Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


[Dana Territo] Potrebbe essere utile rimuovere la cataratta nei pazienti di Alzheimer, prima o poi

Cosa devo sapere sulla cataratta se il mio caro ha la demenza?

blue eye close up cataractImage by freestockcenter on freepik

Non tutti quelli con demenza hanno la cataratta, né tutti i pazienti con cataratta hanno demenza, ma un numero significativo avrà entrambe le condizioni. Per questo motivo, molte persone possono avere di fronte un'operazione di cataratta avendo anche a che fare con la demenza.


La cataratta è una condizione oculare molto comune. Man mano che invecchiamo, le lenti all'interno del nostro occhio cambiano gradualmente e diventano meno trasparenti (chiare). Si dice che una lente che è diventata nebbiosa o nuvolosa abbia una cataratta. Man mano che una cataratta peggiora, può interferire con le attività della vita quotidiana dell'individuo. Avere la cataratta potrebbe rendere le cose più difficili da vedere, ostacolare la lettura, rendere sbiaditi i colori e causare problemi alla mobilità. La cataratta può anche causare problemi con la luce intensa e molte persone hanno problemi con il riflesso.


Per la maggior parte delle persone la cataratta è rimossa con una semplice operazione, che rimuove la lente nebbiosa e la sostituisce con una artificiale. Ciò chiarisce di nuovo la vista e rimuove i problemi causati dalla cataratta. La cataratta può essere rimossa in qualsiasi momento. Un individuo con demenza può trarre benefici dalla sua rimozione prima piuttosto che dopo, perché può essere più facile gestire l'operazione di cataratta prima che i sintomi di demenza peggiorino.


Il caregiver dovrebbe cercare segni o difficoltà con la vista della persona cara. È necessaria una visita dall'oculista/optometrista per verificare la presenza di cataratta se l'individuo ha problemi a: riconoscere i volti familiari, restare in luce piena o fioca o entrambe, leggere espressioni facciali, trovare cose, leggere, godersi gli hobby familiari, destreggiarsi in un ambiente sconosciuto, localizzare cibo sul piatto e/o gestire gli occhiali attuali (forse dicendo "ho bisogno di nuove lenti").


Una cataratta può essere trattata solo mediante un intervento chirurgico che di norma si realizza in ambulatorio con un anestetico locale. L'impianto di lente utilizzato durante l'intervento chirurgico implica che la vista dell'individuo sarà leggermente diversa da quella precedente l'operazione. Di solito ciò significa che se l'individuo aveva bisogno di occhiali per la distanza, potrebbe non averne più bisogno dopo l'operazione. Questo perché l'impianto di lente usato nell'intervento può correggere la visione per la distanza.


È possibile correggere la visione dell'individuo in vari modi usando l'impianto di lente. Il caregiver e l'oftalmologo possono discutere quale lente impiantare in modo che la visione della persona amata sia migliore dopo l'operazione. La chirurgia della cataratta per le persone con demenza ha molto successo e di solito si traduce in una buona vista. Tuttavia, ci sono alcune cose importanti da considerare.


La cataratta che non viene rimossa influenza la vita quotidiana della persona. È importante ottenere presto la diagnosi di cataratta dagli esami oculistici regolari da parte di un oculista/optometrista, così che l'individuo possa ricevere nel momento migliore il trattamento di cui ha bisogno. Decidere se e quando rimuovere una cataratta dipenderà da quanto gravemente sta influenzando la vista, quanto è avanzata la demenza e dalle difficoltà che può causare alla vita quotidiana dell'individuo.

 

 

 


Fonte: Dana Territo in The Advocate (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

[Greg O'Brien] Scoprire la grazia dell'imperfezione: apprezzare la l…

11.11.2025 | Voci della malattia

"Scrivi in ​​modo forte e chiaro ciò che fa male" (attribuito a Ernest Hemingway)

<...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Antiossidanti aiutano contro vari problemi di salute, ma è complicato capire q…

3.11.2025 | Esperienze & Opinioni

La descrizione di antiossidante è tutta nel nome: gli antiossidanti contrastano gli ossi...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)