Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Verdure a foglia verde ogni giorno per ritardare il declino cognitivo

Mentre le capacità cognitive diminuiscono naturalmente con l'età, mangiare una porzione al giorno di verdure a foglia verde può aiutare a preservare la memoria e le capacità di pensiero quando si invecchia, secondo uno studio condotto dai ricercatori del Rush University Medical Center di Chicago. I risultati dello studio sono stati pubblicati ieri su Neurology.


"Aggiungere una porzione giornaliera di verdure a foglia verde alla tua dieta può essere un modo semplice per promuovere la salute del cervello", ha detto la prima autrice Martha Clare Morris ScD, epidemiologa nutrizionale della Rush. "Continua a crescere la percentuale di persone con demenza, mentre le fasce di età più anziane aumentano di consistenza. Sono criticamente necessarie strategie efficaci per prevenire la demenza".


I risultati dello studio suggeriscono che le persone che mangiano una porzione di verdure a foglia verde hanno un tasso di declino più lento nei test di memoria e capacità di pensiero, rispetto ai coetanei che le mangiano raramente o mai. I risultati dello studio suggeriscono anche che gli anziani che mangiano almeno una porzione di verdure a foglia verde dimostrano di essere cognitivamente 11 anni più giovani.

 

960 anziani hanno compilato questionari alimentari e ricevuto valutazioni cognitive annuali

Lo studio ha arruolato volontari già partecipanti al Rush Memory and Aging Project, iniziato nel 1997 tra i residenti nelle comunità di pensionati e nei complessi residenziali pubblici dell'area di Chicago. È stato aggiunto un "questionario sulla frequenza dei cibi" dal 2004 al febbraio 2013, completato da 1.068 partecipanti. Di questi, 960 hanno anche ricevuto almeno due valutazioni cognitive per l'analisi dei cambiamenti cognitivi.


Questo studio ha coinvolto queste 960 persone, che all'inizio dello studio avevano un'età media di 81 anni e non avevano la demenza. Hanno testato il loro pensiero e le abilità di memoria ogni anno e sono stati seguiti per una media di 4,7 anni. I partecipanti hanno anche completato il questionario sulla frequenza del cibo, che ha valutato la frequenza e il numero di porzioni di mezza tazza che hanno mangiato con spinaci, kale/cavoli/verdi, o una porzione da una tazza di insalata/lattuga.


Lo studio ha suddiviso i partecipanti in cinque gruppi in base alla frequenza di mangiare verdure a foglia verde e hanno confrontato le valutazioni cognitive di coloro che ne mangiavano di più (una media di circa 1,3 porzioni al giorno) e quelli che ne mangiavano di meno (0,1 porzioni al giorno).


Nel complesso, i punteggi dei partecipanti sui test di pensiero e di memoria sono diminuiti ad un tasso di 0,08 unità standardizzate all'anno. Su oltre 10 anni di studio, il tasso di declino per coloro che mangiavano più verdure a foglia larga era più lento di 0,05 unità standardizzate all'anno, rispetto al tasso di coloro che ne mangiavano di meno. Questa differenza equivaleva a 11 anni di età, secondo la Morris.

 

Sono necessarie ulteriori ricerche in popolazioni più giovani e minoritarie

I risultati sono rimasti validi dopo aver tenuto conto di altri fattori che potrebbero influenzare la salute del cervello, come il consumo di pesce e alcol, il fumo, l'ipertensione, l'obesità, il livello di istruzione e la quantità di attività fisiche e cognitive.


"I risultati dello studio non dimostrano che mangiare verdure a foglia verde rallenta l'invecchiamento cerebrale, ma mostra un'associazione", ha detto la Morris. "La ricerca non può escludere altre possibili ragioni del collegamento".


Poiché lo studio si concentrava su anziani in maggioranza bianchi, i risultati potrebbero non essere applicabili agli adulti più giovani e alle persone di colore. I risultati devono essere confermati da altri ricercatori in diverse popolazioni e attraverso studi randomizzati per stabilire una relazione di causa-effetto tra il consumo di verdure a foglia verde e la riduzione dell'incidenza del declino cognitivo, ha detto la Morris.

 

 

 


Fonte: Rush University Medical Center (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Martha Clare Morris, Yamin Wang, Lisa L. Barnes, David A. Bennett, >Bess Dawson-Hughes and Sarah L. Booth. Nutrients and bioactives in green leafy vegetables and cognitive decline. Neurology, First published December 20, 2017, DOI: 10.1212/WNL.0000000000004815

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali colelgamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)