Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


MicroRNA neuroprotettivi: sapendo come manipolarli, potremmo trattare l'Alzheimer

Il morbo di Alzheimer (MA) è una condizione neurodegenerativa sempre più diffusa che erode la memoria e altre funzioni cognitive. Mancano ancora trattamenti per questa malattia complessa, nonostante i ricercatori abbiano già scoperto le sue principali caratteristiche biologiche: placche di amiloide-beta e grovigli di tau.


Uno studio condotto da ricercatori del Brigham and Women's Hospital (BWH), pubblicato di recente su Acta Neuropathologica, ha indagato su delle molecole poco conosciute coinvolte nelle tauopatie come il MA. Si sono concentrati sui microRNA (miRNA), regolatori dell'espressione genica che si legano e distruggono gli RNA messaggeri che codificano le proteine. Hanno scoperto che alcuni di questi miRNA hanno effetti neuroprotettivi; assumerli via integratori pertanto ha un potenziale come trattamento per le tauopatie.


I ricercatori hanno esaminato diversi miRNA ma si sono concentrati sul miR-132, che secondo ricerche precedenti ha dimostrato di essere sotto-regolato nel MA e in altre tauopatie. Hanno scoperto che il miR-132 sembra proteggere da amiloide-beta e tau tossiche, sia nei modelli di topi che nei neuroni umani.


"I nostri risultati supportano l'idea che il miR-132 sia un regolatore della salute neuronale e un potenziale bersaglio di trattamento", ha detto Anna Krichevsky PhD, autrice senior e scienziata del BWH.


Il team ha prima esaminato i neuroni primari corticali e ippocampali prelevati da topi sia normali che taiopatici. Per esaminare le proprietà neuroprotettive dei miRNA naturali, hanno testato 63 miRNA neuronali, quindi li hanno inibiti con molecole leganti il ​​miRNA chiamate anti-miRNA. Hanno scoperto che l'inibizione di alcuni miRNA sembrava proteggere, e altri esacerbare, la patologia dell'amiloide-beta e l'eccitotossicità del glutammato associato. Di questi, il miR-132 era il miRNA più neuroprotettivo.


Hanno confermato le proprietà neuroprotettive del miR-132 progettando dei mimi di miR-132 e introducendoli nelle cellule di topo. Hanno osservato livelli ridotti di forme tossiche di tau, eccitotossicità al glutammato e morte cellulare. Hanno anche esaminato l'integrazione di miR-132 nei modelli di topi della malattia neurodegenerativa umana, iniettando miR-132 mediante un vettore virale. Rispetto ai controlli, i topi che avevano ricevuto miR-132 hanno mostrato una patologia tau ridotta e un migliore potenziamento a lungo termine dell'ippocampo, un processo implicato nella formazione della memoria.


Quando i ricercatori hanno introdotto i mimi di miR-132 sulle cellule umane, hanno visto risultati simili: riduzione delle forme tossiche di tau e diminuzione della morte cellulare.


Secondo la Krichevsky, la ricerca sui miRNA offre una nuova prospettiva nella ricerca di possibili trattamenti per il MA. I microRNA sono stati scoperti più recentemente rispetto agli mRNA e alle proteine, ​​e i loro ruoli complessi in molteplici percorsi biologici hanno indotto molti a dubitare che la loro manipolazione potesse essere una valida strategia terapeutica.


"Ora che abbiamo la conoscenza e le tecnologie che consentono di manipolare i miRNA, possiamo esplorare nuove possibilità", ha detto la Krichevsky. "Negli ultimi 30 anni, la ricerca si è concentrata in gran parte sull'amiloide. Siamo ancora fiduciosi di questo approccio, ma dobbiamo anche investire in nuove strategie".

 

 

 


Fonte: Brigham and Women's Hospital via EurekAlert! (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Rachid El Fatimy, Shaomin Li, Zhicheng Chen, Tasnim Mushannen, Sree Gongala, Zhiyun Wei, Darrick T. Balu, Rosalia Rabinovsky, Adam Cantlon, Abdallah Elkhal, Dennis J. Selkoe, Kai C. Sonntag, Dominic M. Walsh, Anna M. Krichevsky. MicroRNA-132 provides neuroprotection for tauopathies via multiple signaling pathways. Acta Neuropathologica, 07 July 2018. DOI: 10.1007/s00401-018-1880-5

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.