Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


La risonanza magnetica può aiutare a individuare l'Alzheimer nello stadio precoce

Una nuova ricerca suggerisce che la risonanza magnetica (MRI) può aiutare a individuare la malattia di Alzheimer (AD) all'inizio, prima che si verifichi il danno irreversibile.

Senza alcun trattamento conosciuto per alterarne il corso, l'AD esige un tributo enorme alla società. [...] Il risultato è un crescente interesse nei test che possano identificare individui a rischio di AD in una fase precoce, quando la conservazione della memoria può essere ancora possibile.

La misurazione del volume del cervello con la risonanza magnetica è una area di ricerca promettente. "Una delle cose che hanno reso innovativo il nostro studio è che abbiamo preso in considerazione pazienti cognitivamente normali al basale, piuttosto che persone con decadimento cognitivo lieve", ha detto l'autrice Gloria C. Chiang, MD, radiologa dell'Università di California a San Francisco.

Nello studio, i ricercatori hanno indagato la possibilità che le misurazioni automatizzate del volume del cervello della MRI potesseor prevedere con precisione il futuro declino della memoria negli anziani con normali capacità cognitive. Hanno valutato 149 partecipanti con una base di riferimento iniziale a mezzo risonanza magnetica e una valutazione neuropsicologica. Gli esami di ri-controllo dopo due anni hanno mostrato che 25 dei 149 partecipanti inizialmente cognitivamente normali, il 17 per cento, aveva un declino della memoria.

Mentre ricerche precedenti si erano concentrate sul lobo temporale mediale del cervello, fortemente associato con la memoria, questi ricercatori hanno esaminato le variazioni di volume in un certo numero di regioni nei lobi temporali e parietali. Il lobo parietale è principalmente associato al trattamento delle informazioni sensoriali ed è coinvolto in una serie di processi cognitivi e del linguaggio. L'accuratezza predittiva del modello di classificazione è aumentata con il numero di regioni cerebrali incluse nel modello allargato. I modelli che hanno preso in considerazione diversi ambiti di entrambi i lobi temporali e parietali hanno avuto un tasso di esattezza dell'81 per cento nel discriminare tra le persone cognitivamente normali, con e senza il declino della memoria.

I risultati hanno mostrato come l'interazione tra queste regioni del cervello possono svolgere un ruolo chiave nella perdita di memoria. "I modelli precedenti hanno incluso le regioni del cervello come variabili isolate", ha detto il Dott. Chiang. "Il nostro studio ha dimostrato che la perdita di volume in più regioni che possono essere interconnesse ha avuto un impatto maggiore sul declino della memoria. Abbiamo rilevato che volumi temporale e parietale automatizzati hanno individuato i soggetti a rischio di futuro declino di memoria con elevata precisione". Lo studio rappresenta un altro passo nel processo di integrazione delle scansioni nella diagnosi e nel trattamento dell'Alzheimer, secondo il dottor Chiang. "Possiamo vedere così tanto con la MRI, ma per ora non c'è modo di diagnosticare definitivamente l'AD con le scansioni", ha detto. "L'obiettivo per il futuro è di avere un dispositivo di visualizzazione per monitorare il declino cognitivo e la diagnosi di AD".

 


Fonte: Materiale della Radiological Society of North America, via EurekAlert!, un servizio di AAAS. Studio pubblicato online e nella edizione stampata di giugno di Radiology.

Riferimento: GC Chiang, PS Insel, D. Tosun, N. Schuff, D. Truran-Sacrey, S. Raptentsetsang, CR Jack, MW Weiner. Identifying Cognitively Healthy Elderly Individuals with Subsequent Memory Decline by Using Automated MR Temporoparietal Volumes. Radiology, 2011; DOI: 10.1148/radiol.11101637

Pubblicato su ScienceDaily il 16 Aprile 2011 Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer Riese. I siti terzi raggiungibili dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente; in particolare si segnala la presenza frequente di una istituzione medica con base in Germania (xcell-Center) che propone la cura dell'Alzheimer con cellule staminali; la Società Tedesca di Neuroscienze ha più volte messo in guardia da questa proposta il cui effetto non è dimostrato. Liberatoria completa qui.  

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione, una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e a informarti:

 

Notizie da non perdere

Farmaco per Alzheimer non cambia l'eliminazione dei rifiuti a breve termi…

24.11.2025 | Ricerche

Dopo il trattamento con il farmaco, le scansioni MRI non mostrano alcun cambiamento a breve termi...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)