Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Diabete e Alzheimer: ecco un nuovo collegamento

Un nuovo studio pubblicato sul Journal of Alzheimer's Disease permette di comprendere meglio l'associazione dei marcatori ematici del diabete con l'accumulo di amiloide-beta (Aβ) nel cervello delle persone anziane a rischio di demenza. I risultati suggeriscono un legame tra la patologia del morbo di Alzheimer (MA), livelli più bassi di insulina e minore resistenza all'insulina.


La deposizione di placche di Aβ nel cervello è nota per essere uno degli elementi chiave del MA e può iniziare anni o addirittura decenni prima che la malattia progredisca allo stadio di demenza. L'accumulo di Aβ nel cervello può essere rilevato da scansioni PET.


Il diabete di tipo 2 è un fattore di rischio noto del deterioramento cognitivo e del MA, ma i meccanismi di base sono ancora sconosciuti. Studi autoptici hanno scoperto che il diabete è associato con la patologia dei piccoli vasi, tipici della demenza vascolare, ma non specificamente del MA.


L'insulino-resistenza, che segnala uno stato pre-diabetico, è stata associata con l'accumulo di Aβ in individui cognitivamente normali di mezza età e nella mezza età avanzata, ma non nei gruppi di età più avanzata.


In questo studio, i ricercatori dell'Università della Finlandia orientale hanno studiato l'associazione dei marcatori ematici di diabete con l'accumulo di Aβ rilevato nelle scansioni PET su anziani a rischio di demenza. La popolazione dello studio comprendeva 41 partecipanti al Finnish Geriatric Intervention Study to Prevent Cognitive Impairment and Disability (FINGER), che ha indagato i benefici cognitivi di un intervento di stile di vita multidominio per gli over-60 a rischio di declino cognitivo.


I risultati dello studio indicano una omeostasi di insulina un po' migliore nei soggetti anziani positivi all'Aβ a rischio di demenza. I risultati contrastano con studi precedenti, forse a causa del fatto che questa popolazione in studio era ad alto rischio di declino cognitivo.


“I risultati potrebbero anche suggerire che nelle persone con diabete e patologia vascolare, può essere necessario meno accumulo di Aβ nel cervello per scatenare l'insorgenza della demenza di MA”, ha detto la professoressa associata Alina Solomon dell'Università della Finlandia Orientale. “È interessante notare che non è stata trovata nessuna associazione per la deposizione di Aβ e i livelli di glucosio a digiuno (HbA1c), che misurano il livello medio di zucchero nel sangue”.


Questo nuovo studio si aggiunge alla crescente quantità di dati sulle associazioni tra insulino-resistenza / diabete con la patologia del MA.


Grazie ai suoi risultati promettenti, lo studio FINGER si è ampliato a tutto il mondo come parte della rete di ricerca World Wide FINGERS, che si propone di eseguire interventi di stile di vita, e fare ricerca sul deficit cognitivo e sulla prevenzione della demenza. In futuro, questo permetterà di replicare i risultati ottenuti in questo studio con popolazioni più grandi e aiutare ad acquisire ulteriori indicazioni sulle connessioni tra diabete e MA.

 

 

 


Fonte: University of Eastern Finland (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Timo Pekkala, Anette Hall, Francesca Mangialasche, Nina Kemppainen, Patrizia Mecocci, Tiia Ngandu, Juha Rinne, Hilkka Soininen, Jaakko Tuomilehto, Miia Kivipelto, Alina Solomon. Association of peripheral insulin resistance and other markers of type 2 diabetes mellitus with brain amyloid deposition in healthy individuals at risk of dementia. Journal of Alzheimer's Disease, 18 Aug 2020, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.