Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Mappa completa delle mutazioni della placca permette il rilevamento precoce dell'Alzheimer

amyloid galaxy

Uno studio pubblicato sulla rivista eLife ha determinato tutte le mutazioni possibili nel peptide amiloide-beta (Aβ) e ha verificato come influenzano la sua aggregazione in placche, un segno patologico distintivo del morbo di Alzheimer (MA). La mappa completa delle mutazioni, la prima nel suo genere, ha il potenziale di aiutare i genetisti clinici a prevedere se le mutazioni presenti nell'Aβ possono rendere un individuo più incline a sviluppare il MA in seguito nella vita.


L'atlante completo delle mutazioni aiuterà anche i ricercatori a comprendere meglio i meccanismi biologici che controllano l'insorgenza della malattia. Benedetta Bolognesi, coautrice senior dello studio e leader del Junior Group all'Istituto di Bioingegneria della Catalogna (IBEC), dice:

"Il sequenziamento genetico degli individui è sempre più comune. Di conseguenza, stiamo trovando sempre più mutazioni, ma mancano i criteri per prevedere il loro esito. Sono patogeni e richiedono un intervento? O sono neutri o benigni?

"Gli specialisti possono usare questa mappa in modo proattivo per interpretare l'effetto di una mutazione, in modo che quando è presente in un individuo sanno già cosa significa e, si spera, cosa fare. Mappe simili sono state costruite in passato per il gene BRCA1 e per il cancro al seno ed è entusiasmante averlo replicato per il MA".


Secondo Ben Lehner, professore di ricerca ICREA, al Centro Regolazione Genomica (CRG) e coautore dello studio:

"Questa è la prima analisi su larga scala e la prima mappa completa del modo in cui le mutazioni promuovono e impediscono a una proteina di produrre fibrille amiloidi. Ci da intuizioni senza precedenti su questo meccanismo, che rappresenta anche il principale obiettivo terapeutico nel MA".


Il MA è la forma più comune di demenza, una malattia neurodegenerativa che colpisce globalmente più di 50 milioni di persone. Molti studi clinici sono stati eseguiti in tutto il mondo, ma per la malattia non esistono né prevenzione né cura note. I processi biologici sottostanti la malattia sono associati alla deposizione di grumi proteici (placche o fibrille amiloidi) nel cervello.


Queste placche sono composte principalmente dal peptide Aß e la loro generazione è tossica per i neuroni. Nelle condizioni normali i peptidi Aβ sono solubili, ma nel contesto della malattia si attaccano l'un l'altro, aggregandosi e formando grumi di lunghe fibrille insolubili, in un processo che, una volta avviato, si auto-perpetua.


Gli studi precedenti hanno dimostrato che alcune forme rare ereditarie e particolarmente aggressive di MA sono causate da mutazioni nel gene che codifica il peptide Aβ. Ora i ricercatori dell'IBEC e del CRG presentano la prima mappa completa di come le mutazioni influenzano la formazione delle placche del peptide Aβ e come danno inizio al MA.


I ricercatori hanno quantificato tutte le mutazioni possibili nel peptide Aβ e come influenzano la formazione di aggregati, attraverso un sistema produttivo di alto livello basato su cellule in cui la crescita delle cellule dipende dall'aggregazione delle diverse versioni di Aß. Il sistema ha permesso loro di testare gli effetti di oltre 14.000 versioni diverse di Aß in un unico esperimento.


Ciò ha rivelato che l'Aß42, la forma più abbondante del peptide Aß, ha un'organizzazione modulare; il tasso di aggregazione può aumentare con le mutazioni all'inizio del peptide, mentre diminuisce quando le mutazioni si verificano nella regione finale e idrofobica del peptide. I ricercatori hanno anche scoperto che la carica elettrica del peptide ha un ruolo importante nella prevenzione dell'aggregazione.


I ricercatori hanno poi esaminato tutte le 14 mutazioni conosciute nel peptide Aß che causano la versione familiare del MA, una forma ereditata della malattia. Tutte le 14 mutazioni aumentano l'aggregazione del peptide Aß. Secondo gli autori, questa è una scoperta molto importante che suggerisce che il meccanismo biochimico osservato in questo lavoro è molto simile, e forse lo stesso, di quello che causa la malattia umana.


"Queste mutazioni sono estremamente rare e riguardano un numero relativamente limitato di casi di MA. Tuttavia, esistono in qualcuno che vive attualmente sul pianeta e quindi dobbiamo essere in grado di prevedere quelli dannosi che causeranno il MA in alcune persone. Questo può aiutarci a identificare presto nella vita le persone che potrebbero sviluppare la malattia, in modo da agire per prevenirla, quando è possibile", conclude Benedetta Bolognesi.


Queste 14 mutazioni conosciute sono inferiori al 4% di tutte le mutazioni che possono esserci nell'Aß. Questo nuovo lavoro misura gli effetti di tutte le più di 350 mutazioni aggiuntive dell'Aß, identificando quelle che accelerano la formazione di aggregati e quindi quelle che hanno maggiori probabilità di causare il MA.


Mireia Seuma, prima autrice dello studio e ricercatrice dell'IBEC, dice:

"Ora non vediamo l'ora di costruire mappe per altre proteine ​​che causano diverse malattie neurodegenerative, come il morbo di Parkinson, e di vedere i dati del nostro atlante usati in clinica".

 

 

 


Fonte: Center for Genomic Regulation (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Mireia Seuma, Andre Faure, Marta Badia, Ben Lehner, Benedetta Bolognesi. The genetic landscape for amyloid beta fibril nucleation accurately discriminates familial Alzheimer’s disease mutations. eLife, 1 Feb 2021, DOI

Copyright:
Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Nuova 'teoria unificata della mente': implicazioni per la prevenzion…

17.07.2025 | Ricerche

In un nuovo studio con implicazioni sulla prevenzione del morbo di Alzheimer (MA) e altr...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Come evitare che la demenza derubi i tuoi cari del loro senso di personalità, …

25.11.2025 | Esperienze & Opinioni

Ogni tre secondi, qualcuno nel mondo sviluppa la demenza; sono oltre 57 milioni di perso...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.