Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Cosa succede al cervello con l'Alzheimer?

Dopo la morte, si possono osservare i cambiamenti molecolari e cellulari avvenuti nel cervello di chi aveva il morbo di Alzheimer (MA). I ricercatori stanno cercando di determinare quali cambiamenti causano la malattia e quali ne sono il risultato.


Nel 1906, lo psichiatra e neuropatologo tedesco Alois Alzheimer scoprì quelle che sono diventate le caratteristiche distintive del cervello di MA: placche amiloidi e grovigli neurofibrillari.


La proteina amiloide-beta coinvolta nella malattia è evidente in diverse forme molecolari che si raccolgono tra le cellule nervose, o neuroni. Livelli anomali di questo aggregato di proteine ​​presenti in natura si raggruppano, formando le placche che si trovano tra i neuroni e causando un'interruzione delle funzioni cellulari.


I grovigli neurofibrillari sono grumi anomali della proteina Tau che si accumula all'interno dei neuroni. Questa proteina di norma tiene legati e stabili i microtubuli (strutture interne nei neuroni sani), ma, nel MA, alterazioni chimiche anomali fanno sì che si distacchi dai microtubuli e si attacchi ad altre molecole dello stesso tipo.


Questi poi formano fili che alla fine si uniscono per formare grovigli dentro i neuroni, e i grovigli bloccano l'intero sistema di trasporto dei neuroni nel cervello, rompendo la comunicazione sinaptica tra di loro. I ricercatori suggeriscono che i cambiamenti del cervello in una persona con MA sono il risultato di un complesso scambio tra le proteine ​​tau e amiloide-beta anomali e molti altri fattori.


La maggior parte dell'elaborazione delle informazioni avviene nella parte del cervello chiamata «corteccia cerebrale» che, quando si restringe, danneggia le aree del cervello coinvolte nel pensiero, nella pianificazione e nel ricordo. Il restringimento è particolarmente evidente nell'ippocampo, l'area della corteccia che svolge un ruolo chiave nella formazione di nuovi ricordi.


Inoltre, i ventricoli cerebrali (spazi pieni di liquido all'interno del cervello) si espandono man mano che i tessuti cerebrali circostanti muoiono. L'allargamento di questi ventricoli inizia con il lieve deterioramento cognitivo e continua quando si passa, e si avanza, nel MA.


Con il progredire del MA, i neuroni sono feriti e avviene la morte delle cellule in tutto il cervello poiché i nutrienti e altri prodotti essenziali non riescono più a muoversi attraverso le cellule. Le reti di neuroni possono rompersi e varie aree del cervello iniziano a ridursi. Negli stadi finali del MA, questa contrazione, chiamata «atrofia cerebrale», si diffonde causando una perdita significativa di volume cerebrale.

 

 

 


Fonte: Dana Territo in The Advocate (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Come evitare che la demenza derubi i tuoi cari del loro senso di personalità, …

25.11.2025 | Esperienze & Opinioni

Ogni tre secondi, qualcuno nel mondo sviluppa la demenza; sono oltre 57 milioni di perso...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)