Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Produttori di farmaci 'rinunciano' a cercare un trattamento di Alzheimer dopo una serie di studi costosi falliti

Le principali aziende farmaceutiche stnno 'rinunciando' a cercare una cura per l'Alzheimer, dopo il fallimento di diversi studi di alto profilo.

Le aziende di farmaci stanno ridimensionando la ricerca di nuovi trattamenti di Alzheimer dopo aver speso milioni in grandi sperimentazioni di fase avanzata, che sono falliti negli ultimi cinque anni.


Il mese scorso la Pfizer e la Johnson & Johnson hanno staccato la spina del farmaco sperimentale bapineuzumab dopo il fallimento di due studi clinici di alto profilo. Entrambe hanno detto di aver annullato i piani per ulteriori studi del farmaco nella sua forma iniettata. Le azioni delle società sono cadute dopo che è stata annunciata la notizia. Anche quelle della Eli Lilly, che sta sviluppando un farmaco simile, sono state colpite.


Il Dr Eric Karran, direttore scientifico della non-profit Alzheimer's Research UK, ritiene che può essere necessaria una qualche forma di iniziativa pubblico-privata per un farmaco al fine di sostenere il costo enorme di studi di grandi dimensioni su pazienti. Il dottor Karran ha detto che le società farmaceutiche sono sempre meno disposte a scommettere su un trattamento per la demenza. Un certo numero di esse ha ridimensionato i team di neuroscienze, in particolare la Astra Zeneca. La società, che una volta aveva una task-force di 300 persone sulle neuroscienze, ora gestisce un team 'virtuale' di 14 persone a Boston che coordina la ricerca fatta da altri, ma non ne cunduce nessuna.

Società statunitense Pfizer, insieme a Johnson & Johnson, sono solo due aziende che hanno ridimensionato la loro ricerca di trattamenti di Alzheimer"E' una preoccupazione legittima", ha detto il dott Karran. "Il ruolo di un'azienda è quello di avere un ritorno dagli investimenti. Il suo consiglio di amministrazione e gli azionisti esercitano certe pressioni; questo è il capitalismo" "D'altra parte il bisogno sanitario è semplicemente enorme. C'è un bisogno sociale di questi farmaci, chiaramente. Credo che, piuttosto che le grandi case farmaceutiche facciano [ricerca] da sole, dovrebbero esserci più partnership pubblico-privato per questi studi enormi. Richiede un modo diverso di pensare per far avanzare questi farmaci".


Uno dei problemi principali è che attualmente non esiste un modo per diagnosticare le fasi iniziali dell'Alzheimer in persone che non presentano sintomi. I cambiamenti che avvengono nel cervello non possono che essere scoperti dai patologi dopo la morte. Per necessità, gli studi fino ad oggi hanno coinvolto pazienti in cui la malattia ha già compiuto progressi significativi.

Si crede che l'Alzheimer inizi con l'accumulo di depositi proteici appiccicosi chiamati placche di beta amiloide nel cervello. Questo provoca una cascata di eventi, che porta alla distruzione dei neuroni e alla perdita fino al 30% del peso del cervello. Gli scienziati credono che il processo possa iniziare da 10 a 15 anni prima della comparsa dei sintomi. In alcuni casi ereditati, la comparsa dei sintomi avviene molto prima, ma segue lo stesso schema.


I ricercatori hanno preso in esame i farmaci che riducono i livelli della pericolosa forma 'lunga' di beta amiloide e ritardano la progressione verso la malattia sintomatica - forse per l'intero ciclo di vita di un paziente. Ma dovrebbero essere somministrati presto, nella fase non sintomatica. Questo presenta enormi difficoltà per la realizzazione di prove sui pazienti, ha detto il dottor Karran.


Sarebbero essenziali nuovi trattamenti per l'Alzheimer per frenare l'impennata dei costi della malattia, poichè la gente vive più a lungo, ha aggiunto. La demenza sta già costando all'economia del Regno Unito 23 miliardi di sterline l'anno.


"L'assistenza è fondamentale, ma è molto, molto costosa" ha detto il dott Karran. "Finché non ci saranno farmaci o altri interventi che ritardano la comparsa o rallentano la progressione della malattia, non ci saranno abbastanza soldi o caregivers per occuparsi del numero di persone che hanno l'Alzheimer. Ci deve essere un'altra soluzione per la società perché altrimenti la demenza ed i costi sociali aumenteranno e ci si chiede in che modo il paese potrà permetterselo".

 

 

 

***********************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

***********************
Pubblicato in Daily Mail Online il 19 Settembre 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:



Notizie da non perdere

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)