Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


L'alcol «fa più male al cervello della marijuana»

Con la progressiva legalizzazione della marijuana [negli USA], un numero crescente di studi sta esplorando i potenziali danni e benefici della droga.

Tuttavia, un nuovo studio suggerisce che quando si tratta di salute del cervello, l'alcol è più dannoso.

Gli scienziati dell'Università del Colorado di Boulder hanno condotto una revisione dei dati di scansione esistenti, che avevano esaminato gli effetti dell'alcol e della marijuana, o cannabis, sul cervello.


Le loro scoperte hanno collegato il consumo di alcol a cambiamenti a lungo termine della struttura della sostanza bianca e grigia nel cervello. L'uso della marijuana, tuttavia, sembrava non avere effetti significativi a lungo termine sulla struttura del cervello.


La leader dello studio Rachel Thayer, del Dipartimento di Psicologia e Neuroscienze dell'Università del Colorado di Boulder, e i colleghi, hanno riferito di recente i loro risultati sulla rivista Addiction.


Si stima che circa 22,2 milioni di persone negli Stati Uniti abbiano fatto uso di marijuana negli ultimi mesi, rendendola "la droga illecita più usata" nel paese. Negli Stati Uniti, tuttavia, sta diventando sempre più legale per scopi sia medici che ricreativi. Visto questo cambio di legislazione, i ricercatori hanno cercato di scoprire di più su come la marijuana può portare benefici alla salute, così come sui danni che potrebbe causare.


L'anno scorso, ad esempio, c'è stato uno studio che ha collegato l'uso di marijuana a un rischio più alto di psicosi negli adolescenti, mentre un altro studio ha affermato che la droga è "peggio delle sigarette" per la salute cardiovascolare.


Dall'altro lato della medaglia, i ricercatori hanno scoperto che i cannabinoidi - che sono i composti attivi della marijuana - potrebbero aiutare a prevenire l'emicrania, e uno studio più recente ha collegato l'uso di marijuana a un aumento del desiderio sessuale.

 

Marijuana o alcol: cosa è peggio?

Per questo ultimo studio, Thayer e colleghi hanno cercato di saperne di più su come l'uso di marijuana colpisce il cervello.


Il coautore dello studio Kent Hutchison, anch'egli del Dipartimento di Psicologia e Neuroscienze, nota che fino ad oggi gli studi che hanno indagato su questa associazione hanno prodotto risultati contrastanti: "Quando guardi questi studi che risalgono a diversi anni fa", spiega, "vedi che uno studio riferisce che l'uso di marijuana è legato a una riduzione del volume dell'ippocampo. Arriva il successivo e dice che l'uso di marijuana è legato ai cambiamenti nel cervelletto [...]. Il punto è che non c'è coerenza tra tutti questi studi in termini di strutture cerebrali reali".


Con l'obiettivo di colmare il divario su questa incoerenza, i ricercatori hanno condotto una nuova analisi sui dati esistenti di scansione cerebrale. Hanno osservato che l'uso di marijuana influenza la materia sia bianca che grigia nel cervello, e che i suoi effetti si confrontano con un'altra "droga" a cui siamo così abituati: l'alcol.


La materia grigia è il tessuto sulla superficie del cervello che consiste principalmente di corpi cellulari nervosi. La sostanza bianca è il tessuto cerebrale più profondo che contiene fibre nervose ricoperte di mielina (bianca), i rami sporgenti dalle cellule nervose che trasmettono impulsi elettrici ad altre cellule e tessuti.


Il team osserva che qualsiasi riduzione delle dimensioni della sostanza bianca o grigia o una perdita della loro integrità può portare a compromissioni del funzionamento del cervello. "Per l'alcol, sappiamo da decenni che fa male al cervello", osserva Hutchison. "Ma per la cannabis, sappiamo molto poco".

 

L'uso di marijuana non ha alcun impatto

Lo studio ha incluso le immagini cerebrali di 853 adulti da 18 e 55 anni e 439 adolescenti da 14 a 18 anni. Tutti i partecipanti avevano un uso diverso di alcol e marijuana.


I ricercatori hanno scoperto che l'uso di alcol - in particolare negli adulti che avevano bevuto per molti anni - era associato a una riduzione del volume di materia grigia, nonché a una riduzione dell'integrità della sostanza bianca.


L'uso di marijuana, tuttavia, sembrava non avere alcun impatto sulla struttura della materia grigia o bianca negli adolescenti o negli adulti. Sulla base di questi risultati, i ricercatori ritengono che bere alcolici sia molto più dannoso per la salute del cervello rispetto all'uso di marijuana. Secondo Kent Hutchison:

"[...] anche se la marijuana può avere alcune conseguenze negative, non sono nemmeno lontanamente simili alle conseguenze negative dell'alcol".


Per quanto riguarda i possibili benefici dell'uso della marijuana, tuttavia, Thayer e il suo team fanno notare che la giuria è ancora fuori dell'aula, e sono necessarie ulteriori ricerche per giungere a delle conclusioni.

 

 

 


Fonte: Honor Whiteman in Medical News Today (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Rachel E. Thayer, Sophie YorkWilliams, Hollis C. Karoly, Amithrupa Sabbineni, Sarah Feldstein Ewing, Angela D. Bryan and Kent E. Hutchison. Structural neuroimaging correlates of alcohol and cannabis use in adolescents and adults. Addiction, Volume 112, Issue 12, pages 2144–2154, Dec 2017. DOI: 10.1111/add.13923

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.