Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


'Infermieri virtuali' potrebbero essere la risposta ai problemi di personale delle case di riposo? Proprio no.

caregiver not sleeping enough

Secondo quanto si legge, l'ex Ministro della Sanità (dell'Australia) Martin Bowles ha proposto che 'infermieri virtuali' possano aiutare a affrontare la carenza di infermieri nelle strutture di assistenza agli anziani. Ciò potrebbe comportare cure virtuali, forse assistite dall'intelligenza artificiale, piuttosto che la presenza fisica di infermieri, per aiutare le case di cura a soddisfare nuovi requisiti legislativi di avere un'infermiera certificata 24/7.


Ci sono chiare opportunità di innovazioni tecnologiche per migliorare la cura, la salute e il benessere degli anziani. Tuttavia, sostituire l'assistenza infermieristica faccia-a-faccia e l'interazione umana con un'assistenza da remoto non è la risposta. Ciò rischia seriamente di perpetuare lo status quo in cui molti anziani soffrono di isolamento, abbandono e mancanza di coinvolgimento umano.


Erodere i requisiti per le case di cura di avere infermieri certificati potrebbe rendere ancora più difficile attrarre e trattenere il personale.

 

Cosa sono gli 'infermieri virtuali'?

Gli 'infermieri robot' esistono già in alcuni contesti: aiutano a spostare i pazienti, registrano segni vitali (come la pressione del sangue), trasportano medicinali e il bucato e persino si coinvolgono con i pazienti.


Tuttavia, 'infermiere virtuale' probabilmente si riferisce a una tecnologia più familiare in cui un'infermiera vera fornisce una gamma limitata di cure tramite la telemedicina (per telefono e/o video). Anche se alcuni potrebbero apprezzare che i robot possono aiutare in determinati compiti, gran parte di ciò che gli infermieri fanno non può e non deve essere eseguita da remoto (o dai robot).


In effetti, le persone anziane, i loro cari e il personale chiedono personale più presente fisicamente, con più tempo per l'assistenza e per interagire, non interfacce virtuali e consultazioni remote.


I vantaggi della tecnologia nell'assistenza sanitaria sono indiscutibili e molte innovazioni hanno migliorato l'assistenza agli anziani. L'intelligenza artificiale si dimostra promettente nell'aiutare a prevenire e rilevare cadute e i robot assistenti sociali come il Paro (baby foca della Groenlandia), hanno dimostrato di ridurre lo stress, l'ansia e l'uso di antipsicotici nelle persone con demenza.


La tecnologia non dovrebbe, tuttavia, essere introdotta a spese della qualità delle cure o del supporto e del sostegno della forza lavoro di assistenza agli anziani adeguatamente quantificata e qualificata. Dobbiamo ancora fornire personale adeguato alle case di cura per fornire cure sicure e dignitose.

 

Abbiamo bisogno di personale adeguato

La Royal Commission into Aged Care Quality and Safety (Commissione governativa sulla qualità e la sicurezza delle case di riposo) ha ascoltato molte testimonianze sull'insufficienza del personale, in particolare di infermieri con la formazione e le competenze per fornire cure cliniche e personali di alta qualità.


Questa competenza è il motivo per cui gli infermieri non possono essere sostituiti con cure remote e perché la Commissione ha raccomandato la presenza di infermieri certificati 24/7; questo è stato ora trasformato in legge.


Più della metà degli ospiti delle strutture australiane di assistenza agli anziani vivono in case di cura con livelli inaccettabilmente bassi di personale e circa il 20% non ha un'infermiera certificata in loco durante la notte. La carenza di personale porta a operatori che non hanno il tempo di interagire in modo significativo e compassionevole con i residenti e contribuisce anche a ricoveri evitabili, cure ed esiti di qualità peggiore e cattive condizioni di lavoro per il personale.


Come esseri sociali, l'interazione umana è fondamentale per la salute, il benessere e le cure delle migliori pratiche. Ciò è particolarmente vero per gli anziani nelle case di cura che sono meno in grado di interagire con gli altri ed è particolarmente vitale per coloro che vivono con difficoltà di mobilità e demenza.


La solitudine, l'isolamento e la cattiva salute mentale, in parte a causa dei bassi livelli di personale, sono diffusi nell'assistenza agli anziani e sono diventati più comuni a causa delle restrizioni della pandemia a visitatori e personale. Le esperienze di cura sono modellate dall'interazione e dal contatto umano: il tocco di una mano, un sorriso, un contatto visivo e il tempo dedicato ad ascoltare veramente.


Queste azioni sono fondamentali per come gli infermieri e gli altri membri del personale costruiscono relazioni efficaci e significative con i residenti. Cercare di sostituire il contatto umano con interfacce virtuali sembra sia incompatibile con i risultati della Royal Commission, sia forse crudele. Le interazioni personali aiutano anche il personale, come evidenziato dalla Royal Commission:

"Conoscere quelli di cui si prendono cura aiuta gli operatori a capire come qualcuno vorrebbe essere curato e cosa è importante per lui. Aiuta il personale a prendersi cura, e a prendersi cura in un modo che rafforza il senso di sé di quella persona e a mantenere la sua dignità. Questo tipo di assistenza centrata sulla persona richiede tempo".


Invece di eludere le riforme per garantire che più infermieri forniscano cure faccia-a-faccia nelle case di cura, dobbiamo affrontare la gamma di sfide che contribuiscono alle carenze diffuse e tenaci della forza lavoro. Ci sono sfide chiare per la crescita e il mantenimento di una forza lavoro di assistenza agli anziani sufficientemente dimensionata e qualificata.


Tuttavia, le riforme del governo, come migliori retribuzioni, tempo obbligatorio di assistenza e maggiore responsabilità e trasparenza per quanto riguarda l'uso di fondi, lavorano insieme per rendere l'assistenza agli anziani un settore praticabile e attraente in cui lavorare. Uno in cui il personale è supportato per fornire l'assistenza di alta qualità e sicura che tutti gli australiani meritano e dove le persone anziane ricevono le pratiche migliori, e un'assistenza umana.

 

 

 


Fonte: Micah DJ Peters, docente di ricerca / direttore dell'Australian Nursing and Midwifery Federation (ANMF), University of South Australia

Pubblicato su The Conversation (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee g...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle cap...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.