Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


AI: il nuovo strumento potrebbe migliorare l'assistenza sanitaria dei pazienti

L'intelligenza artificiale (AI) è un nuovo strumento per individuare l'Alzheimer?

L'intelligenza artificiale è la simulazione della cognizione umana da parte di un computer o di altre macchine in grado di apprendere, pensare e prendere decisioni o intraprendere azioni. L'intelligenza artificiale specifica nelle applicazioni sanitarie include il miglioramento delle diagnosi mediche, la gestione dei dati sanitari, l'esecuzione di chirurgia robotica, l'accelerazione delle scoperte di farmaci e la trasformazione delle esperienze dei pazienti.


Attualmente, l'individuazione del morbo di Alzheimer (MA) può coinvolgere scansioni cerebrali come la PET e una risonanza magnetica, oltre all'analisi del fluido cerebrale raccolto dalla colonna vertebrale attraverso una procedura chiamata puntura lombare. I ricercatori delle università del Texas e della Georgia hanno confrontato i risultati dei partecipanti ai test standard con la loro nuova individuazione vocale alimentata dall'intelligenza artificiale.


La tecnica investigativa identifica sottili cambiamenti nella voce di un individuo che potrebbero indicare problemi cognitivi e il MA prima che siano evidenti i sintomi. E l'uso di questa intelligenza artificiale per analizzare una registrazione della voce di una persona potrebbe ridurre la durata del processo di individuazione del MA da diverse ore a meno di 10 minuti.


Un piccolo studio condotto alla Emory University di Atlanta su 206 persone ha confrontato poco meno della metà di loro che avevano un lieve deterioramento cognitivo (MCI) con i restanti che non avevano un danno cognitivo. I partecipanti avevano tutti meno di 50 anni e il 51% di loro era afroamericano. Ogni partecipante ha trascorso uno o due minuti descrivendo un'opera d'arte.


"L'uso dell'IA per analizzare i cambiamenti del linguaggio può identificare segni precoci di malattie che sono estremamente laboriosi da rilevare con i metodi attuali o nemmeno rilevabili dall'orecchio umano"
, ha commentato il ricercatore dott. Ihab Hajjar, dell'Università del Texas Sud-Ovest.

"Se confermato da studi più ampi, l'intelligenza artificiale e l'apprendimento automatico per studiare le registrazioni vocali potrebbero dare ai fornitori di cure primarie uno strumento di individuazione facile da gestire per le persone a rischio", ha affermato Hajjar in una nota. "Le diagnosi più precoci darebbero ai pazienti e alle famiglie più tempo per pianificare il futuro e ai medici una maggiore flessibilità nel raccomandare promettenti interventi di stile di vita".


L'intelligenza artificiale potrebbe essere utile per migliorare la diagnosi e prevedere la progressione del MA. I programmi AI e di Apprendimento Automatico (ML, Machine Learning) sono strumenti a basso costo con grandi metriche di prestazione. L'uso di tecniche di intelligenza artificiale rappresenta un approccio emergente per il trattamento e la prevenzione delle malattie con variabili come stile di vita, genetica, fisiologia e fattori ambientali.


Tuttavia, una limitazione chiave dell'IA si riferisce alla qualità dei dati forniti al computer, che potrebbe alterare le conclusioni finali.


Nel complesso, le tecniche di intelligenza artificiale rappresentano uno strumento che migliorerebbe solo le scienze di base e le pratiche cliniche, lavorando allo stesso tempo per raggiungere un obiettivo reciproco: migliorare l'assistenza sanitaria nella demenza.


I risultati completi dello studio sono stati pubblicati all'inizio di quest'anno dall'Alzheimer's Association in Diagnosis, Assessment & Disease Monitoring.

 

 

 


Fonte: Dana Territo in The Advocate (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.