Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Perchè dobbiamo riformulare il modo di vedere l'Alzheimer

La complessità dell'Alzheimer e le difformità della malattia da persona a persona hanno comportato un suo grave travisamento. La società nel suo complesso ha idee e aspettative significativamente sbagliate su ciò che è l'Alzheimer e come influisce sull'individuo e sulla sua famiglia.


Nella nostra ingenuità, siamo stati portati a credere che i deterioramenti cognitivi come quelli provocati dall'Alzheimer facciano semplicemente parte dell'invecchiamento. Immaginiamo la nonna senile seduta su una sedia a dondolo: innocente e simpatica. Vediamo la sua famiglia andare e venire mentre la nonna si dondola allegramente.


Una strada difficile

Le cose non potrebbero essere più lontane dalla realtà, per la famiglia che vive con l'Alzheimer. Questo equivoco innocente l'ha completamente colta di sorpresa per il pedaggio emotivo, fisico e finanziario che questa malattia ha, e avrà, su di loro, se non rimangono positivi e attuano strategie per massimizzare la qualità della vita quotidiana.


In molti modi, l'Alzheimer inizia abbastanza innocentemente; un nome dimenticato, un compleanno mancato o un giro extra sulla strada di casa dal negozio di alimentari. In realtà, milioni di persone che sono attive nella società vivono con l'Alzheimer o un'altra demenza. Alcuni di loro hanno avuto la diagnosi, altri no. Per loro, la malattia sta vanificando molto gradualmente la loro fiducia, e, successivamente, la loro indipendenza. Potrebbero volerci mesi o addirittura anni prima che i colleghi di lavoro o anche il coniuge si rendano conto che qualcosa non va.


Combattere lo stigma

Le idee sbagliate della società hanno ingiustamente creato stigmi sulla demenza. Per paura di essere giudicati e messi al bando, gli individui sono riluttanti a condividere le loro lotte. Di conseguenza, essi spesso iniziano a scivolare lentamente lontano dalla famiglia, dagli amici e dalla società.


L'Alzheimer non è solo la nonna che dondola, sono i nostri vicini, amici e familiari che si stanno alienando mentre combattono una malattia che è completamente fraintesa dalla società. Sono le famiglie che stanno lottando per trovare un equilibrio in una vita che ora comporta aiutare una persona con demenza a massimizzare il benessere.


Ma una volta che cominciamo a imparare e a capire la malattia, appare un dipinto nuovo, ma anche impreciso, che ha solo perdita e tristezza. Per decenni, la comunità medica ha dipinto un'immagine triste e negativa della persona con Alzheimer.


I modelli clinici che vengono usati per tenere traccia del declino si concentrano sulla perdita. Questi modelli sono, purtroppo, diventati la guida dei caregiver familiari per percepire quello che ci aspetta. Ma questo spesso crea una profezia che si autoavvera, perchè le famiglie si aspettano il peggio, mentre anticipano la successiva fase di declino.


Queste cattive aspettative oscurano l'opportunità della famiglia di abbracciare la vita insieme, e di sfidare gli stereotipi e lo stigma. Mentre la perdita e il dolore sono sicuramente aspetti continui della malattia, non è così che deve essere descritto l'Alzheimer.


Rimanere positivi

Certo, è una delle sfide più grandi della vita. Ma, come sappiamo, un atteggiamento positivo è una delle migliori armi del genere umano contro qualsiasi avversario. Come società, dobbiamo riformulare come vediamo e presentiamo l'Alzheimer agli altri.


Le persone che superano la prima ondata di emozioni sono in grado di vivere positivamente con l'Alzheimer, e di rimanere attivamente impegnati nella società per molti anni. E anche se le persone con demenza più avanzata hanno maggiori sfide, hanno ancora dei sentimenti, dei desideri e bramano di essere amate.


Inoltre, i vicini e gli amici hanno bisogno di capire e di avere compassione per la famiglia di una persona cara con Alzheimer, perché questa famiglia ha molto di più da gestire rispetto a un piccolo attacco di senilità. Se continuiamo a usare termini negativi e a comunicare un'immagine negativa dell'Alzheimer, anche la prossima generazione sarà ingiustamente vittima di questo equivoco.


Riformulare il modo in cui la società vede qualcosa richiede generazioni. Ma comincia oggi con il linguaggio che usiamo e con il modo in cui comunichiamo il nostro messaggio agli altri.

 

 

 


Fonte: Mike Good in NextAvenue (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Nuova 'teoria unificata della mente': implicazioni per la prevenzion…

17.07.2025 | Ricerche

In un nuovo studio con implicazioni sulla prevenzione del morbo di Alzheimer (MA) e altr...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.