Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Ulrasuoni: un trattamento potenziale non invasivo per l'Alzheimer

:neurolith transcranial pulse stimulation with ultrasound

Ricercatori del Queensland Brain Institute hanno trovato che gli ultrasuoni possono superare alcuni degli effetti dannosi dell'invecchiamento e della demenza senza la necessità di attraversare la barriera emato-encefalica.


Il professor Jürgen Götz ha guidato un team multidisciplinare del QBI che ha mostrato che gli ultrasuoni a bassa intensità hanno ripristinato efficacemente la cognizione senza aprire la barriera nei topi modello.


I risultati forniscono una nuova strada potenziale con una tecnologia non invasiva, e aiuteranno i medici a progettare trattamenti medici su misura che considerano la progressione della malattia di un individuo e il suo declino cognitivo.

 

Ultrasuoni mostrano il ripristino della cognizione

"Storicamente, abbiamo usato gli ultrasuoni insieme a piccole bolle piene di gas per aprire la barriera emato-encefalica quasi impenetrabile e portare prodotti terapeutici dal flusso sanguigno nel cervello", ha detto il professor Götz.


La nuova ricerca ha coinvolto un gruppo di controllo designato che ha ricevuto ultrasuoni senza le microbolle per aprire la barriera.


"L'intero team di ricerca è stato sorpreso dal notevole ripristino della cognizione"
, ha detto. "Concludiamo che gli ultrasuoni terapeutici costituiscono un modo non invasivo per migliorare la cognizione negli anziani".


L'invecchiamento è associato a cognizione compromessa e a una riduzione della plasticità indotta dall'apprendimento della segnalazione tra neuroni, chiamata potenziamento a lungo termine (LTP, long-term potentiation).

 

Il doppio ruolo è un vantaggio nella lotta contro il morbo di Alzheimer (MA)

Il dott. Daniel Blackmore, ricercatore senior postdottorato del team, ha detto che la nuova ricerca mirava a usare l'ultrasuono per ripristinare l'LTP e migliorare l'apprendimento spaziale nei topi invecchiati.


Il professor Götz ha detto che il cervello è "non particolarmente accessibile", ma l'ultrasuono ha fornito uno strumento per superare le sfide come la barriera emato-encefalica:

"L'uso degli ultrasuoni potrebbe migliorare la cognizione indipendentemente dall'eliminazione di amiloide e tau, che formano placche e grovigli nelle persone con MA. Le microbolle continueranno a essere usate in combinazione con gli ultrasuoni nella ricerca continua sul MA".


Circa 400.000 australiano hanno la demenza e i numeri sono in aumento verso il milione entro il 2050, poiché l'invecchiamento è il singolo fattore di rischio più grande.

 

Questioni dell'invecchiamento migliorano la ricerca sulla demenza

La ricerca precedente aveva dimostrato la sicurezza a lungo termine della tecnologia ad ultrasuoni e che i cambiamenti patologici e i deficit cognitivi potrebbero essere migliorati usando gli ultrasuoni per trattare il MA.


Il professor Götz ha detto che c'erano ancora domande sulle differenze tra il normale invecchiamento "fisiologico" e l'invecchiamento "patologico" che c'è nel MA.


"Crediamo che ci sia qualche sovrapposizione tra l'invecchiamento fisiologico e quello patologico nel cervello e il potenziale che questo sia corretto con gli ultrasuoni è significativo per chi vive con la malattia. Stiamo prendendo queste scoperte e le implementiamo nella nostra ricerca sul MA nel procedere verso gli studi clinici".


Il team di ricerca del professor Götz mira a capire come le malattie cerebrali iniziano e progrediscono a livello molecolare e cellulare nella speranza di sviluppare infine delle terapie.

 

 

 


Fonte: University of Queensland (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Daniel Blackmore, Fabrice Turpin, Tishila Palliyaguru, Harrison Evans, Antony Chicoteau, Wendy Lee, Matthew Pelekanos, Nghia Nguyen, Jae Song, Robert Sullivan, Pankaj Sah, Perry Bartlett, Jürgen Götz. Low-intensity ultrasound restores long-term potentiation and memory in senescent mice through pleiotropic mechanisms including NMDAR signaling. Molecular Psychiatry, 2021, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.