Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Svelate le aree di cervello dove avviene il riconoscimento e l'identificazione

regions activated during face blue and scene red identificationMappa delle regioni del cervello che si attivano durante l'identificazione facciale (blu) e scenica (rosso). Foto: Oscar Woolnough PhD

Attraverso impianti 'sub-millimetrici' nel cervello, ricercatori dell'Università del Texas Health (UTHealth) di Houston, sono riusciti a determinare quali parti del cervello sono collegate al riconoscimento facciale e scenico. Lo studio è stato pubblicato su Current Biology.


“La capacità di riconoscere volti e posizioni familiari è fondamentale per la vita di tutti i giorni”, ha detto Nitin Tandon MD, autore senior dello studio e professore di neurochirurgia alla UTHealth. “Identificare una persona ti permette di comunicare con lei e sapere chi è, e avere questa abilità di base aiuta l'individuo ad abbinare un'identità a coloro che lo circondano, rendendo più facile differenziare chi, cosa e dove”.


Tradizionalmente, l'ippocampo e il paraippocampo, situati nel lobo temporale mediale (MTL), sono considerati l'area principale per i processi di identificazione. Tuttavia, di recente è diventato chiaro ai ricercatori che la rete di memoria responsabile dell'identificazione si estende oltre l'MTL, includendo una regione in profondità all'interno del cervello chiamata 'corteccia parietale mediale' (MPC, medial parietal cortex).


Per capire meglio come avvengono riconoscimento e identificazione, i ricercatori hanno effettuato registrazioni intracraniche dirette nella MPC e nell'MTL, strutture che sono note per essere impegnate durante l'identificazione di visi e scene. In una coorte di 50 partecipanti, un numero elevato per questo tipo di studio, i ricercatori hanno impiantato nel loro cervello elettrodi di stereoelettroencefalografia (sEEG), usata per identificare le crisi epilettiche, e hanno monitorato la loro attività cerebrale durante alcuni test.


Questa procedura è poco invasiva, coinvolge l'inserimento di sonde sottili nel cranio. Durante questi test, i ricercatori hanno mostrato ai pazienti circa 300 foto di volti di celebrità e punti di riferimento famosi per determinare se riuscivano o meno a dare un nome a ciò che stavano vedendo.


“Una delle cose che abbiamo determinato era che la MPC ha regioni specifiche coinvolte nel riconoscimento facciale e scenico", ha dichiarato Oscar Woolnough PhD, primo autore e ricercatore post-dottorato del Dipartimento di Neurochirurgia della UTHealth. “La MPC si attivava di preferenza quando i pazienti riconoscevano luoghi e persone, esattamente come le aree di memoria tradizionali dell'MTL. Abbiamo anche visto che la MPC e l'MTL lavorano insieme per aiutare una persona a riconoscere volti e luoghi“.


La ricerca mostra che la parte del lobo parietale dove si trova l'MPC, è una zona del cervello che inizia a deteriorarsi presto nei pazienti con morbo di Alzheimer (MA). Identificarla come una delle regioni del cervello che aiutano la memoria e il riconoscimento, indica ai ricercatori che anche aree oltre la regione tradizionale della memoria, cioè l'ippocampo, sono importanti per capire come le anomalie del cervello tipo il MA colpiscono una persona.


Tandon spera che questo studio possa aiutare progressi futuri per altre malattie, e ha detto:

“Stiamo facendo molti progressi nella comprensione di questi processi molto semplici nel cervello. Questo ci darà l'opportunità di creare dispositivi e altre tecnologie che puntano le anomalie dei processi cerebrali in futuro. Quindi, in sostanza, stiamo creando una comprensione del software che usa il cervello in queste funzioni di base.

"Con l'avanzare della tecnologia, speriamo di riuscire ad implementare tale software, se vuoi, per creare soluzioni alle anomalie delle funzioni cerebrali. In questo caso specifico, l'incapacità di riconoscere o recuperare il nome di qualcuno”.

 

 

 


Fonte: The University of Texas (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Oscar Woolnough, Patrick Rollo, Kiefer Forseth, Cihan Kadipasaoglu, Arne Ekstrom, Nitin Tandon. Category Selectivity for Face and Scene Recognition in Human Medial Parietal Cortex. Current Biology, 4 June 2020, DOI

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.