Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Dove inizia il Parkinson? Nel cervello, nell'intestino o in entrambi?

parkinson from brain or gut

Il morbo di Parkinson (MP) inizia nel cervello o nell'intestino? In un nuovo contributo pubblicato sul Journal of Parkinson's Disease, gli scienziati ipotizzano che il MP può essere diviso in due sottotipi:

  1. prima-intestino, che origina nel sistema nervoso periferico dell'intestino e si diffonde al cervello;
  2. prima-cervello, che origina nel cervello, o entra nel cervello attraverso il sistema olfattivo, e si diffonde al tronco cerebrale e al sistema nervoso periferico.


Per Borghammer MD/PhD/DMSc, Medicina Nucleare e PET dell'Aarhus University Hospital in Danimarca, e Nathalie Van Den Berge MSc/PhD, Dipartimento di Medicina Clinica dell'Università di Aarhus, hanno studiato le origini dell'insorgenza del MP.


Hanno rivisto le evidenze che i disturbi da corpi di Lewy, che comprendono il MP e la demenza da corpi di Lewy, comprendono due distinti sottotipi:

  1. un fenotipo 'prima-intestino' in cui danni marcati al sistema nervoso periferico autonomo precedono i danni misurabili al cervello stesso, comprese le cellule della dopamina;
  2. un fenotipo 'prima-cervello', in cui danni marcati al cervello precedono i danni misurabili al sistema nervoso periferico autonomo.


Il dott. Borghammer spiega:

“L'evidenza da studi autoptici sul cervello di pazienti parkinsoniani ha suggerito che il MP può iniziare nel sistema nervoso periferico dell'intestino e nel naso. La patologia si diffonde poi attraverso i nervi nel cervello. Tuttavia, non tutti gli studi autoptici sono d'accordo con questa interpretazione.

“In alcuni casi, i cervelli non contengono patologia nell'importante ‘punto di ingresso’ nel cervello, come ad esempio nel nucleo vago dorsale al fondo del tronco cerebrale. L'ipotesi ipotizzata 'prima-intestino' contro 'prima-cervello' in questa revisione fornisce uno scenario in grado di conciliare questi risultati discrepanti della letteratura neuropatologica in una teoria coerente unica sulle origini del MP".


Il dott. Van Den Berge ha aggiunto:

”La discussione sulle origini del MP è spesso inquadrata come 'una-o-l'altra', vale a dire che tutti i casi di MP iniziano nell'intestino oppure tutti i casi iniziano nel cervello. Tuttavia, gran parte delle prove sembrano compatibili con entrambe queste interpretazioni. Così, dobbiamo considerare la possibilità che entrambi gli scenari siano in realtà veri”.


La revisione riassume prove esistenti da studi di scansione su esseri umani e studi su tessuti di esseri umani e modelli animali. Gli studi di scansione e quelli istologici sono generalmente compatibili con l'ipotesi 'prima-cervello' oppure 'prima-corpo'. Se corretta, questa ipotesi suggerisce che il MP è più complicato di quanto originariamente pensato.


Se la malattia inizia nell'intestino solo in una frazione dei pazienti, è probabile che gli interventi mirati all'intestino potrebbero essere efficaci solo per alcuni pazienti di MP, ma non per gli individui in cui la malattia inizia nel cervello stesso.


“Se l'ipotesi 'prima-cervello' vs 'prima-corpo' è corretta, dobbiamo intensificare la ricerca per capire i fattori di rischio e quelli scatenanti per questi due sottotipi”, ha osservato il dottor Van Den Berge.


Il dott. Borghammer commenta:

“È probabile che questi tipi diversi di MP abbiano bisogno di diverse strategie di trattamento. Può essere possibile prevenire il tipo ‘prima-intestino’ di MP attraverso interventi che puntano l'intestino, come probiotici, trapianti fecali e trattamenti anti-infiammatori. Tuttavia, queste strategie potrebbero non funzionare per il trattamento e la prevenzione del tipo 'prima-cervello'. Quindi, sarà necessario una strategia di trattamento personalizzato, e dobbiamo riuscire a identificare questi sottotipi di MP nel singolo paziente“.


Il MP è una malattia lentamente progressiva che colpisce movimento, controllo muscolare ed equilibrio. È la seconda malattia neurodegenerativa legata all'età per diffusione, che colpisce circa il 3% della popolazione entro i 65 anni e fino al 5% degli individui oltre gli 85 anni di età.


Durante il 20° secolo, il MP era ritenuto primariamente un disturbo del cervello caratterizzato in gran parte dalla perdita di neuroni dopaminergici pigmentati, che risiedono nella substantia nigra, una struttura dei gangli basali situata nel mesencefalo che ha un ruolo importante nella ricompensa e nel movimento. Più di recente, è diventato chiaro che il MP è altamente variato e probabilmente è costituito da diversi sottotipi.

 

 

 


Fonte: IOS Press (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Per Borghammer, Nathalie Van Den Berge. Brain-First versus Gut-First Parkinson’s Disease: A Hypothesis. Journal of Parkinson's Disease, 2019, DOI

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

[Dana Territo] Sii delicato e paziente quando parli ad amici e familiari della…

30.09.2025 | Esperienze & Opinioni

Come parlare alla famiglia della mia diagnosi di Alzheimer?

È difficile discerne...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Cervello del toporagno si restringe in inverno e rinasce in estate: c'è q…

10.09.2025 | Ricerche

I toporagni comuni sono uno dei pochi mammiferi noti per restringere e far ricrescere in...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)