Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Trovato nuovo rapporto tra diabete e Alzheimer

Trovato nuovo collegamento tra diabete e Alzheimer
I farmaci usati per trattare il diabete potrebbero essere usati anche per l'Alzheimer, e viceversa, secondo una nuova ricerca effettuata all'Università di Aberdeen.


Questo è il primo studio di questo tipo a dimostrare anche che l'Alzheimer può portare al diabete, e non che il diabete deve necessariamente insorgere prima del morbo, come si pensava in precedenza.


Lo studio riferisce che il diabete di tipo 2 e l'Alzheimer sono correlati così strettamente che i farmaci attualmente usati per controllare i livelli di glucosio nel diabete possono anche alleviare i sintomi e la progressione dell'Alzheimer.


Il documento, pubblicato sulla rivista Diabetologia, ha scoperto per la prima volta che le complicanze correlate alla demenza all'interno del cervello possono portare anche alle modifiche nella gestione del glucosio e, infine, al diabete. Ciò è contrario a quanto si pensava in precedenza: che il diabete inizia con un malfunzionamento del pancreas o con una dieta ricca di zuccheri e di grassi.


La ricerca è stata guidata dalla prof.ssa Bettina Platt che ha formato una collaborazione unica tra il suo team di ricerca sull'Alzheimer e il gruppo di ricerca sul diabete guidato dalla prof.ssa Mirela Delibegovic. I due team erano desiderosi di indagare sul motivo per cui le due malattie si trovano così spesso insieme nei pazienti anziani.


I ricercatori hanno sviluppato un modello di Alzheimer e sono stati sorpresi di trovare che i livelli più alti di un gene coinvolto nella produzione di proteine ​​tossiche nel cervello non solo ha portato a sintomi di tipo Alzheimer, ma anche allo sviluppo delle complicanze diabetiche.


La Prof.ssa Platt ha detto della sua ricerca:

"Molte persone non sono consapevoli del rapporto tra diabete e Alzheimer, ma il fatto è che circa l'80% delle persone con Alzheimer hanno anche una qualche forma di diabete o di disturbo nel metabolismo del glucosio. Questo è estremamente rilevante poiché l'Alzheimer è non ereditario nella stragrande maggioranza dei casi, e quindi sono i fattori di stile di vita e le comorbidità da incolpare.

"I nostri team di ricerca sono particolarmente interessati all'impatto sulla demenza dei fattori correlati dello stile di vita e, collaborando con esperti di diabete e di metabolismo, siamo riusciti ad indagare sulla natura del legame con grande dettaglio.

"Fino ad ora abbiamo sempre dato per scontato che le persone obese hanno il diabete di tipo 2 e quindi hanno maggiori probabilità di avere la demenza; ora noi dimostriamo che in realtà è vero anche il contrario.

"Inoltre, in precedenza si riteneva che il diabete inizi in periferia, cioè nel pancreas e del fegato, spesso a causa di una dieta malsana, ma qui dimostriamo che anche la disregolazione nel cervello può portare allo sviluppo di un diabete molto grave, dimostrando così ancora una volta che il diabete non deve necessariamente iniziare quando il corpo ingrassa; può iniziare con i cambiamenti nel cervello.

"Questo studio fornisce una nuova visuale terapeutica per l'Alzheimer e ora pensiamo che alcuni dei composti che vengono usati per l'obesità e la disregolazione diabetica potrebbero potenzialmente essere benefici pure per i pazienti di Alzheimer. La buona notizia è che c'è un certo numero di nuovi farmaci disponibili in questo momento che stiamo testando per vedere se possono invertire i sintomi sia dell'Alzheimer che del diabete. Potremo anche studiare se i nuovi trattamenti sviluppati per l'Alzheimer possono migliorare entrambi i sintomi, diabetici e cognitivi".

 

 

 


Fonte: University of Aberdeen (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Kaja Plucińska, Ruta Dekeryte, David Koss, Kirsty Shearer, Nimesh Mody, Phillip D. Whitfield, Mary K. Doherty, Marco Mingarelli, Andy Welch, Gernot Riedel, Mirela Delibegovic, Bettina Platt. Neuronal human BACE1 knockin induces systemic diabetes in mice. Diabetologia, 2016; 59 (7): 1513 DOI: 10.1007/s00125-016-3960-1

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

[Dana Territo] Sii delicato e paziente quando parli ad amici e familiari della…

30.09.2025 | Esperienze & Opinioni

Come parlare alla famiglia della mia diagnosi di Alzheimer?

È difficile discerne...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.