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La cura per l'Alzheimer si nasconde dentro di noi? Lei pensa di sì

La cura per l'Alzheimer si nasconde dentro di noi? Lei pensa di sì

Annelise Barron siede pazientemente a un tavolino nel Coupa Cafe della Stanford University, mentre gli studenti freschi di caffeina sono tutto intorno. Vicino ha pile di carta, stampe dei suoi recenti studi sul sistema immunitario del corpo. Un piccolo adesivo adorna il suo laptop, che dice: "Bitcoin: a causa delle fottute banche". Indica la bizzarra tenacia del bioingegnere, una qualità essenziale se vuoi curare il morbo di Alzheimer (MA), che è esattamente ciò che la Barron intende fare.


Il MA è la causa principale del 60-80% dei casi di demenza, secondo l'Alzheimer's Association, e la complessità della malattia sta turbando i ricercatori di neurologia da decenni. Ma la Barron, professoressa associata di bioingegneria alla Stanford, ha scoperto un modo con cui il nostro stesso sistema immunitario può combattere una delle cause principali del MA. Se la sua ricerca condurrà a un trattamento, sarebbe il primo nuovo sviluppo terapeutico in più di un decennio.


Poiché il MA di solito è asintomatico fino a causare danni al cervello, gli studi clinici sono incredibilmente difficili. Il ripetuto fallimento delle sperimentazioni cliniche ha portato il gigante farmaceutico Pfizer a rinunciare completamente alla ricerca sul MA lo scorso gennaio.


Questi fallimenti non turbano la Barron, il cui impegno mentale è stato affinato dall'essere 3a di 10 fratelli. La Barron, che ha 49 anni, è cresciuta a Fairbanks/Alaska e a Bellevue/Washington, in gran parte con sua madre e il suo patrigno. Ha anche mantenuto uno stretto rapporto con il padre biologico, Carlos Barron, un immigrato boliviano che ha combattuto per gli Stati Uniti in Vietnam. Essi condividono un'ammirazione reciproca e, anche se la Barron si è sposata, ha mantenuto il suo nome da ragazza, "per [il bene di suo padre], perché sapevo che era così fiero di me".


L'attitudine per la matematica e la scienza ha portato la Barron a laurearsi in ingegneria chimica all'Università di Washington e ottenere un dottorato di ricerca all'Università della California di Berkeley nello stesso campo. E' stata l'unica donna della sua classe a finire il programma di dottorato. La sua ricerca non si è concentrata interamente sul fine vita: all'inizio dell'anno, la Barron ha sviluppato una proteina mimica per creare un tensioattivo polmonare sintetico (il rivestimento che riduce la tensione superficiale nei nostri polmoni). La tecnologia potrebbe aiutare a salvare la vita di circa 20-30 mila bambini nati con polmoni non completamente sviluppati negli Stati Uniti ogni anno.


Mentre lavorava alla Northwestern University, la Barron si è interessata per la prima volta nella sua ricerca attuale sul MA: i peptidi. Queste minuscole proteine, composte da 50 aminoacidi o meno, agiscono in diversi modi. Possono essere antibiotici naturali nel corpo, attaccando virus o batteri. Oppure possono regolare l'infiammazione e il sistema immunitario.


Nel corso del tempo, la Barron e il suo team hanno scoperto che il peptide LL-37, che fa parte del nostro sistema immunitario, agisce come antidoto del peptide associato al MA, l'amiloide-beta (Abeta). L'LL-37 potrebbe essere in grado di neutralizzare gli effetti dannosi dell'Abeta sul cervello, e la Barron sta attualmente testando nei topi una terapia orale combinata che la attivano nel cervello e nel corpo.


Ma l'LL-37 può anche essere attivato con mezzi naturali. "Fare esercizio fisico 4 volte alla settimana per 30 minuti, dormire molto, mangiare insalata e assumere vitamina D sono fondamentali per attivare questo peptide", dice la Barron. Tutte le terapie precedenti avevano lo scopo di liberare il corpo dall'Abeta, ma l'approccio della Barron è completamente diverso. "Voglio dimostrare che il meccanismo del MA non è quello che la gente pensa che sia", dice Barron. "Manca un pezzo enorme del puzzle".


La ricerca sull'LL-37 della Barron sarà pubblicata entro la fine dell'anno e, anche se è sicura di avere qualcosa, una vera cura per il MA richiederà probabilmente anni, se non decenni. Quando si usa la nostra immunità per curare le malattie, "è importante assicurarsi che non causiamo tossicità allo stesso tempo", afferma David Holtzman, presidente della American Neurological Association. Quando si prende di mira il sistema immunitario in un trattamento, potrebbe proteggerti da una malattia causandone un'altra, dice. Holtzman è d'accordo sul fatto che ci siano molte prove che dimostrano che il sistema immunitario è coinvolto nell'evitare il MA, ma ci sono molte incognite.


E se la risposta implica cambiamenti comportamentali, è improbabile che lo scopriremo tanto presto. Negli ultimi 5 anni, aziende farmaceutiche come Merck, Axovant e Biogen hanno riferito fallimenti negli studi clinici per il trattamento del MA. Biogen ed Eisai hanno recentemente compiuto progressi su un potenziale farmaco di MA, ma il loro studio non è ancora stato sottoposto a revisione dei pari o pubblicato, e gli esperti lo trattano con cauto ottimismo. Senza la promessa di un farmaco miracoloso che può essere venduto a scopo di lucro, non c'è alcun incentivo per Big Pharma a continuare a finanziare gli studi sul MA.


David Schwartz, professore di chimica e genetica all'Università del Wisconsin di Madison, non pensa che ciò fermerà la Barron: "Potrebbe attraversare le rocce". I due scienziati si sono incontrati 19 anni fa a una conferenza di ricerca e sono rimasti amici stretti. Schwartz afferma che l'esperienza della Barron nell'ingegneria chimica le consente di comprendere in modo unico sia la ricerca fisica che quella teorica nel suo campo. Si è anche dimostrata resiliente di fronte alle difficoltà familiari. "Il suo trauma è incredibile, ma questa donna è come un orologio - continua sempre a ticchettare!", dice Schwartz.


La Barron si è sposata due volte e oggi è madre single con tre figli: 16, 14 e 7 anni. Nel 2013, è stata incriminata per rapimento dei figli quando ha portato i suoi figli alle Hawaii e, dice, ci sono stati dei problemi di comunicazione con loro padre a proposito del viaggio. Tutte le accuse sono state infine abbandonate e la sua fedina penale è pulita. "Sono solo contenta che sia finita", dice la Barron.


Avanzare nella carriera di bioingegneria mentre allevava da sola tre figli non è stato facile, ma la promessa della sua ricerca ha continuato a incoraggiarla. "Voglio risolvere grossi problemi", dice la Barron, "e penso che siamo davvero su qualcosa". È la sua persistenza, con un pizzico di personaggio da scienziato pazzo, che dà la fiducia di poter arrivare a un trionfo dove molti hanno fallito.

 

 

 


Fonte: Molly Fosco in OZY.com (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

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Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

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