Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


'Ringiovanire' il cervello di Alzheimer

Il morbo di Alzheimer (MA) è la causa principale di demenza e le attuali strategie terapeutiche non possono prevenire, rallentare o curare la patologia. La malattia è caratterizzata da perdita di memoria, causata dalla degenerazione e morte delle cellule neuronali in diverse regioni del cervello, compreso l'ippocampo, che è il punto in cui inizialmente sono formati i ricordi. I ricercatori del Netherlands Institute for Neuroscience (NIN) hanno identificato una piccola molecola che può essere usata per ringiovanire il cervello e contrastare la perdita di memoria.

 

Nuove cellule in un cervello vecchio

È stata recentemente dimostrata in studi scientifici la presenza di cellule nate nell'età adulta nell'ippocampo di persone anziane. Questo suggerisce che, in generale, il cosiddetto processo di 'neurogenesi adulta' è sostenuto per tutta l'età adulta. La neurogenesi adulta è legata a diversi aspetti della cognizione e della memoria sia nei modelli animali che negli esseri umani, ed è stato riferito che diminuisce bruscamente nel cervello dei pazienti con MA.


I ricercatori hanno anche scoperto che livelli più alti di neurogenesi adulta in questi pazienti sembrano correlarsi con prestazioni cognitive migliori prima della morte. "Questo potrebbe suggerire che i neuroni nati nel nostro cervello adulto possono contribuire a una sorta di riserva cognitiva che potrebbe in seguito fornire una maggiore resilienza alla perdita di memoria", afferma Evgenia Salta, leader di gruppo al NIN. Pertanto, i ricercatori del NIN hanno studiato se una spinta alla neurogenesi adulta può aiutare a prevenire o migliorare la demenza nel MA.

 

Una piccola molecola con un grande potenziale

Salta: "Sette anni fa, studiando una piccola molecola dell'RNA che è espressa nel nostro cervello, chiamata microRNA-132, ci siamo imbattuti in un'osservazione piuttosto inaspettata. Questa molecola, che in precedenza avevamo trovato essere ridotta nel cervello dei pazienti di MA, sembrava regolare l'omeostasi delle cellule staminali neurali nel sistema nervoso centrale". In quel momento si pensava che il MA fosse una malattia che colpisce solo le cellule neuronali mature, quindi a prima vista quella scoperta non sembrava spiegare un possibile ruolo della microRNA-132 nella progressione del MA.


In questo studio, i ricercatori hanno deciso di capire se la microRNA-132 può regolare la neurogenesi dell'ippocampo adulto nel cervello sano e in quello di MA. Usando diversi topi modello di MA, cellule staminali neurali coltivate e tessuto cerebrale umano post-mortem, hanno scoperto che questa molecola RNA è richiesta per il processo neurogenico nell'ippocampo adulto.


"La diminuzione dei livelli di microRNA-132 nel cervello di topo adulto o nelle cellule staminali neurali umane in piatto compromette la generazione di nuovi neuroni. Però il ripristino dei livelli di microRNA-132 nei topi con MA recupera i deficit neurogenici e contrasta il deterioramento della memoria collegato alla neurogenesi adulta", spiega Sarah Snoweck, ricercatrice del gruppo della Salta.


Questi risultati forniscono la prova-di-concetto del potenziale terapeutico putativo di indurre la neurogenesi adulta nel MA. Salta: "Il nostro prossimo obiettivo è valutare sistematicamente l'efficacia e la sicurezza di puntare la microRNA-132 come strategia terapeutica per il MA".

 

 

 


Fonte: Netherlands Institute for Neuroscience - KNAW (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Hannah Walgrave, Sriram Balusu, Sarah Snoeck, Elke Vanden Eynden, Katleen Craessaerts, Nicky Thrupp, Leen Wolfs, Katrien Horré, Yannick Fourne, Alicja Ronisz, Edina Silajdžić, Amber Penning, Giorgia Tosoni, Zsuzsanna Callaerts-Vegh, Rudi D’Hooge, Dietmar Rudolf Thal, Henrik Zetterberg, Sandrine Thuret, Mark Fiers, Carlo Sala Frigerio, Bart De Strooper, Evgenia Salta. Restoring miR-132 expression rescues adult hippocampal neurogenesis and memory deficits in Alzheimer’s disease. Cell Stem Cell, 2021, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.