Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


L'Alzheimer è legato alle malattie gengivali ... ma la cattiva salute orale non è l'unico colpevole

toothbrushes

Per la maggior parte delle persone, la pulizia dei denti potrebbe essere solo una parte normale della routine quotidiana. Ma che dire se il modo in cui ti lavi i denti oggi, potesse influenzare le tue possibilità di contrarre il morbo di Alzheimer (MA) negli anni a venire?


Vi è un numero crescente di prove a indicare che la malattia gengivale (parodontite) potrebbe essere un fattore di rischio plausibile per il MA. Alcuni studi suggeriscono addirittura che il rischio raddoppia quando le malattie gengivali persistono per dieci anni o oltre.


In effetti, un nuovo studio pubblicato su Science Advances descrive in dettaglio come un tipo di batterio chiamato Porphyromonas gingivalis (P. gingivalis), associato alla malattia delle gengive, sia stato trovato nel cervello di pazienti con il MA. Anche test sui topi hanno mostrato come il germe si diffonde dalla bocca al cervello, dove distrugge le cellule nervose.


Il rapporto in questione è stato realizzato e autofinanziato dai fondatori della società farmaceutica statunitense Cortexyme, che sta studiando la causa del MA e di altri disturbi degenerativi. Gli scienziati della società farmaceutica di San Francisco lanceranno un eseprimento sull'uomo più avanti quest'anno.

 

Cos'è la parodontite?

La prima fase della parodontite è chiamata gengivite. Ciò si verifica quando le gengive si infiammano in risposta all'accumulo di placca batterica sulla superficie dei denti.


La gengivite interessa più della metà di tutti gli adulti, ma è generalmente reversibile. Se la gengivite non viene trattata, si formano 'tasche sub-gengivali' tra il dente e la gengiva, che vengono riempite dai batteri. Queste tasche indicano che la gengivite si è convertita in parodontite. In questa fase, diventa quasi impossibile eliminare i batteri, anche se il trattamento dentale può aiutare a controllare la loro crescita.


I rischi della parodontite sono significativamente più alti nelle persone con scarsa igiene orale. E fattori come il fumo, i farmaci, la genetica, le scelte alimentari, la pubertà e la gravidanza possono contribuire allo sviluppo della condizione.


È comunque importante ricordare che la parodontite non deriva dal solo P. gingivalis. Anche un gruppo di organismi che comprende Treponema denticola, Tanerella forsizia e altri batteri hanno un ruolo in questa complessa malattia orale.

 

Connessione bocca-cervello

Alla University of Central Lancashire, siamo stati i primi a stabilire una connessione tra P. gingivalis e una diagnosi completa di MA. Studi successivi hanno anche scoperto che questo batterio - che è responsabile di molte forme di malattie gengivali - può migrare dalla bocca al cervello nei topi. E all'ingresso nel cervello, il P. gingivalis può riprodurre tutte le caratteristiche del MA.


La ricerca statunitense recente che ha trovato i batteri della parodontite cronica nel cervello dei malati di MA fornisce ulteriori prove molto forti basate su ricerche, ma deve essere interpretata nel contesto. E il fatto è che il MA è legato a una serie di altre condizioni e non solo alla parodontite.


Una ricerca esistente dimostra che anche altri tipi di batteri e il virus Herpes di tipo I possono essere presenti nel cervello di MA. Le persone con sindrome di Down hanno un rischio ancora maggiore di sviluppare il MA, come pure le persone che hanno avuto un grave trauma cranico. La ricerca dimostra anche che diverse condizioni associate alle malattie cardiovascolari possono aumentare il rischio di MA. Questo suggerisce che ci sono molte cause con un unico risultato finale - e gli scienziati stanno ancora cercando di capire la connessione.


Questo risultato finale si traduce negli stessi sintomi del MA: scarsa memoria e cambiamenti comportamentali. Ciò si verifica anche insieme all'accumulo di placca nella sostanza grigia del cervello e in quelli che sono noti come 'grovigli neurofibrillari'. Questi sono detriti lasciati dal crollo dello scheletro interno di un neurone e si formano quando la proteina tau non può più svolgere la sua funzione di stabilizzare la struttura cellulare.

 

Lavati i denti

La ricerca più recente aggiunge ulteriori prove alla teoria che la parodontite è una delle cose che possono portare al MA. Ma è importante ricordare che non tutti coloro che soffrono di parodontite sviluppano il MA e non tutti coloro che soffrono di MA hanno malattie gengivali.


Per scoprire chi è 'a rischio', gli scienziati ora devono sviluppare test che possano mostrare al dentista le persone su cui intervenire. I dentisti potranno quindi consigliare a quelle persone come ridurre il rischio di sviluppare il MA attraverso una migliore gestione della salute orale. Ma fino ad allora, si raccomanda di lavarsi regolarmente i denti e di mantenere una buona igiene orale.

 

 

 


Fonte: Sim K. Singhrao, ricercatore senior alla University of Central Lancashire.

Pubblicato su The Conversation (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

Come evitare che la demenza derubi i tuoi cari del loro senso di personalità, …

25.11.2025 | Esperienze & Opinioni

Ogni tre secondi, qualcuno nel mondo sviluppa la demenza; sono oltre 57 milioni di perso...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Questo approccio di medicina di precisione potrebbe aiutarti a ritardare la de…

5.12.2025 | Ricerche

Secondo un nuovo studio condotto alla Università della California di San Francisco, la c...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

[Dana Territo] Sii delicato e paziente quando parli ad amici e familiari della…

30.09.2025 | Esperienze & Opinioni

Come parlare alla famiglia della mia diagnosi di Alzheimer?

È difficile discerne...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.