Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Sottoprodotto del processo di Alzheimer stimola la comunicazione tra neuroni

Sottoprodotto del processo di Alzheimer stimola la comunicazione tra neuroniNella sezione istologica dell'ippocampo, il rosso mostra APPsα nei corpi cellulari neuronali, il verde i processi dendritici delle cellule nervose. (Fonte: Max Richter, Müller research group)Un prodotto di scissione dell'APP, proteina di Alzheimer, stimola la comunicazione e la memoria delle cellule nervose.


Il frammento proteico, chiamato APPsα, ha proprietà neuroprotettive e agisce come molecola di segnalazione verso altre cellule nervose. Ma come influenza le funzioni cerebrali?


Un gruppo di ricerca internazionale guidato dal Prof. Dr Ulrike Müller dell'Università di Heidelberg ha acquisito nuove informazioni sul meccanismo molecolare che sta alla base delle sue funzioni fisiologiche. I ricercatori hanno scoperto un recettore dell'APPsα, che apre la strada a nuovi approcci terapeutici per l'Alzheimer.


Il morbo di Alzheimer (MA) è scatenato da aggregati proteici insolubili presenti sotto forma di depositi extracellulari nel cervello dei pazienti affetti da AD. Il componente principale è il peptide amiloide-β (Aβ), che danneggia e alla fine uccide le cellule nervose. Questo piccolo peptide è un prodotto di scissione di una proteina precursore sostanzialmente più grande, la proteina precursore dell'amiloide (APP).


Si riteneva che il MA fosse causato principalmente dalla sovrapproduzione del peptide amiloide-β. "Nuovi studi dimostrano, tuttavia, che i livelli di APPsα diminuiscono nel corso della malattia e l'APPsα funziona come antagonista dell'Aβ dannosa", spiega il prof. Müller. "Nel MA, c'è un'errata regolazione nella scissione dell'APP in cui viene prodotto troppo poco APPsα".


Per scoprire come l'APPsα neuroprotettiva influenza le funzioni cerebrali, è stato introdotto un frammento di proteina solubile APPsα, attraverso 'vettori' virali, nell'ippocampo di topi geneticamente modificati. L'ippocampo è una regione del cervello che è considerata cruciale per la formazione della memoria.


I ricercatori hanno dimostrato che l'APPsα aumenta il numero di contatti sinaptici tra le cellule nervose. "Questo è stato associato ad una comunicazione più efficiente delle cellule nervose e ad una migliore memoria nei test di apprendimento", afferma Ulrike Müller, professore di genomica funzionale dell'Istituto di Farmacia e Biotecnologia Molecolare dell'Università di Heidelberg.


Ulteriori esperimenti elettrofisiologici hanno rivelato che l'APPsα agisce come molecola di segnalazione sui contatti sinaptici di alcune cellule nervose. Questi contatti sinaptici usano il neurotrasmettitore acetilcolina, che è una delle molecole messaggere più importanti per la trasmissione di segnali tra le cellule nervose.


Il frammento proteico APPsα migliora la trasmissione del segnale dai recettori dell'acetilcolina e aumenta la loro ricettività naturale. Questa è la prima volta che i ricercatori hanno identificato un recettore dell'APPsα in un modello animale. "Questo apre la strada a nuove opzioni nella ricerca sull'Alzheimer, come l'aumento della quantità di APPsα nel cervello", afferma il Prof. Müller.

 

 

 


Fonte: Heidelberg University (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: M.C. Richter, S. Ludewig, A. Winschel, T. Abel, C. Bold, L.R. Salzburger, S. Klein, K. Han, S. Weyer, A.K. Fritz, B. Laube, D.P. Wolfer, C.J. Buchholz, M. Korte and U.C. Müller: Distinct in vivo role of secreted APP ectodomain variants APPsα and APPsβ in regulation of spine density, synaptic plasticity, and cognition. EMBO Journal e98335 (16 April 2018), doi: 10.1093/mnras/stx3124

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Acetil-L-carnitina può aiutare la memoria, anche insieme a Vinpocetina e Huper…

27.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Demenza grave, neuropatie (nervi dolorosi), disturbi dell'umore, deficit di attenzione e...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.