Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


'Composti presenti nella marijuana possono migliorare la memoria e mitigare alcuni sintomi'

Una ricerca pubblicata ieri sottolinea sia i pericoli che il potenziale terapeutico della marijuana, rivelando effetti diversi nel corso della vita.


L'esposizione alla marijuana nell'utero o durante l'adolescenza può interrompere l'apprendimento e la memoria, danneggiare la comunicazione tra le regioni del cervello e i livelli di disturbo dei principali neurotrasmettitori e metaboliti nel cervello.


Nell'Alzheimer tuttavia, i composti presenti nella marijuana, come il composto psicoattivo delta-9-tetraidrocannabinolo (THC), possono migliorare la memoria e mitigare alcuni dei sintomi della malattia. I risultati sono stati presentati a Neuroscience 2018, la conferenza annuale della Society for Neuroscience.


La marijuana è la droga illecita più usata negli Stati Uniti e si prevede che la sua popolarità aumenterà poiché è già legalizzata in più luoghi. È anche la droga illegale più usata dalle donne incinte, nonostante il potenziale di danno a lungo termine per il feto.


Molte persone iniziano ad usare la marijuana da adolescenti - un periodo particolarmente vulnerabile mentre il cervello si sta ancora sviluppando - quando vi sono prove di un aumento del rischio. Allo stesso tempo, un numero crescente di persone si rivolge alla marijuana per alleviare i sintomi di malattie croniche come l'epilessia e la sclerosi multipla.


Questi modelli di utilizzo evidenziano la necessità di comprendere meglio gli effetti a lungo termine della marijuana, in particolare nelle popolazioni sensibili come i bambini non ancora nati e gli adolescenti.


Le scoperte comunicate ieri alla conferenza dimostrano che:

  • L'esposizione prenatale al THC nei ratti ha effetti duraturi sui metaboliti nel cervello, rendendo l'animale più vulnerabile allo stress più avanti nella vita (Robert Schwarcz, abstract 609.12).
  • I ratti esposti a composti sintetici simili al THC durante lo sviluppo fetale mostrano una compromissione della formazione dei circuiti neurali coinvolti nell'apprendimento e nella memoria come adolescenti (Priyanka Das Pinky, abstract 424.17).
  • L'uso di cannabinoidi da parte dei ratti adolescenti stimola l'attività nei percorsi cerebrali responsabili della formazione delle abitudini (José Fuentealba Evans, abstract 602.07).
  • Nei ratti adolescenti, i cannabinoidi possono disturbare lo sviluppo di un reticolo proteico importante per equilibrare l'attività eccitatoria e inibitoria in una regione del cervello coinvolta nel processo decisionale, nella pianificazione e nell'autocontrollo (Eliza Jacobs-Brichford, abstract 645.09).
  • L'uso a lungo termine dei cannabinoidi altera il metabolismo e la connettività delle regioni cerebrali coinvolte nell'apprendimento e nella memoria nei topi adulti (Ana M. Sebastião, abstract 778.08).
  • Trattare i topi modello di Alzheimer con il composto psicoattivo presente nella marijuana migliora la memoria e riduce la perdita neuronale, suggerendo una possibile terapia per la malattia umana (Yvonne Bouter, abstract 467.14).


"I risultati di oggi ci fanno capire meglio gli effetti complessivi che ha la cannabis sul cervello", ha detto il moderatore della conferenza stampa Michael Taffe PhD, dello Scripps Research Institute ed esperto nella ricerca sull'abuso di sostanze. "Sebbene possa avere un potenziale terapeutico in alcune situazioni, è importante comprendere meglio anche gli aspetti negativi, in particolare per donne incinte, adolescenti e utenti cronici".

 

 

 


Fonte: Society for Neuroscience via EurekAlert! (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Il litio potrebbe spiegare, e trattare, l'Alzheimer?

19.08.2025 | Ricerche

Qual è la prima scintilla che innesca la marcia ruba-memoria del morbo di Alzheimer (MA)...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.