso perché stiamo affrontando questo insieme

 

Cosa puoi fare per aiutare tuo figlio


Spiega la malattia in termini semplici. Considera l'età del figlio e la capacità di capire quello che stai dicendo. Spiega in un linguaggio semplice come il nonno può continuare a cambiare col tempo. Anche in questo caso, tener conto della sua età e della capacità di capire. Con i bambini più piccoli non dare troppi dettagli, si potrebbero sentire sopraffatti.


Incoraggia le domande. Rispondi onestamente, in modo semplice e con linguaggio appropriato all'età. Ci saranno probabilmente molte domande se suggerirai a tuo figlio di chiedere tutto ciò che gli viene in mente per quanto riguarda la demenza dei nonni. Affrontare le paure di cui sopra, anche se il bambino non le esprime. C'è una buona probabilità che le stia già sentendo, una o più di esse.


Il tuo bambino sta probabilmente vivendo diverse emozioni difficili. Spiega che questi sentimenti sono normali. Dedica un pò di tempo per stare insieme quando tuo figlio può sentirsi sicuro di parlare della situazione. Può essere utile parlarne fuori casa e lontano dal nonno in modo che si senta veramente sicuro nel parlarne.


Può essere utile per i bambini fare una "Memory Box", una scatola piena di oggetti che ricordano i momenti piacevoli del passato trascorsi con i nonni. Questa scatola può anche essere condivisa con il nonno. Leggi insieme libri (o guarda video) sull'Alzheimer, progettati soprattutto per bambini e ragazzi. L'Alzheimer's Association ha un completo elenco commentato di libri, video e risorse del web, suddivisi per fasce d'età per i quali sono appropriate.


Incoraggia tuo figlio a trascorrere del tempo con il nonno facendo insieme semplici cose. L'Alzheimer's Association ha un ottimo elenco di 101 modi per trascorrere del tempo con una persona con Alzheimer. Molte di queste attività possono essere svolte da bambini o adolescenti e sono particolarmente appropriate per l'uso con pazienti nei primi stadi della malattia.


Nelle fasi successive della malattia, quando il nonno è significativamente demente, il bambino può sentirsi molto a disagio a passare il tempo con il nonno e il nonno potrebbe non gradire di vedere tuo figlio. Se questo accade, di solito è meglio non convincerli a stare insieme.


I bambini possono adattarsi alla situazione meglio di quanto ti aspetti. In alcuni casi possono anche convivere con la situazione meglio degli adulti in famiglia. Inoltre, tieni a mente che i bambini spesso raggiungono i pazienti affetti da demenza in modi che gli adulti non hanno, quindi il tempo che trascorrono con i nonni può essere appagante - divertente anche - per entrambi.

 

 

 

 

***********************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

***********************
Marie Marley Scritto da Marie Marley, Scrittrice, autrice di "Come Back Early Today: A Memoir of Love, Alzheimer's and Joy"

Pubblicato in The Huffington Post il 8 Giugno 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:



Notizie da non perdere

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)