Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Età, etnia, salute mentale contribuiscono al rischio di demenza post-ictus

Età, etnia, salute mentale contribuiscono al rischio di demenza post-ictusNell'ictus emorragico la rottura di un capillare porta alla fuoriuscita di sangue, mentre in un ictus ischemico l'occlusione di un capillare provoca la mancanza di ossigeno e nutrienti in un'area del cervello.

L'ictus può essere collegato ad un rischio maggiore di demenza, ma il declino cognitivo non è una conseguenza inevitabile dell'evento, secondo quanto hanno riferito dei ricercatori questa settimana sul Journal of American Heart Association.


Dopo il fatto, i sopravvissuti all'ictus possono effettivamente avere un declino mentale, ma possono anche stabilizzarsi o tornare alla loro funzione cognitiva di base, hanno scritto nella revisione il primo autore Eugene Y.H. Tang MSc e i colleghi. Ciò rende fondamentale mappare nel tempo la funzione cognitiva del paziente, in caso sia necessario un intervento.


"L'ictus è la seconda causa di deterioramento cognitivo acquisito, che predispone i pazienti all'istituzionalizzazione, alla disabilità, all'aumento di mortalità e a una scarsa qualità di vita"
, hanno scritto Tang e i co-autori. "Con una popolazione che invecchia e con il declino della mortalità dopo l'ictus, aumenteranno i tassi di deterioramento cognitivo post-ictus".


In seguito a un ictus, hanno detto, i medici tendono a concentrarsi maggiormente sulla compromissione motoria e sensoriale piuttosto che sulla funzione cognitiva. A causa di ciò, il declino mentale dei pazienti viene spesso ignorato fino a quando la condizione non si è evoluta in demenza a tutti gli effetti.


I ricercatori hanno tratto informazioni dai database Medline, EMBASE e PsycINFO, recuperando circa 6.000 studi pertinenti e selezionandone 14 ai fini del loro studio. La maggior parte degli studi - otto - si concentrava sul declino cognitivo dopo l'ictus, mentre tre ciascuno erano orientati alla stabilità e al miglioramento cognitivi.


Tang e i colleghi hanno scoperto che l'esito cognitivo dopo un ictus dipende fortemente da una manciata di fattori, tra cui età, etnia, stato socio-demografico, anamnesi e tempistica della valutazione cognitiva. I sintomi neuropsichiatrici come la depressione, i risultati più carenti dei test cognitivi al basale, la localizzazione dell'ictus e i fattori genetici come lo stato dell'APOE*E4 contribuiscono al declino cognitivo, secondo la ricerca.


"I pazienti post-ictus hanno bisogno che sia seguita nel tempo la loro funzione cognitiva, per assicurare che il declino cognitivo sia notato precocemente"
, hanno scritto gli autori. "Per assicurare la rilevazione tempestiva del declino cognitivo post-ictus, si dovrebbero incorporare nei punteggi di rischio i fattori di rischio noti associati al declino cognitivo post-ictus".

 

 

 


Fonte: Anicka Slachta in Cardiovascular Business (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Eugene YH Tang, Obreniokibo Amiesimaka, Stephanie L Harrison, Emma Green, Christopher Price, Louise Robinson, Mario Siervo, Blossom CM Stephan. Longitudinal Effect of Stroke on Cognition: A Systematic Review. Journal of the American Heart Association. 2018;7:e006443, published 15Jan2018, DOI 10.1161/JAHA.117.006443

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali colelgamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

[Domenic Praticò] Consigli pratici per diventare un super-anziano

1.12.2025 | Esperienze & Opinioni

Quando si parla di invecchiamento, sappiamo che esso non è un processo uniforme e uguale per tutt...

Il litio potrebbe spiegare, e trattare, l'Alzheimer?

19.08.2025 | Ricerche

Qual è la prima scintilla che innesca la marcia ruba-memoria del morbo di Alzheimer (MA)...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Antiossidanti aiutano contro vari problemi di salute, ma è complicato capire q…

3.11.2025 | Esperienze & Opinioni

La descrizione di antiossidante è tutta nel nome: gli antiossidanti contrastano gli ossi...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)